Regioni in zona gialla tra due settimane? Cosa dicono le proiezioni sui contagi

Luna Luciano

29/10/2021

Aumentano i contagi in Italia. L’indice Rt è salito a 0,96, 18 sono le Regioni in allerta, si tema il ritorno in zona gialla. Speranza: «Situazione sotto controllo, ma sono i vaccini la vera arma».

Regioni in zona gialla tra due settimane? Cosa dicono le proiezioni sui contagi

Un’ondata di nuovi contagi investe l’Europa e l’Italia. Il Covid-19 torna a circolare, l’incidenza dei casi e il tasso di trasmissibilità sono di nuovo in aumento. Solo nella giornata di oggi, 29 ottobre, si sono registrati ben 5.335 nuovi casi e 33 vittime. L’ indice di contagio Rt è salito a 0,96 mentre l’incidenza è di 46 casi ogni 100.000 abitanti e salgono a 18 le Regioni in allerta. Sono questi i dati riportati dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore della Sanità (ISS), che prevede un ulteriore aggravarsi della situazione con l’Rt che potrebbe sfiorare l’1,14.

Davanti a questi numeri è lo stesso ISS ad avvertire che potrebbe verificarsi una recrudescenza con la ripresa dell’epidemia. Intanto il Ministro Roberto Speranza ha fatto sapere che nessuna Regione per ora rischia la zona gialla, ma è necessario che la campagna vaccinale continui.

Regioni in zona gialla? Cosa dicono i dati

Nessuna zona gialla per adesso, ma bisogna rimanere vigili. Sono queste le parole del Ministro Roberto Speranza dopo aver preso visione dei dati emersi dal monitoraggio settimanale dell’ISS. I dati sono molto chiari: bisogna fare attenzione, i contagi sono di nuovo in aumento e il virus ha ripreso a circolare con più velocità.

Le voci che colpiscono maggiormente sono quelle sull’incidenza settimanale e sull’Rt.

  • L’incidenza sale a 46 casi ogni 100mila abitanti, rispetto ai 34 della scorsa settimana. Un dato molto vicino alla soglia d’allerta fissata a quota 50 casi.
  • L’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è salito a 0,96, appena al di sotto della soglia epidemica pari a 1, in netto aumento rispetto alla settimana scorsa quando registrava il valore di 0,86. Ma l’Rt è destinato crescere. Infatti secondo le proiezioni potrebbe arrivare a 1,14 entro la prossima settimana.
  • A preoccupare gli esperti però è l’Rt medio calcolato sui contagi con ricovero ospedaliero fissato a 1,13, in deciso aumento, superando la soglia epidemica di 1,0.

Se aumentano i ricoveri in area medica, con un tasso che dal 4,2% sale al 4,5%, sono rimaste stabili le terapie intensive con un tasso di occupazione fisso al 3,7%. Con questi dati sono 18 le Regioni classificate a rischio moderato per il Covid, mentre tre sono quelle classificate a basso rischio. Una situazione non rosea ma che per adesso può essere ancora controllata.

Aumento dei contagi: quali sono le Regioni a rischio

Salgono a quota 18 le Regioni e Province autonome che sono classificate a rischio moderato, praticamente quasi tutta Italia si dimostra sensibile all’aumento dei contagi, di queste ben 13 riportano anche un’allerta resilienza.

  • Abruzzo
  • Bolzano(Prov. auton.)
  • Calabria
  • Campania
  • Emilia-Romagna
  • Friuli-Venezia Giulia
  • Lazio
  • Liguria
  • Lombardia
  • Marche
  • Molise
  • Piemonte
  • Puglia
  • Sicilia
  • Toscana
  • Trento (Prov. auton.)
  • Umbria
  • Veneto

Le uniche Regioni che si salvano, rimanendo con un rischio basso sono la Basilicata, Sardegna e Valle d’Aosta. Infine dal monitoraggio emerge un aumento rilevante dei nuovi casi non associati a catene di trasmissione.

Contagi e zona gialla, l’ISS: “Rischio recrudescenza”

I dati riportati dall’ISS, che vedono ben 18 regioni con rischio moderato al Covid, non sono di certo i più rassicuranti, ma sono in linea purtroppo con le previsioni del Cts, che prevedeva un aumento dei contagi con il freddo e con l’allentamento delle misure. L’Istituto superiore di Sanità ha però lanciato un allarme: c’è il concreto rischio che si verifichi recrudescenza. Per questo è necessario che si monitori con estrema attenzione l’andamento dell’epidemia.

Se i dati dovessero rispettare le proiezioni, con un Rt che sale a 1,14 e l’incidenza dei casi in continuo aumento, si rischierebbe una ripresa dell’epidemia. Infatti la trasmissibilità stimata sui casi sintomatici è in aumento, avvicinandosi alla soglia epidemica. Per questo nel monitoraggio l’ISS ha concluso affermando che è opportuno “continuare a garantire un capillare tracciamento”, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini, per procedere al contenimento dei casi, continuando a rispettare le misure e i comportamenti raccomandati, per evitare un ulteriore aumento dei contagi.

Speranza sull’aumento dei contagi: “Unica arma i vaccini”

I dati non spaventano ma impensieriscono comunque il Ministro Roberto Speranza che, a margine della riunione G20 Salute e Finanze, ha voluto commentare la situazione: per adesso è tutto sotto controllo, nessuna Regione passerà in zona gialla e non sono previsti provvedimenti nell’immediato futuro. Ciò che è certo, però, è che la campagna vaccinale deve andare avanti. Infatti il Ministro ha voluto ribadire quanto siano i vaccini la vera arma per poter aprire una stagione nuova. I vaccini infatti consentono una gestione migliore della pandemia, chi contrae il Covid-19 risulta solitamente non vaccinato, e chi invece è vaccinato pur prendendo il virus è quasi sempre asintomatico, o quasi mai in condizioni gravi. Basti pensare al nuovo focolaio di Covid a Trieste aumentato in seguito alle manifestazioni dei no-green pass, tutti senza mascherina. La maggior parte degli infetti non aveva effettuato ancora la prima dose, dimostrando quanto l’efficacia dei vaccini abbia alla base una “solida evidenza scientifica”.

Iscriviti a Money.it