Rimborsi arretrati pensione: a chi spettano e quali sono le modalità di adeguamento dell’assegno

Simone Casavecchia

27/05/2015

La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha recente chiarito quali sono i contribuenti che percepiranno i rimborsi degli arretrati della pensione in seguito al Decreto del Governo.

Rimborsi arretrati pensione: a chi spettano e quali sono le modalità di adeguamento dell’assegno

Dopo l’emanazione del Decreto 65/2015 che ha provveduto a sanare l’incostituzionalità, rilevata della Corte Costituzionale, riguardo alla riforma Fornero sulle pensioni, per la parte che riguarda il blocco delle rivalutazioni degli assegni pensionistici, la domanda più frequente che i pensionati si pongono è quella relativa ai beneficiari del rimborso.

A chi spettano, in altri termini, i rimborsi per gli arretrati delle pensioni? Come ha recentemente spiegato la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro (nella circolare n. 12 dello scorso 26 Maggio 2015) sono due i tipi di perequazione, ossia di adeguamento che il Decreto, emanato dal Governo, prevede.

Scaglioni per i rimborsi
Dopo aver rilevato che le disposizioni del Governo, contenute nel Decreto, tengono conto sia di esigenze legate alla sostenibilità della spesa pubblica, sia del rispetto dei criteri di proporzionalità e adeguatezza, richiesti dalla Corte Costituzionale, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha rilevato, innazitutto, che il decreto del Governo ha definito le modalità con cui vengono rivalutati i trattamenti pensionistici spettanti per gli anni 2012-2013. Il meccanismo utilizzato è quello di una rivalutazione che diminuisce, all’aumentare dell’assegno pensionistico; tale principio viene poi declinato prevedendo quattro scaglioni di importi a cui applicare una differente percentuale di adeguamento all’indice FOI. Assumendo il 2011 come l’anno per il quale si considerano gli importi degli assegni pensionistici si ottiene il seguente schema:

Scaglione pensionistico Parametro riferito al trattamento minimo Indice di rivalutazione
Da 1.443 euro a 1.873 euro tra 3 e 4 volte il trattamento minimo 40%
oltre 1.873 euro fino a 2.341,75 euro tra 4 e 5 volte il trattamento minimo 20%
oltre 2.341,75 euro e fino a 2.810,10 euro tra 5 e 6 volte il trattamento minimo 10%
oltre 2.810,10 euro 6 volte il trattamento minimo 0

Rivalutazione importi arretrati
La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro nota anche come il Decreto introduca un nuovo comma (comma 25 bis dell’art. 24 della Legge Fornero) che prevede delle regole per la rivalutazione degli importi degli arretrati per gli anni 2014 e 2015.
In altri termini per gli importi degli arretrati, calcolati secondo gli scaglioni e le percentuali descritte nel paragrafo precedente, viene anche riconosciuta:
il 20% della rivalutazione che sarebbe spettata, per gli anni 2014-2015;
il 50% della rivalutazione che sarebbe spetta, per il 2016;
In base a tale altra disposizione, segue che:

  • dal 1° agosto 2015 i titolari dei trattamenti pensionistici che nel 2011 erano superiori ai 1.443 euro lordi mensili, avranno diritto al solo riconoscimento degli arretrati e non alla ricostituzione del trattamento pensionistico;
  • dal 1° gennaio 2016 questi stessi contribuenti avranno diritto sia alla rivalutazione del trattamento pensionistico sia alla rivalutazione degli arretrati;

Esempi pratici
Per spiegare quanto detto sopra è opportuno considerare l’esempio di un pensionato che nel 2011 era titolare di un trattamento pensionistico di 1750 euro, soggetto, quindi, al blocco della rivalutazione. Tale contribuente avrà diritto, in base al decreto di recente emanazione:

  • dal 1° agosto 2015 a un rimborso degli arretrati 2012/2015 pari al valore lordo di 768,21 euro ( 245,70 nel 2012 + 521,65 nel 2013 + 0,68 nel 2014 + 0,18 nel 2015);
  • dal 1° gennaio 2016, oltre all’assegno pensionistico rivalutato con le regole descritte sopra, anche a un adeguamento della pensione che su base mensile gli consentirà di ottenere 1,54 euro in più lordi, dati dalla perequazione (rivalutazione) degli arretrati stessi.

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