Rinnovato il contratto di Forze Armate e di Polizia: aumenti medi e lordi tra i 105 e i 110 euro. Arretrati in arrivo nel 2022; sindacati e rappresentanti in parte soddisfatti.
È stato raggiunto l’accordo per il rinnovo contrattuale per i comparti Difesa e Sicurezza. Si tratta del secondo accordo in pochi giorni dopo quello sottoscritto per il comparto Funzioni centrali, con l’obiettivo poi di completare la coda contrattuale, ad esempio con il rinnovo per Scuola ed Enti locali, nei primi mesi del 2022.
A dare la notizia della firma sul rinnovo sono stati tanto i rappresentanti del personale delle Forze Armate quanto i sindacati delle Forze di Polizia, i quali nel complesso si dicono soddisfatti dell’accordo raggiunto, anche se in effetti è arrivato in extremis in quanto il periodo di validità del nuovo contratto è il triennio che va dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021.
Alla firma erano presenti tutti i Ministri interessati - Renato Brunetta (Pubblica Amministrazione), Luciana Lamorgese (Interno), Lorenzo Guerini (Difesa), Marta Cartabia (Giustizia) - e le organizzazioni sindacali, come pure i massimi vertici di Forze Armate e di Polizia.
Rinnovo del contratto Forze Armate e di Polizia: quale aumento di stipendio?
Guardando al solo comparto Difesa e Sicurezza, le cifre dell’aumento di stipendio sono leggermente più basse rispetto a quanto riconosciuto per il comparto Funzione pubblica, per il quale - ricordiamo - l’aumento medio e lordo è di 117,00€.
Per le Forze Armate, invece, l’incremento medio lordo stimato è di 110,00€, sufficienti comunque per “premiare l’operatività delle donne e degli uomini in divisa salvaguardando ed innovando le tutele familiari senza tralasciare la parte del supporto”. Così si è espresso il delegato Co.Ce.R. dell’Esercito Francesco Gentile, aggiungendo che il nuovo contratto rappresenta “un passo avanti verso la definizione completa della specificità del Comparto Difesa e Sicurezza”.
Meno soddisfatto il SAP, Sindacato autonomo di Polizia, secondo il quale l’aumento di stipendio medio è di 105,00€ per le sole Forze della Polizia di Stato, un accordo che - tenendo conto del blocco dei rinnovi contrattuali dal 2009 al 2018 - “non risulta pienamente soddisfacente” Tuttavia, “assieme alla conferma degli impegni assunti dal Governo, che si stanno concretizzando nella legge di bilancio, fa sì che gli interventi complessivamente operati possano consentire un rilancio per il Comparto”.
Rinnovo di contratto: non solo aumento della parte fissa
I vantaggi del rinnovo di contratto non si limitano all’aumento della parte fissa dello stipendio, per la quale gli aumenti dovrebbero essere riconosciuti già nei primi mesi del 2022, quando tra l’altro arriverà anche l’assegno una tantum comprensivo di tutti gli arretrati non riconosciuti dal 1° gennaio 2019.
Spiega il SAP che sono state valorizzate alcune indennità accessorie che remunerano i servizi più disagiati. Ad esempio, viene introdotta l’indennità di controllo del territorio per quegli operatori di volante e per chi pattuglia il territorio: questa ha un importo che va da 5,00€ per i servizi serali a 10,00€ per i notturni.
Ma c’è molto entusiasmo anche per un’altra importante novità: la destinazione di risorse per la previdenza dedicata, in alternativa alla mancata attivazione della previdenza complementare, come pure l’equiparazione dell’articolo 54 del D.P.R. 1092/73 al pari di tutto il personale militare (come finanziato dalla Legge di Bilancio 2022).
È già il momento di pensare al nuovo contratto
Spiega poi Francesco Gentile, che per le Forze Armate vi è un addendum con il quale viene messa nero su bianco la base di partenza della prossima tornata contrattuale, ossia per il triennio 2022-2024. D’altronde, il prossimo anno, con contratto appena rinnovato ma già scaduto, bisognerà iniziare a discuterne così da non ritrovarsi all’ultimo momento.
D’altronde, le risorse per il rinnovo del contratto 2022-2024 vengono già stanziate in Legge di Bilancio 2022 (se non tutte una parte), dove il pacchetto di emendamenti approvati in commissione Bilancio “va a coronare il processo di riforma previdenziale, legale e sanitaria posta come pregiudiziale alla firma del contratto”.
L’unico neo è la parte relativa agli straordinari, per i quali nulla è stato ancora deciso. Tuttavia, vi è la promessa da parte del Ministro Brunetta riguardo a un incontro risolutivo che si terrà già nei primi giorni di gennaio, con l’obiettivo di “dare equiordinazione al Comparto Difesa e Sicurezza e permettere il pagamento del lavoro svolto”.
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