Rinnovo contratti Pubblica Amministrazione: il salario accessorio sarà il 50% del totale. Aumentano i premi di produttività, ma pochi benefici su TFR e pensioni.
Contratti del pubblico impiego, ultime notizie: mentre le trattative per definire i termini dell’accordo per il rinnovo vanno avanti, sono emersi degli ulteriori dettagli sull’aumento di stipendio che spetterà agli statali.
Come rivelato dall’Ansa, infatti, per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, tra cui è incluso il personale scolastico e quello delle Forze dell’Ordine, l’aumento di stipendio sarà per la maggior parte legato al merito.
Nell’accordo raggiunto lo scorso 30 novembre si era deciso che l’aumento medio di stipendio sarebbe stato di 85€ lordi. Questo significa che l’aumento sarà legato non solo al reddito del dipendente, quindi sarà maggiore per chi ha uno stipendio più basso, ma anche al merito. Anzi, dalle percentuali diffuse dall’Ansa sembra proprio che la professionalità del dipendente pubblico sarà uno degli elementi principali che determinerà l’ammontare dello stipendio mensile.
L’aumento quindi riguarderà per la maggior parte il salario accessorio. Quindi, prima di vedere qual è la percentuale individuata dal Ministro Madia, è bene fare chiarezza su cosa si intende per retribuzione accessoria.
Rinnovo contratti della Pubblica Amministrazione: cos’è il salario accessorio?
Per salario accessorio si intende quella retribuzione che non è fissa in busta paga poiché il suo importo dipende da diversi fattori. Ecco perché la retribuzione accessoria potrebbe non essere la stessa per ogni mese.
Ad esempio, fanno parte del salario accessorio:
- buoni pasto;
- straordinari;
- indennità di vestiario;
- reperibilità;
- presenza;
- turnazione;
- maggiorazione del servizio notturno.
Quindi, per i dipendenti della Pubblica Amministrazione lo stipendio è determinato da una componente fissa, prevista dai contratti nazionali di lavoro, e dalla variabile della retribuzione accessoria.
Il trattamento accessorio, a differenza della componente fissa dello stipendio, non influisce né sull’importo della tredicesima, né su quello di eventuali quattordicesime, così come non rientra nel conteggio per il TFR.
Ed è anche per questo motivo che l’accordo raggiunto dai sindacati rispetto all’aumento medio e lordo di 85€ non ha soddisfatto la maggior parte dei dipendenti della pubblica amministrazione, per i quali questa cifra non è sufficiente per rimborsarli dei sette anni di blocco del contratto a cui hanno dovuto sottostare.
E adesso che sono state svelate le percentuali con cui l’aumento di stipendio sarà legato al salario accessorio, siamo certi che le polemiche saranno ancora più forti.
Rinnovo contratti della Pubblica Amministrazione: stipendio legato al 50% al merito
Secondo quanto rilevato dalla Ragioneria di Stato, oggi mediamente per il pubblico impiego la retribuzione accessoria non supera il 30%. La percentuale dipende dal settore d’impiego: ad esempio in enti come l’INPS si arriva persino al 38%, mentre per gli insegnanti scendiamo intorno al 18%.
Secondo quanto emerge dalle indiscrezioni riportate dall’Ansa, questa percentuale è destinata a salire. Infatti, l’obiettivo della Madia è quello di portare il salario accessorio al 50% del totale, aumentando l’importo dei premi produttività. Sarà premiato quindi chi avrà il merito di aver lavorato di più e chi avrà fatto meno assenze a lavoro.
Una novità che probabilmente non piacerà ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, che speravano in un aumento della parte fissa dello stipendio così da avere anche dei benefici sul TFR e sulle pensioni.
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