Europa-Cina, la Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Ue hanno definito 10 azioni da discutere il 21 marzo prossimo
La Commissione europea sembra temere il crescente potere economico e l’influenza politica cinese su alcuni Stati membri. Proprio in questo contesto, ha voluto esaminare, insieme all’alto rappresentante lady Pesc Federica Mogherini, le relazioni Unione europea-Cina e le relative opportunità e sfide, definendo 10 azioni da proporre ai 28 capi di governo e da approvare e votare in Consiglio europeo.
Cina-Europa, quali opportunità?
Il governo italiano vede nella Cina una enorme opportunità commerciale. Un grandissimo mercato dove poter esportare i prodotti del Made in Italy. Proprio per una “rivisitazione e ristrutturazione complessiva del rapporto bilaterale tra Italia e Cina”, il presidente cinese Xi Jinping sarà in Italia la prossima settimana, come spiegato dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, a ’L’Intervista di Maria Latella’ su Sky Tg24.
In questa occasione, il governo potrebbe firmare la nuova via della seta, un memorandum d’intesa per cooperare allo sviluppo di infrastrutture: strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia e telecomunicazioni.
Xi non visiterà soltanto il nostro paese, ma giungerà anche in Francia, tra le preoccupazioni e le incertezze dell’Europa. L’UE infatti chiede un maggiore e miglior coordinamento tra gli Stati membri per consentire una leva più incisiva al tavolo dei negoziati.
In vista di questi appuntamenti, proprio la Commissione europea e l’Alto rappresentante Pesc hanno voluto avviare una discussione, definendo 10 azioni concrete per i capi di governo dell’UE, da discutere e approvare nel corso del Consiglio europeo del 21 marzo prossimo.
Le 10 azioni:
Azione 1: l’UE intende rafforzare la cooperazione con la Cina per soddisfare le responsabilità comuni sui pilastri delle Nazioni Unite, dei diritti umani, della pace, della sicurezza e dello sviluppo.
Azione 2: per combattere i cambiamenti climatici, inviterà la Cina a raggiungere i target sulle emissioni prima del 2030, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Azione 3: l’UE vuole intensificare l’impegno in materia di pace e sicurezza, anche grazie a una cooperazione per l’Iran.
Azione 4: per ottenere stabilità, sviluppo economico sostenibile e buon governo nei paesi partner, l’UE intende applicare gli accordi bilaterali e gli strumenti finanziari esistenti e collaborare con la Cina attraverso l’attuazione della strategia dell’UE su Connecting Europe and Asia.
Azione 5: al fine di realizzare relazioni economiche più equilibrate e reciproche, l’UE invitarà la Cina a rispettare gli impegni presi con l’Ue. Tra questi la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, le sovvenzioni e i trasferimenti forzati di tecnologia, gli investimenti entro il 2020, le indicazioni geografiche.
Azione 6: per garantire opportunità di appalto in Cina, entro il 2019, il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero adottare lo strumento internazionale sugli appalti.
Azione 7: entro la metà del 2019, la Commissione pubblicherà orientamenti volti ad adeguare i prezzi e gli elevati livelli di manodopera e norme ambientali.
Azione 8: la Commissione individuerà, entro la fine del 2019, indicazioni per colmare le lacune esistenti nella legislazione dell’UE sugli effetti distorsivi della proprietà dello Stato estero e del finanziamento statale nel mercato interno.
Azione 9: punterà alla sicurezza delle infrastrutture digitali critiche con un approccio comune alla sicurezza delle reti 5G.
Azione 10: l’Ue chiederà di attuare il regolamento sullo screening degli investimenti esteri diretti per evitare i rischi per la sicurezza derivanti dagli investimenti stranieri in beni, tecnologie e infrastrutture critiche.
Relazioni economiche Cina-Europa,per l’Ue necessarie condizioni più eque
In altre parole, la Commissione europea invita i 28 Paesi ad approfondire il proprio impegno con la Cina per promuovere interessi comuni a livello globale e chiede una maggiore determinazione, da parte di tutti gli Stati Membri, affinché la potenza orientale garantisca condizioni più eque e reciproche nelle relazioni economiche.
Poi ricorda ai propri membri che per mantenere prosperità, valori e il modello sociale a lungo termine, bisognerà adattarsi alle mutevoli realtà economiche, soprattutto rafforzando le proprie politiche interne e la base industriale. L’Ue sottolinea anche la presenza di infrastrutture ancora critiche e una base tecnologica europea inadeguata.
Fino ad oggi, nelle negoziazioni con i paesi membri dell’UE, la Cina ha operato quasi esclusivamente su base bilaterale. Poco è stato fatto in termini di strategia comune a livello europeo.
Le profonde divergenze tra Stati Uniti e Repubblica cinese hanno fatto slittare per l’ennesima volta l’incontro tra il presidente americano e il suo omologo cinese Xi Jinping.
Inizialmente previsto per fine marzo, e già rimandato ad aprile, non si terrà prima di giugno, perché i due Paesi non sarebbero ancora in grado di raggiungere un accordo sulla guerra dei dazi.
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