Confermate 4 regioni in zona rossa e 2 regioni in zona arancione. Attesa la decisione su Lazio, Veneto, Basilicata ma non solo. Ecco chi rischia un cambio colore.
È arrivata l’ordinanza del ministro della Salute relativa alle zone di rischio per le regioni. Il provvedimento firmato oggi conferma, fino al 3 dicembre, la zona rossa per Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia e Calabria, e la zona arancione per Sicilia e Puglia. Ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020
Nessuna novità, almeno per il momento, per quanto riguarda regioni della zona gialla “sorvegliate speciali” come Lazio e Veneto. In Campania, finita in zona rossa il 15 novembre, dovrebbe formalmente uscirne il 29 novembre, ma stando a quanto riporta Il Mattino, vi resterà una settimana in più. Non basterà un calo dei contagi per uscire dalla zona rossa, perché la Campania è ancora sotto enorme stress dal punto di vista degli ospedali.
Per le regioni su cui il ministro Speranza non si è espresso si attende oggi la valutazione della cabina di regia dei dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. Dati che potrebbero rimescolare i colori e vedere così alcuni territori adottare regole più o meno stringenti rispetto a quelle attuali.
Il Lazio zona arancione? Perché rischia
Le voci del possibile passaggio del Lazio (e quindi di Roma) da zona gialla ad arancione stanno tenendo col fiato sospeso. Qui l’indice Rt è inferiore a 1, ma preoccupa il dato delle terapie intensive, che con il 32% dei posti occupati è oltre la soglia critica fissata al 30%. Ma non solo: è stata superata anche la soglia dei posti letto occupati da pazienti Covid (al 49% su un limite di 40%).
Rientrare in zona arancione significherebbe non potersi spostare da un comune all’altro e da una regione all’altra se non per comprovati motivi di lavoro, salute, studio o necessità, oltre che chiusura di bar e ristoranti con solo servizio di asporto e consegna a domicilio consentiti. Al momento il Lazio, fatta eccezione per il Molise, è accerchiato da zone arancioni e rosse, cosa che limita comunque la libertà di movimento per i suoi abitanti.
Zone rosse e arancioni: quali regioni rischiano cambio colore
Prima della conferma di Speranza, erano tre le regioni in bilico verso la zona rossa: Sicilia, Puglia e Basilicata. Le prime due restano arancioni fino al 3 dicembre, ma Musumeci ha emanato ordinanza con cui impone la zona rossa a 10 Comuni fino al 3 dicembre. Stessa cosa potrebbe fare la Puglia, che non ha i numeri da zona rossa ma che potrebbe decidere di chiudere due province (Bari e Foggia).
Non resta che attendere la decisione sulla Basilicata: stando ai dati diffusi da Agenas la zona rossa è sempre più vicina. Nella regione i sindacati sono sul piede di guerra e annunciano una mobilitazione per il 1° dicembre per protestare la Sanità lucana e la gestione fallimentare dell’emergenza da parte della Regione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA