Il neoleader del Partito Laburista nel Regno Unito nomina un nuovo pool di consiglieri economici, tra cui alcuni nomi di spicco come Mazzucato, Stiglitz e Piketty.
Jeremy Corbyn è stato eletto alla leadership del Partito Laburista del Regno Unito con un programma di radicale cambiamento (di cui abbiamo parlato nelle linee generali qui).
In campo economico in particolare, la sua linea è quella di rovesciare le politiche di austerity praticate anche nel Regno Unito (in tal senso, ha avanzato la proposta già dell’economista Richard Murphy a proposito di un Quantitative Easing “Popolare”, di cui abbiamo parlato qui).
Dunque per poter proseguire su questo cammino, non poteva fare altro che affidarsi ad economisti che abbiano elaborato idee e proposte anti-austerità. E così ha infatti deciso: il 27 settembre 2015 l’ufficio stampa del Labour Party ha emesso una nota in cui si annuncia che il leader del partito, insieme al Cancelliere ombra dello Scacchiere (equivalente al nostro Ministro dell’Economia, ombra perché parte del governo ombra di opposizione al governo ufficiale di David Cameron) John McDonnell, ha deciso di nominare un nuovo comitato di consiglieri economici.
Spiccano, fra i 7 economisti scelti, tre nomi di assoluta fama, conquistata per essersi introdotti nel dibattito di politica economica in maniera alternativa rispetto al paradigma odierno imperniato sull’austerity, e che hanno attratto perciò l’attenzione di tutti i movimenti politici che vi si oppongono.
Stiamo parlando di: Mariana Mazzucato, economista italoamericana diventata nota con il best-seller “Lo Stato innovatore” (The Entrepreneurial State e’ il titolo originale, traducibile anche come «Lo Stato imprenditoriale», forse piu’ vicino al senso del libro), in cui argomenta con molti esempi e ricerche empiriche come il ruolo degli investimenti statali nella ricerca e sviluppo sia fondamentale ai fini della crescita economica (questione che sta al cuore delle proposte economiche già avanzate da Corbyn); Joseph Stiglitz, premio Nobel, che si è eretto con molte prese di posizione pubbliche (articoli e dibattiti) contro le politiche di austerità; Thomas Piketty, autore anch’egli di un recente best-seller dal titolo Il Capitale nel XXI Secolo , in cui mostra attraverso una grande mole di dati e ricerche l’andamento delle disuguaglianze negli ultimi 250 anni, attraverso l’analisi dei rendimenti dei redditi da capitale e del lavoro, e rilevando una sproporzione crescente a favore del primo negli ultimi 30-40 anni.
Piketty, solo qualche settimana fa, aveva accettato anche di essere parte del pool di economisti che consiglieranno le politiche economiche di Podemos, il partito-movimento spagnolo fondato dall’ex professore di scienze politiche Pablo Iglesias.
Piketty si è detto entusiasta di partecipare a questo comitato, e che
C’è ora una brillante opportunità per costruire una fresca e nuova politica economica che metterà alla luce quanto siano state fallimentari le politiche di austerità nel Regno Unito e in Europa
Gli altri economisti scelti da Corbyn e McDonnell per il comitato di economisti del Labour sono Anastasia Nesvetailova, Danny Blanchflower, Ann Pettiforr e Simon Wren-Lewis (anche quest’ultimo è piuttosto rinomato, ed è stato già, tra il 1974 e il 1981, consigliere economico del governo britannico).
I due dirigenti del partito affermano, nella nota, che il nuovo comitato assisterà nello sviluppo di un’alternativa economica “radicale ma pragmatica e fattibile” e che possa garantire “sicurezza per tutti e non solo per pochi”.
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