Rinuncia assegno unico per beneficiare di assegni familiari e detrazioni: si può fare?

Simone Micocci

4 Febbraio 2022 - 11:56

Assegno unico per figli a carico: è possibile rinunciarci? Sì, ma non ci sono motivi per farlo in quanto la rinuncia non vi risparmia dall’addio a detrazioni e assegni familiari.

Rinuncia assegno unico per beneficiare di assegni familiari e detrazioni: si può fare?

Si può rinunciare all’assegno unico per i figli? Sì, ma non per continuare a fruire nel contempo di assegni familiari e di detrazioni per figli a carico in quanto non si può scegliere tra l’una e l’altra situazione.

Ci sono delle persone a cui l’assegno unico universale, che di fatto verrà introdotto da marzo 2022, proprio non piace: nonostante le rassicurazioni del Governo, infatti, questi rischiano di essere penalizzati dall’addio ad assegni familiari e detrazioni per figli a carico, in quanto il nuovo strumento non sarà sufficiente per compensare le perdite.

Ecco perché preferirebbero che nulla cambi, mantenendo così ANF e detrazioni in busta paga e rinunciando alla possibilità di richiedere l’assegno unico per figli a carico.

Ebbene, va detto che non c’è alcun obbligo per quanto riguarda l’assegno unico, in quanto questo viene riconosciuto solamente a chi ne fa domanda (diverso il caso di chi prende il Reddito di cittadinanza, di cui parleremo più avanti). Dunque è facoltà dell’interessato scegliere se percepirlo o meno, ma è importante sapere che in ogni caso bisognerà dire addio alla possibilità di percepire di alcuni importanti bonus famiglia.

Rinuncia assegno unico: è possibile ma non conviene

Diciamolo chiaramente: non c’è alcun motivo per cui bisognerebbe rinunciare alla possibilità di beneficiare dell’assegno unico universale per figli a carico.

D’altronde, si tratta di un sostegno economico che viene riconosciuto a tutti coloro che hanno dei figli a carico - tra l’altro esentasse - che non pregiudica l’accesso agli altri bonus famiglia ancora in vigore. Ad esempio, chi prende l’assegno unico può comunque chiedere il bonus nido, o anche il nuovo bonus per famiglie con disabili, prestazioni con le quali è cumulabile al 100%.

Non bisogna invece commettere l’errore di pensare che richiedendo l’assegno unico per i figli si vada di fatto a rinunciare agli assegni familiari (ANF) o alle detrazioni per i figli a carico. Queste due prestazioni, per effetto del decreto legislativo n°230 del 21 dicembre 2021, svaniranno comunque per sempre dal 1° marzo 2021, sia per chi percepisce l’assegno unico che per chi no.

L’unica possibilità è rappresentata dalle detrazioni per figli a carico con più di 21 anni, per i quali d’altronde non spetta alcun assegno unico (eccetto il caso di coloro che hanno delle disabilità); queste, infatti, continueranno a essere riconosciute anche dopo il 1° marzo 2022.

Ricapitolando, è semplice rinunciare all’assegno unico in quanto basta non presentare domanda. Ma la non richiesta non vi risparmierà dall’addio agli assegni familiari e alle detrazioni per figli a carico con meno di 21 anni, le quali verranno in ogni caso cancellate dalla busta paga, senza tra l’altro che il lavoratore ne dia comunicazione.

Rinuncia all’assegno unico per chi prende il Reddito di cittadinanza

Non vi è invece possibilità di rinunciare all’assegno unico per coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Sempre il decreto in oggetto, infatti, lega queste due misure con un filo indistruttibile, specificando che a coloro che prendono il RdC l’assegno unico per i figli a carico viene erogato d’ufficio, senza dunque presentarne domanda.

Per lo stesso motivo non si può chiedere la rinuncia dell’assegno unico, ma d’altronde anche in questo caso non ce n’è ragione.

È vero, infatti, che con il pagamento del nuovo assegno unico scatta un taglio del Reddito di cittadinanza, dal quale viene tolta la quota figlio (circa 100,00€ mensili solitamente), ma è altrettanto vero che in ogni caso questa operazione comporta un vantaggio economico per la famiglia in quanto si aggiunge una prestazione che nel peggiore dei casi (senza dunque avere diritto ad altre maggiorazioni) ammonta a 175,00€, con un vantaggio quindi di almeno 75,00€ ogni mese.

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