L’accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri verrà annullato? Per adesso è stato prorogato di 6 mesi, ecco perché.
Corpo Forestale, accorpamento nell’Arma dei Carabinieri: il riordino della Pubblica amministrazione previsto dalla riforma Madia slitta di 6 mesi.
Nella giornata di ieri è arrivata la proroga che dona una nuova speranza al Corpo Forestale. Infatti, ieri è stato prorogato il termine per l’attuazione dell’articolo 8 della riforma Madia. Si tratta di quella parte in cui si prospetta un riordino dell’amministrazione centrale dello Stato e degli enti pubblici non economici.
In questa parte è compreso l’accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri, una mossa che sta suscitando non poche polemiche.
Quindi, per il riordino della Pubblica Amministrazione previsto dalla riforma Madia bisognerà aspettare ancora qualche mese. Nel dettaglio, la proroga modifica i tempi necessari per l’attuazione dell’articolo 8 della riforma Madia portandoli da 12 a 18 mesi, quindi la nuova scadenza è prevista per metà febbraio.
I membri del Corpo Forestale sperano che questo rinvio possa preannunciare un annullamento dell’accorpamento. A tal proposito il 5 luglio le Guardie Forestali si riuniranno in piazza Montecitorio di Roma, a partire dalla 10:00, per protestare contro la riforma Madia.
Le loro proteste, così come le richieste dei sindacati e del Capo della Polizia, verranno ascoltate dal Governo? Dopo il rinvio dell’attuazione della riforma Madia, ci potrebbe essere l’annullamento dell’accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri?
Accorpamento Corpo Forestale nei Carabinieri: slitta il riordino della PA
Nei giorni scorsi il Capo della Polizia Gabrielli si era esposto contro la decisione del Governo di riordinare le Forze di Polizia accorpando il Corpo Forestale con l’Arma dei Carabinieri. I sindacati speravano che queste parole potessero far tornare il Governo sui propri passi, ma in realtà non è stato così.
Infatti, la proroga per il calendario d’attuazione della Riforma Madia non indica un passo indietro del Governo per quanto riguarda il riordino delle Forze di Polizia, poiché è arrivata in seguito all’approvazione di un emendamento del relatore alla legge di conversione del decreto di proroga delle missioni internazionali.
Il riordino delle Forze di Polizia potrebbe influire sulle missioni ancora in corso nei paesi internazionali ad alto rischio, come l’Iraq o l’Afghanistan. Quindi, viste le resistenze incontrate nel progetto del riordino è stato prorogato il termine per l’attuazione della riforma Madia così da garantire la sicurezza di chi è impiegato nelle missioni estere.
Alcuni però, specialmente i detrattori di Renzi, credono che dietro a questa mossa si nascondano dei motivi politici. Infatti, inizialmente la riforma della Pubblica Amministrazione prevedeva che il riordino delle Forze di Polizia dovesse avvenire entro i primi di settembre, ma con la proroga la scadenza è stata spostata a metà febbraio. Di conseguenza il riordino non ci sarà prima del referendum costituzionale di ottobre, quando Renzi si giocherà buona parte del suo futuro politico.
Si tratta di una mossa politica con cui il Premier ha cercato di riprendersi i consensi di coloro che erano contrari al riordino delle Forze di Polizia? Prorogando la scadenza per l’accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri Renzi ha voluto evitare che questi votassero a favore del NO? Al momento non ci sono motivi che ci inducano a pensare questo, così come confermiamo che nonostante la proroga, e salvo decisioni straordinarie del Governo, il riordino delle Forze di Polizia non verrà annullato.
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