Rinnovo contratto statali, novità: stipendio ancora più alto, nuovi orari smart working

Simone Micocci

19 Novembre 2021 - 10:57

Contratto statali, cosa cambia nell’ultima bozza: incremento di stipendio più alto rispetto a quanto era stato previsto, nuovi orari di lavoro per lo smart working.

Rinnovo contratto statali, novità: stipendio ancora più alto, nuovi orari smart working

Rinnovo del contratto statali: si va spediti verso un accordo, con l’Aran - l’Agenzia governativa che tratta il rinnovo - e i sindacati che stanno discutendo su un nuovo testo in bozza aggiornato con diverse novità.

Lato stipendio, e relativo aumento, arrivano delle importanti conferme, mentre emergono ulteriori dettagli su come lo smart working verrà regolarizzato.

Argomento tabù prima della pandemia, infatti, il lavoro da remoto si è rivelato molto utile in questi mesi e l’obiettivo è di confermarlo - seppure su una percentuale ridotta di dipendenti - anche in futuro. Ma servono delle regole certe per evitare il “far west” e quale miglior occasione se non il rinnovo di contratto per farlo.

Seguiamo, quindi, gli ultimi aggiornamenti sul rinnovo del contratto degli statali - che ricordiamo essere per il triennio 2019-2021 - mettendo in risalto tutte le ultime novità.

Rinnovo contratto statali: le ultime novità sullo smart working

Per i motivi suddetti, nel rinnovo del contratto si parlerà molto di smart working. E se ne sta discutendo anche negli incontri che si stanno susseguendo in queste settimane, con una novità che è arrivata sul tavolo delle trattative proprio di recente: nel dettaglio, per evitare che il dipendente pubblico che lavora da casa venga contattato continuamente dall’ufficio, e a qualsiasi orario, potrebbe essere fissata una clausola di salvaguardia. Un limite di orario di reperibilità che secondo l’ultima bozza di accordo aggiornata sarebbe di circa 9 ore.

Questo vale per quei dipendenti in smart working che non avranno un orario di lavoro prestabilito, in quanto lavoreranno per obiettivi. Proprio per questo motivo i colleghi dell’ufficio non sono obbligati a conoscere il suo orario di lavoro e dunque potrebbero anche contattarlo al di fuori di questo: proprio per evitare che questa situazione si verifichi, quindi, verrebbe individuata una “fascia di contattabilità” che appunto non dovrebbe essere superiore alle 9 ore.

Attenzione: la possibilità di essere contattato, telefonicamente o tramite mail, non obbliga il dipendente ad attivarsi immediatamente per svolgere il compito richiesto.

E ancora, tra le tutele per lo smart working c’è anche un diritto alla disconnessione per un periodo molto ampio. 11 ore, che di fatto coincidono con il riposo notturno.

Ricapitolando, l’orario di lavoro nello smart working per obiettivi sarà così regolarizzato:

  • 11 ore in cui il dipendente non può né lavorare né essere contattato;
  • nelle restanti 13 ore della giornata ne vengono individuate 9 in cui il dipendente è contattabile dall’ufficio per l’assegnazione di nuovi compito;
  • per quanto riguarda il lavoro vero e proprio non c’è un orario prestabilito. Nelle 13 ore suddette, infatti, il dipendente può organizzarsi il lavoro come vuole, l’importante è raggiungere gli obiettivi richiesti entro il tempo prestabilito.

Restando nell’ambito dello smart working, nell’ultima bozza compaiono dei criteri di priorità. Nel dettaglio, viene stabilito che l’amministrazione nel decidere quali dipendenti possono lavorare in smart working debba dare precedenza a donne e padri con figli minori di tre anni.

Rinnovo del contratto: aumento di stipendio più corposo

Cambiano anche le cifre dell’aumento di stipendio per i dipendenti pubblici. Fino a oggi, infatti, nell’accordo si faceva riferimento a un +4,07% dello stipendio tabellare, così come quantificato dalla Ragioneria generale dello Stato in base alle risorse a disposizione.

A quanto pare però il calcolo è stato rivisto. A parità di risorse, 3,7 miliardi di euro, è stato infatti quantificato un aumento del 4,15% della parte tabellare, con evidenti vantaggi per i dipendenti pubblici.

A tal proposito, la data da fissare sul calendario è quella del 29 novembre, quando l’Aran ha promesso di portare sul tavolo delle trattative le tabelle con gli aumenti indicati in maniera dettagliata.

Il risultato è uno stipendio che per i funzionari di terza area arriverà a un lordo annuo di 23.394,00€, mentre per gli assistenti della seconda area a 22.050,00€. Per gli operatori, prima area professionale, l’aumento di stipendio porterà invece a un fisso annuo (e lordo) di 19.863,00€.

A questi poi si aggiungerà lo scatto per la progressione in carriera orizzontale. Passando da un livello a un altro, all’interno della stessa area professionale, ci sarà poi un incremento che va dai 2.150,00€ annui lordi per i funzionari, a 1.170,00€ per gli assistenti. Un +800,00€ l’anno sono invece previsti nella fascia degli operatori.

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