Il piano europeo per l’accoglienza dei rifugiati ucraini comprende un rimborso forfettario di 1.000 euro per ogni persona accolta. La richiesta, in esame, proviene da Germania e Polonia.
La capacità di accoglienza dell’Europa deve affrontare una crisi umanitaria senza precedenti. Dall’inizio del conflitto il numero di rifugiati in fuga dalla guerra, principalmente donne e minori, ha raggiunto e superato quota 3 milioni. In controtendenza rispetto alle politiche migratorie, la richiesta di sostegno ai Paesi che stanno accogliendo i rifugiati arriva da Germania e Polonia. Sono comunque tutti piuttosto d’accordo nell’affermare che le risorse dei singoli Stati coinvolti nella migrazione non sono sufficienti.
In particolare è l’incertezza nel lungo termine, quando il conflitto sarà terminato in un modo o nell’altro, a mettere pressione affinché si trovino delle soluzioni praticabili. La distruzione delle città non permette il rapido ritorno in patria e in alcuni Paesi si stanno già organizzando migrazioni interne per permettere ai cittadini in fuga di trovare lavoro e rifarsi una vita in terra amica.
La proposta polacca e tedesca arrivata alla Commissione è corredata di stime attuali, per esempio la Polonia stima una spesa rimborsabile di 2 miliardi di euro, mentre la Germania di 200 milioni. La Commissione si è riunita oggi per discutere e delineare i fondi a disposizione per le politiche migratorie.
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“Le nostre risorse sono insufficienti”, scrivono i Paesi alla Commissione europea. Polonia e Germania sono in prima linea nella richiesta di sostegni ai Paesi che più stanno accogliendo i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra. Secondo quando riportato nella richiesta diretta al vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas, il bisogno di sostegni ammonta già ad alcuni miliardi di euro.
“Chiediamo alla Commissione di agire ora e di lavorare per fornire opportunità di finanziamento che sarebbero facili da usare e flessibili, coprendo almeno una parte delle spese degli Stati membri utilizzate per fornire tra l’altro alloggio, assistenza sociale, accesso all’istruzione e alla sanità”, si legge nella lettera.
Secondo le richieste discusse, il piano europeo per i rifugiati ucraini dovrebbe essere suddiviso in tre punti fondamentali:
- istanza economica: 1.000 euro per ogni rifugiato ospitato;
- istanza giuridica: trasporti gratuiti per lasciare la nazione di primo approdo;
- istanza politica: rimette in gioco il Piano per l’asilo e i migranti.
1.000 euro per ogni profugo ucraino in Europa: da dove prendere i soldi
A distanza di un mese dall’inizio del conflitto le persone in fuga dall’Ucraina ammontano ormai a oltre 3 milioni. Il Paese che più di tutti si sta facendo carico della pressione umana è la Polonia (Fig.1). Secondo le prime stime riportate in allegato alla lettera, la Polonia ha bisogno di almeno 2 miliardi di euro per le spese attuali, ma nei prossimi mesi la necessità di sostegni potrebbe crescere fino a 7 miliardi di euro.
La mappa dell’accoglienza dei rifugiati ucraini rende ben visibile l’ammontare dei sostegni richiesti. A beneficiare del supporto economico, pari a 1.000 euro per ogni rifugiato ucraino per i primi 6 mesi, saranno principalmente (in ordine di rifugiati):
- Polonia con 2.267.103 rifugiati
- Romania con 586.942 rifugiati
- Moldavia con 381.395 rifugiati
- Ungheria con 349.107 rifugiati
- Slovacchia con 271.012 rifugiati
La Commissione europea ha già messo a disposizione dei Paesi ospitanti 7 miliardi di euro strutturali non usati nel periodo 2014-2020 e 9,5 miliardi del ReactEu del 2022. Presto si aggiungeranno altri 5 miliardi dal fondo famiglia 2014-2020. Per una risposta a medio-lungo termine i fondi potrebbero bastare, ma la durata del conflitto rende tale prospettiva ancora troppo incerta.
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