Scandalo su Banca Marche, Banca dell’Etruria, Carife e Carichieti. Ecco cosa c’è di assurdo nella vendita dei prodotti spazzatura. Il Codacons promette migliaia di cause, escluso l’arbitrato: i responsabili paghino con i beni propri
Con uno dei peggiori scandali all’italiana che ricorda da vicino il caso Cirio, gli oltre 150 mila azionisti e titolari di obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Carife Cassa di Risparmio di Ferrara e Carichieti con tutta probabilità non conoscevano i rischi dei prodotti su cui erano stati indotti ad investire i propri risparmi e il Codacons presenterà in queste ore il proprio ricorso.
Il Codacons, l’associazione a tutela degli utenti e dei consumatori, intende presentare un esposto alla Corte dei Conti delle Marche e al Comando della Guardia di Finanza di Ancona, con la richiesta di apertura di indagini sul crac di Banca Marche e promette “migliaia di cause”.
Azionisti ed obbligazionisti (ancora) sul lastrico. Perché?
Quando si parla di finanza e di investitori, una buona fetta della popolazione immagina un mondo sconosciuto all’interno di palazzi interdetti al pubblico. Può esserlo in minima parte. Nella maggior parte dei casi gli investitori sono proprio i piccoli risparmiatori, che prendono le proprie decisioni grazie all’intermediazione di venditori. E’ necessario che di questo ci sia coscienza.
Il fatto che migliaia di Italiani abbiano investito la totalità dei propri risparmi su un unico strumento finanziario prodotto da istituti che, stando ai fatti, non meritavano tanta fiducia, esce da qualsiasi strategia razionale di money managament. L’inadeguatezza di questi investimenti ai profili di rischio dei clienti delle quattro banche può ancora essere considerata un’ipotesi?
Codacons: l’arbitrato non è una scelta possibile
Per la richiesta dei risarcimenti, il Codacons sottolinea che “saranno inevitabili migliaia di cause” contro le banche protagoniste degli scandali ai danni dei risparmiatori italiani. L’arbitrato viene escluso dalle strade praticabili, l’associazione dei consumatori spiega:
“Con l’arbitrato il Governo introduce un principio incostituzionale e pericolosissimo: si decide cioè di punire un reato in modo diverso a seconda di chi è la vittima. [...] Ma tutto ciò è palesemente illegale perché il reato è uguale per tutte le vittime e le conseguenze dello stesso non possono essere proporzionate al reddito di chi lo ha subìto”.
Rimborsi da parte dei responsabili?
Il Codacons si esprime quindi a gran voce perché vengano individuati i responsabili che hanno reso possibile il verificarsi di una simile situazione. Secondo l’associazione, vanno individuati i soggetti che materialmente hanno proposto questi titoli ai risparmiatori e quei soggetti che hanno sperperato tale denaro “portando gli istituti di credito al dissesto”: chi ha causato un simile danno dovrà, secondo quanto richiesto dal Codacons, rispondere personalmente con i propri beni per la creazione del fondo di solidarietà di 100 milioni di euro, che non sarà comunque sufficiente a sanare del tutto le perdite.
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