Reddito di emergenza: 840 euro, ma i più deboli rischiano di non prenderlo. Il perché lo spiegano il Forum disuguaglianze e diversità (ForumDD) e l’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile (Asvis) insieme al docente Cristiano Gori. INPS con la circolare n.69 del 3 giugno invece comunica gli importi.
Il reddito di emergenza arriva a 840 euro, ma i più deboli rischiano di non prenderlo. Il perché lo spiegano il Forum disuguaglianze e diversità (ForumDD), l’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile (Asvis) e il docente Cristiano Gori dopo il mancato accoglimento da parte del governo di alcune loro indicazioni prima della definizione della misura.
Sono i più deboli, coloro che ne avrebbero più bisogno e per i quali il reddito di emergenza introdotto con il decreto Rilancio dovrebbe essere stato pensato, a rischiare di rimanere esclusi per procedure troppo complesse e una campagna di informazione eccessivamente carente per non dire assente.
E se INPS ha finalmente pubblicato la circolare applicativa che costituisce una guida completa alla domanda per ottenere il reddito di emergenza, online dal 22 maggio, ribadendo la possibilità di raggiungere la cifra fino a 840 euro per due mensilità, il rischio che tra la presentazione dell’ISEE e i requisiti richiesti moltissimi, i più deboli, restino esclusi diventa una eventualità concreta. Vediamo nel dettaglio perché.
Reddito di emergenza: i più deboli rischiano di non prenderlo
Il reddito di emergenza è realtà: fino a 840 euro al mese per due mesi, ma i più deboli rischiano di non prenderlo come evidenziato dal Forum disuguaglianze e diversità (ForumDD), l’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile (Asvis) e Cristiano Gori.
La cifra massima raggiungibile, dal minino di 400 euro, è di 800 euro a seconda della composizione del nucleo familiare elevabili a 840 euro se presente un disabile.
Ma se il reddito di emergenza deve tutelare proprio i più deboli, coloro che non hanno avuto altre indennità in periodo di lockdown (basti pensare ai lavoratori irregolari), perché rischiano di restare esclusi?
Il Forum disuguaglianze, Asvis di Enrico Giovannini e Cristiano Gori, docente di politica sociale all’Università di Trento spiegano perché dopo che due mesi fa, quando si è iniziato a parlare di reddito di emergenza avevano lanciato la loro proposta di Rem semplice, senza la necessità di presentare l’ISEE come invece previsto dall’articolo 82 del decreto n.34/2020 altrimenti detto Rilancio.
In particolare evidenziano una complessità nelle procedure, mancanza d’informazione e di strategia per l’emersione del sommerso. ù
In particolare sottolineano che la compilazione della domanda per il reddito di emergenza è facile per chi già possiede una dichiarazione ISEE, ma diventa più complessa per chi non ce l’ha e che deve rivolgersi a Caf e Patronati e in tempi stretti (dal 22 maggio al 30 giugno). Il problema della presentazione dell’ISEE è reso ancora più evidente nella nota delle associazioni che sottolineano come:
“La necessità di disporre dell’ISEE potrebbe rappresentare un ostacolo per tutti coloro i quali sono oggi al di fuori della rete del welfare pubblico e che, pertanto, ne sono privi. Tra loro, peraltro, vi sono fasce di popolazione che guardano all’amministrazione pubblica con sospetto: chiedere l’ISEE, che rileva una gamma ampia e dettagliata d’informazioni sulle condizioni economiche, non pare rappresentare la strada vincente per agganciarle.”
Il problema infatti è che con la dichiarazione ISEE per richiedere il Rem si rischia comunque di tenere fuori i lavoratori del sommerso per i quali non è pensata nel decreto una vera e propria strategia. Inoltre le associazioni rilevano anche la mancanza di informazione che per chi ha minori strumenti culturali risulta fondamentale in questo frangente.
Altro punto cruciale nella nota è la compresenza del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza in rapporto a un’informazione inadeguata, come anche non mancano di sottolineare che la misura risulti insufficiente.
Il reddito di emergenza dura troppo poco per sostenere chi ne ha davvero bisogno e la platea di beneficiari rischia di essere contenuta. In positivo è guardata la scelta del governo di non considerare tra i requisiti per il reddito di emergenza il patrimonio immobiliare e alzare la soglia di quello mobiliare.
A oggi sono 200mila le domande arrivate a INPS su oltre 800mila famiglie beneficiarie stimate. Solo nei prossimi giorni potremmo avere contezza dell’efficacia della misura e se davvero come denunciato i più deboli rischieranno di restare fuori dalla stessa.
Reddito di emergenza fino a 840 euro
Il reddito di emergenza arriverà per due mensilità e fino a 840 euro come riporta la circolare INPS n.69 del 3 giugno 2020, anche se come abbiamo evidenziato c’è il concreto rischio che i più deboli restino esclusi.
Nella circolare vengono ribaditi, oltre ai requisiti e incompatibilità già definiti con il decreto Rilancio anche la cifra del Rem.
In particolare si ricorda che il reddito di emergenza si calcola moltiplicando 400 (il minimo) per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Il beneficio, precisa INPS, non può, comunque, essere superiore a 800 euro mensili, tranne che nelle ipotesi in cui la scala di equivalenza venga maggiorata fino a 2.1 e lo illustra chiaramente.
Composizione nucleo | Scala di equivalenza | Importo Rem |
---|---|---|
Un adulto | 1 | 400 euro |
Due adulti | 1.4 | 560 euro |
Due adulti e un minorenne | 1.6 | 640 euro |
Due adulti e due minorenni | 1.8 | 720 euro |
Tre adulti e due minorenni | 2 | 800 euro |
Tre adulti e due minorenni di cui un componente è disabile grave | 2.1 | 840 euro |
Quindi la cifra di 840 euro massima di reddito di emergenza si raggiunge nei nuclei con tre adulti e due minorenni di cui un componente è disabile grave, mentre una famiglia con due minori e tre adulti può raggiungere gli 800 euro sempre nel rispetto dei requisiti di reddito familiare, mobiliare richiesti e ISEE presentato.
Inoltre la circolare specifica che il Rem è erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda e quindi:
- se presentata entro il 31 maggio vengono pagate le mensilità di maggio e giugno;
- se presentata entro il 30 giugno vengono pagate le mensilità di giugno e luglio.
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