Difficoltà per ReiThera, il vaccino anti-Covid made in Italy annunciato per ottobre: i soldi stanziati da Invitalia ancora non sono arrivati, con la fase 3 della sperimentazione che potrebbe essere a rischio.
Come procede la sperimentazione del vaccino di ReiThera? Doveva essere la grande speranza dell’Italia nella battaglia contro il Covid, ma difficilmente sarà disponibile entro il prossimo ottobre così come annunciato nei mesi scorsi.
GRAd-COV2, questo è il nome del siero di ReiThera, è un vaccino che si basa su un adenovirus di gorilla modificato, utilizzando la tecnologia del vettore virale non replicativo come AstraZeneca e Johnson & Johnson.
Il disco verde per la sperimentazione è arrivato da parte dell’Aifa a luglio 2020, con l’obiettivo che era quello di poterci fornire già a partire da questo autunno milioni di dosi prodotte dall’azienda di Castel Romano.
Per sviluppare il vaccino di ReiThera l’allora Governo, tramite Invitalia, ha messo a disposizione 81 milioni di cui 41 a fondo perduto e il resto come prestito. La Regione Lazio inoltre ha contribuito con altri 5 milioni e il Cnr con 3 milioni, mentre l’investimento dell’azienda è stato di 12 milioni.
A fine agosto 2020 è così iniziata la fase 1 della sperimentazione, che ha dato buoni risultati accrescendo le aspettative per questo vaccino nati-Covid made in Italy. Lo scorso 15 marzo ha così preso il via la fase 2, che coinvolge 1.000 volontari, ma adesso a essere in bilico sarebbe il terzo step, l’ultimo necessario prima della domanda di approvazione.
ReiThera, il vaccino italiano senza fondi?
Al momento tutti i volontari della fase 2 della sperimentazione hanno ricevuto una doppia dose. Quando ci saranno tutti i dati, se positivi allora si passerà alla fase 3 che coinvolgerà una platea di circa 10.000 persone.
Si tratta della fase più impegnativa e anche più costosa. Se ReiThera ha fatto sapere di avere già in frigo le dosi necessarie per procedere all’ultimo step della sperimentazione, lo stesso sembrerebbe non potersi dire per quanto riguarda i fondi necessari.
Stando a La Repubblica, gli 81 milioni che dovevano arrivare da Invitalia ancora non si sarebbero visti. L’inghippo starebbe tutto in un timbro da parte della Corte dei Conti che ancora mancherebbe.
Una situazione che appare paradossale, vista la grande urgenza dettata dalla pandemia in corso. Senza i soldi necessari, di fatto ReiThera non potrà procedere all’avvio della fase 3 della sperimentazione del suo vaccino.
La biontech di Castel Romano comunque ha assicurato che il trial sta andando avanti, ma non mancano le voci su un possibile ripensamento da parte del Governo che, di recente, potrebbe essersi convinto a investire su vaccini a mRna e non a vettore vitale.
ReiThera si è detta comunque disponibile a collaborare per la produzione di vaccini che si basano sull’mRna, senza però voler abbandonare la sperimentazione del suo GRAd-COV2. Se non si sbloccheranno a breve i fondi necessari, sarà però dura anche solo iniziare la fase 3.
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