I bar e i ristoranti potrebbero riaprire anche in zona rossa. Secondo le prime indiscrezione sembrerebbe questa l’ipotesi contenuta nella bozza delle Proposte per la riapertura delle Regioni.
Bar e ristoranti potrebbero riaprire sia a pranzo che a cena anche in zona rossa. Si tratta infatti di un provvedimento richiesto dalle Regioni nella bozza delle Proposte per la riapertura, che sarà presentato oggi sul tavolo del governo. Dopo le manifestazioni dei cittadini in molte città di Italia, anche le Regioni stanno iniziando il pressing sul governo per attuare una graduale riapertura di tutte le attività commerciali, ed in particolar modo di quelle maggiormente penalizzate.
Si iniziano dunque a puntare i piedi, e i governatori spingono per una riapertura imminente delle attività commerciali, rispettando anche delle regole più rigide rispetto a quelle previste al momento.
Ristoranti e bar aperti anche in zona rossa: la proposta delle Regioni
Dalle Regioni arriva la proposta di consentire delle maggiori aperture anche nelle zone in cui si assiste a “scenari epidemiologici ad alto rischio”, come riferisce il Corriere della Sera”. Nel documento che sarà presentato oggi al governo sono contenute una serie di proposte, che a detta dei governatori, potrebbero consentire la riapertura anche nelle zone rosse.
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I governatori chiedono d’integrare le misure attuali “ con strategie di screening/testing ”. Un altro elemento di cruciale importanza sarà il mantenimento della distanza di sicurezza, proprio per questo motivo i tavoli dovranno essere disposti “in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, dehors)”.
Oltre a questa nuova misura le regole restano le stesse, e dunque continuerà ad essere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine, il menù digitale, e la disinfezione delle superfici dopo ogni servizio. Con l’arrivo dell’estate e delle belle giornate saranno anche da preferirsi, ove possibile, l’uso degli spazi esterni. Concessi anche i buffet, a patto che i clienti non tocchino il cibo e indossino la mascherina.
Palestre e piscine
Anche le palestre e le piscine, secondo le regioni, potrebbero riaprire anche in zona rossa se rispetteranno le linee guida. Per quanto riguarda lo svolgimento dello sport in luoghi chiusi si dovranno pianificare le attività, in modo da evitare gli assembramenti. Si dovrà anche misurare la temperatura, impedendo l’ingresso nel caso in cui sia superiore ai 37,5 gradi. Docce, spogliatoi e spazi comuni dovranno essere organizzati in modo tale da garantire il distanziamento di almeno 2 metri, che può ridursi ad 1 quando non si svolge l’attività fisica.
La proposta delle Regioni per quanto riguarda le piscine invece prevede che “densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7mq di superficie di acqua a persona”, quindi ridotta rispetto ai 10 metri consentiti quando le piscine erano state riaperte. Sarà obbligatoria anche una doccia saponata prima di entrare in vasca, e sarà obbligatorio “l’uso della cuffia, è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua”
Cinema e spettacoli dal vivo
Anche il mondo della cultura è pronto a ripartire e proprio per questo motivo le Regioni hanno avanzato una proposta che permetta la riapertura dei cinema e che consenta “il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definite ad alto rischio, purché integrate con strategie di screening/testing”. Anche in questo caso si dovrà mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro tra le persone e si potrà misurare la temperatura prima dell’ingresso. Nel caso in cui non vi sia l’obbligo di indossare la mascherina una volta seduti, la distanza tra le persone dovrà essere di almeno 2 metri.
Per quanto riguarda il teatro invece il documento contiene una serie di rigide norme per gli attori, che dovranno mantenere la distanza in qualunque momento, e quando non è possibile dovranno indossare la mascherina. “L’uso promiscuo dei camerini è da evitare salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito a una adeguata pulizia delle superfici”. Per manipolare gli oggetti di scena, gli attori devono dotarsi di appositi guanti, mentre i costumi di scena non possono essere condivisi se non vengono prima igienizzati.
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