Responsabilità avvocati, la prescrizione di 6 anni non vale per tutti i tipi di illeciti: lo ha specificato la Corte di Cassazione. Ecco quali illeciti sono imprescrittibili.
Responsabilità avvocato: quando si prescrive l’azione disciplinare nei confronti del professionista?
Negli ultimi mesi la Corte di Cassazione è intervenuta più volte sulla delicata questione della responsabilità degli avvocati. Nel dettaglio, in due recenti sentenze la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su quando un avvocato è responsabile di una causa persa e sui casi in cui l’assistito può ottenere un risarcimento.
La scorsa settimana, invece, le Sezioni Unite della Cassazione hanno risposto alla seguente domanda: per quanto tempo un avvocato è responsabile per un illecito commesso nel compimento della propria professione? Nel rispondere a questa domanda la Cassazione ha specificato che non sempre la responsabilità dell’avvocato è prescrivibile.
Infatti, per alcune fattispecie nelle quali la condotta illecita si protrae nel tempo questa è imprescrittibile.
Responsabilità avvocato: dopo quanto tempo il fatto illecito si prescrive?
Come prima cosa bisogna specificare che mentre l’azione civile per ottenere il risarcimento del danno è prescrivibile in 5 anni, quella di tipo disciplinare per gli illeciti deontologici lo è in 6 anni.
Ciò però vale solamente per alcuni tipi di illeciti di cui è responsabile un avvocato. Nel dettaglio, come specificato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, si prescrivono solo quegli illeciti che si consumano con una semplice condotta e nella stessa esauriscono tutti i loro effetti.
Ad esempio, questo vale quando un avvocato comunica a terzi delle informazioni private riguardanti il proprio assistito, violando il segreto professionale. In questi casi la prescrizione decorre dal giorno in cui l’avvocato ha realizzato l’illecito, quindi dal momento in cui ha violato il segreto professionale.
Non tutti gli illeciti però sono prescrivibili. Infatti, come specificato dalle Sezioni Unite nella sentenza 7 del 30 giugno 2016, in alcuni casi la condotta illecita è imprescrittibile. Ecco quando.
Sezioni Unite Corte di Cassazione: sentenza 7 del 30 giugno 2016
Nella sentenza della scorsa settimana, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si sono espresse su una vicenda riguardante un avvocato che ha riscosso una cospicua somma di denaro per conto del proprio cliente.
L’illecito è derivato dal fatto che il cliente non ha mai ricevuto tale denaro. Infatti, un avvocato è obbligato a consegnare immediatamente le somme riscosse per conto del proprio assistito, perché nel caso contrario non si verifica solamente un illecito di tipo civile, ma anche una violazione deontologica.
Tuttavia, l’azione disciplinare nei suoi confronti è stata esercitata dopo 5 anni, quindi secondo l’avvocato dopo il termine della prescrizione (in quel tempo non era ancora entrato in vigore il termine di 6 anni).
La Corte di Cassazione, però, ha rigettato la sua richiesta, poiché in questo caso il termine d’inizio della prescrizione non era calcolabile dal giorno in cui è stato compiuto l’illecito; vediamo perché.
Responsabilità avvocato, quando è imprescrittibile?
Come abbiamo appena visto, non tutti gli illeciti si prescrivono dopo 6 anni. Nel dettaglio, la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su questa delicata questione dichiarando che per quelle condotte che si protraggono nel tempo, la prescrizione inizia a decorrere solamente nel giorno in cui l’illecito viene meno.
Ad esempio, nel caso preso in esame dalla Corte, i 6 anni di prescrizione iniziano a decorrere solamente dopo che l’avvocato ha restituito la somma di denaro al suo assistito. Se ciò non avviene l’azione disciplinare nei confronti dell’avvocato può essere esercitata in qualsiasi momento.
Quindi, per quei tipo di illeciti deontologici di tipo “permanenti” non c’è alcun termine di scadenza, poiché dal momento che gli effetti dell’illecito non sono mai cessati non è possibile individuare il momento in cui è iniziato a decorrere il termine di prescrizione.
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