Saccomanni a Berna per trovare un accordo con la Svizzera per il rientro dei capitali in Italia. Intanto il decreto legge sulla Volontary Disclosure è pronto e dovrebbe uscire a breve in gazzetta Ufficiale
Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha incontrato a Berna il collega svizzero Eveline Widner-Schlumpf. Il tema dell’incontro è la Volontary Disclosure, il decreto legge varato venerdì dal Parlamento italiano e che dovrebbe trovare posto molto preso nella Gazzetta Ufficiale. Si tratta di una mini-sanatoria riguardante tutte le persone fisiche che hanno fatto fluire i propri capitali all’estero senza dichiararlo nella denuncia dei redditi (inserendo la relativa sigla RW nell’apposito quadro del modulo per la dichiarazione).
Il contenuto del decreto
Chi sono i diretti interessati dal decreto? In generale si tratta di evasori: chi ha effettuato fatture false, chi ha spostato fondi neri. Ci sono però anche esportatori di capitale che hanno trasferito i capitali all’estero, investendo in titolo stranieri per timore del consolidamento dei Bot.
Ecco allora il motivo dell’incontro di Saccomanni a Berna. Il decreto prevede che vi sia il pagamento da parte degli «evasori» di tutte le imposte dovute ed il completo superamento dell’anonimato. E questi sono i punti fermi di Saccomanni sui quali l’italia non transige.
Sono note le resistenze degli svizzeri riguardo alla perdita dell’anonimato. Saccomanni, tuttavia, è fiducioso che un accordo può essere trovato entro maggio di quest’anno. Il confronto Italia-Svizzera verte però anche su altre questioni di carattere fiscale e finanziario, come ad esempio il trattamento tributario dei lavoratori transfrontalieri e la maggiore libertà di accesso da parte della Svizzera al mercato finanziario italiano.
Saccomanni è fiducioso
Tuttavia, però, il decreto legge italiano sulla Volontary Disclosure, riguardante i capitali detenuti illegalmente all’estero, non ha di certo spianato la strada per gli accordi con la Svizzera, sebbene Saccomanni rimanga piuttosto fiducioso, dichiarando
Stiamo andando avanti nella trattativa. Abbiamo preso le misure italiane che avevo già indicato al ministro svizzero sarebbero state il presupposto per la continuazione dei negoziati. Credo che i giorni per gli evasori che non si mettono in ordine con il fisco sono ormai numerati. Si sta chiudendo il cerchio, vivevamo in una situazione in cui c’erano paradisi fiscali di Paesi che garantivano l’anonimato anche agli evasori fiscali.
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