Riforma Bcc, credito cooperativo: Bankitalia mette il turbo. Ecco cosa cambia con la riforma ed ecco i possibili 3 gruppi che nasceranno con la sua attuazione.
Riforma Bcc, credito cooperativo: cosa cambia? - La riforma Bcc, ossia del credito cooperativo, è in dirittura d’arrivo e oggi è Bankitalia a premere sull’acceleratore. A che punto siamo e cosa cambia con la riforma del credito cooperativo?
La riforma Bcc del credito cooperativo, è stata pensata con l’obiettivo di sfoltire il panorama bancario italiano. Su un totale di 486 istituti sparsi sul territorio nazionale, le Bcc sono ben 355, ossia il 73% del totale. Tramite la riforma Bcc, del credito cooperativo, il numero degli istituti scenderà a 120.
Ma a che punto siamo con la riforma Bcc del credito cooperativo e cosa cambia con la sua attuazione? Oggi Bankitalia ha messo il turbo ed ha emanato finalmente le norme di attuazione del decreto approvato mesi fa. Lo scopo è quello di chiudere la pratica della riforma Bcc prima della scadenza legale del 2018.
Vediamo allora a che punto siamo con la riforma Bcc del credito cooperativo. Cosa cambia con la sua attuazione?
Riforma Bcc, credito cooperativo: cosa cambia? Bankitalia accelera
Bankitalia, come accennato, ha varato le norme di attuazione della riforma Bcc di febbraio che alleggerirà non di poco il panorama bancario italiano. Questo significa che a un anno da oggi le Bcc dovranno riunirsi in gruppi - senza obbligo di costituire una holding unica.
Bankitalia si è detta fiduciosa di concludere la riforma Bcc del credito cooperativo entro il prossimo anno e non entro il 2018 ed è proprio per questo motivo che non sono stati imposti eccessivi e stringenti vincoli agli istituti che potrebbero tradursi in una totale paralisi organizzativa.
Riforma Bcc, credito cooperativo: cosa cambia? Ecco i possibili 3 gruppi
Nel suo discorso sulla riforma Bcc del credito cooperativo, Bankitalia ha sottolineato come non si osserverà la nascita di 10 gruppi ma di circa due o tre che dovranno essere piuttosto robusti. I 3 gruppi pronti a costituirsi potrebbero essere:
- Iccrea
- Cassa Centrale banca
- Gruppo provinciale di Bolzano
Il termine ultimo per la presentazione delle istanze di costituzione dei gruppi Bcc è il 3 maggio 2018.
Riforma Bcc, credito cooperativo. Cosa cambia in Italia?
Come abbiamo già avuto modo di osservare, la riforma Bcc del credito cooperativo prevederà la costituzione di una capogruppo che avrà il compito di controllare le Bcc attraverso un patto di coesione. Una parte del patrimonio di ogni Bcc, secondo la riforma, sarà poi vincolato a garanzia dell’intero sistema.
Le nuove entità bancarie derivanti dalla riforma Bcc saranno poi vigilate dalla BCE se supereranno 30 miliardi di attivo, ma la componente locale potrà comunque richiedere la sorveglianza da parte di Bankitalia.
Riforma Bcc, credito cooperativo: cosa cambia? Ecco che succede a chi si sottrae
Esiste un modo per sottrarsi alla riforma Bcc del credito cooperativo? Sì, ed è quello di tramutarsi in Spa. Questo è ciò che si è verificato ad esempio con la Bcc di Cambiano, con Cassa Padana e con Chianti Banca. Insomma, la riforma Bcc del credito cooperativo potrebbe davvero concludersi prima del previsto secondo Bankitalia.
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