Reddito di Cittadinanza: qual è la quota spettante per ogni componente del nucleo? Alla luce delle attuali novità, facciamo chiarezza su come l’importo viene diviso tra i vari componenti.
Reddito di Cittadinanza: mai come in questi giorni è importante sapere quanto dell’importo riconosciuto mensilmente fa riferimento al singolo componente del nucleo familiare, ossia quanto spetta a ogni persona della famiglia.
Per il Reddito di Cittadinanza, come già abbiamo avuto modo di spiegarvi, ci sono delle importanti novità: d’ora in avanti si potrà infatti richiedere il pagamento suddiviso delle varie quote, dando a ogni componente maggiorenne una propria carta acquisti dove spendere la parte di Reddito di Cittadinanza a lui riconosciuta.
È per questo motivo che ci si chiede: quanto effettivamente spetta a ogni componente del nucleo familiare? Rispondere a questa domanda è importante così da capire se conviene aderire alla nuova modalità di pagamento del Reddito di Cittadinanza indicata nell’apposito Decreto del Ministero del Lavoro del 30 aprile 2021 e richiedere il pagamento della misura su più carte di Poste Italiane.
Reddito di Cittadinanza: quanto spetta a ogni singolo componente del nucleo
Per ogni componente diverso dal richiedente, oggi viene riconosciuta una quota aggiuntiva sull’importo mensile del Reddito di Cittadinanza. L’importo della quota, però, dipende da diversi fattori, in particolare dal parametro di scala di equivalenza.
Come noto ai più, infatti, per il Reddito di Cittadinanza vi è un meccanismo con cui l’importo della misura viene determinato anche in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Questo si chiama “parametro di scala di equivalenza” e funziona in questo modo:
- un valore pari a 1 spetta al richiedente;
- un valore pari a 0,2 spetta per ogni componente minorenne;
- un valore pari a 0,4 spetta per ogni componente maggiorenne.
Il parametro di scala di equivalenza non può essere, quindi neppure per i nuclei familiari molto numerosi, superiore a 2,1.
Per il momento, quindi, concentriamoci su quei nuclei familiari che hanno un parametro di scala di equivalenza che anche di fatto non è superiore a 2,1 e vediamo quanto spetta per ogni componente.
Minorenni
Per i minori il calcolo è molto semplice. Si utilizza, infatti, la seguente formula:
(500*Parametro di scala di equivalenza) - (Reddito familiare/12)
Questa, nel caso del minorenne, si traduce in:
(500*1,2) - (Reddito familiare/12)
La suddetta formula può anche essere sintetizzata come:
[500-(Reddito familiare/12)] + (500*0,2)
Dove 500*0,2 è la quota figlio che appunto dà come risultato 100. Per ogni figlio minorenne, dunque, spetta una quota aggiuntiva di 100,00€. Si ricorda che con il riconoscimento dell’assegno unico temporaneo questa quota viene tagliata per coloro che percepiscono il RdC e soddisfano i requisiti per l’assegno unico, in quanto vi si aggiunge appunto l’importo della nuova prestazione (e dal ricalcolo che consegue comunque un aumento dell’importo mensile del Reddito di Cittadinanza).
Maggiorenni
Utilizzando la stessa formula possiamo capire a quanto ammonta la quota nel caso del componente maggiorenne.
Da questa:
(500*Parametro di scala di equivalenza) - (Reddito familiare/12)
Arriviamo infatti a:
(500*1,4) - (Reddito familiare/12)
Proseguendo e sintetizzando avremo che:
[500-(Reddito familiare/12)] + 500*0,4
Dove appunto 500*0,4 è la quota spettante al componente maggiorenne, pari dunque a 200€ mensili.
Attenzione però: non è detto che se si aggiunge un maggiorenne nel nucleo familiare automaticamente l’importo del Reddito di Cittadinanza aumenta di 200€. Dal momento che questo si porta “dietro” anche i propri redditi personali, questi si vanno ad aggiungere al reddito familiare. Potrebbe persino succedere, dunque, che con l’aggiunta di un componente si vadano a superare le soglie economiche previste per beneficiare della misura.
Reddito di Cittadinanza pagato a più persone della stessa famiglia: come viene diviso?
Ma attenzione: il Decreto del Ministero del 30 aprile 2021 non stabilisce che a ogni componente maggiorenne spetti la sola quota di Reddito di Cittadinanza per lui riconosciuta, quindi 200,00€. Il calcolo, in realtà, è molto più semplice in quanto - come si legge nell’articolo 1, lettera e, del suddetto decreto - per “quota pro-capite” si intende la “quota che si ottiene dividendo il beneficio a integrazione del reddito familiare per il numero di beneficiari maggiorenni presenti nel nucleo familiare”.
Fare il calcolo, dunque, è molto semplice: se si prendono 500 euro di Reddito di Cittadinanza al mese e nel nucleo familiare ci sono due componenti maggiorenni che chiedono di ricevere il sostegno su due carte separate, questi riceveranno ognuno 250,00€.
Dal contributo riconosciuto vanno tolti poi i rimborsi di eventuali spese per l’affitto (un massimo di 280,00€ mensili) o del mutuo (150,00€ mensili), in quanto questi non possono essere divisi tra i vari componenti del nucleo familiare ma continuano a essere pagati a una sola persona.
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