Riunione BCE: tassi fermi, fine degli stimoli anticipato. Le parole di Lagarde

Violetta Silvestri

10 Marzo 2022 - 15:50

La riunione BCE di oggi: i tassi sono rimasti invariati come da attese. Il board ha ricalibrato gli acquisti in base al programma APP. Cosa ha detto Lagarde?

Riunione BCE: tassi fermi, fine degli stimoli anticipato. Le parole di Lagarde

Riunione BCE oggi, 10 marzo: tassi di interesse invariati.

Il conflitto ha senza dubbio cambiato il panorama economico e la guerra in Ucraina è stata defiita dalla nota BCE come uno spartiacque. Nel documento reso noto al termine del vertice, si legge infatti che dinanzi alla novità, il board ha rivisto il programma di acquisto del suo APP per i prossimi mesi.

Gli acquisti netti mensili nell’ambito dell’APP saranno di 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno. Nel terzo trimestre, la calibrazione dipenderà dalle prospettive. Questo significa che il programma di acquisto, che sarebbe dovuto continuare fino a fine anno con graduale diminuzione, verrà stoppato prima.

In base ai dati si deciderà cosa fare nel terzo trimestre.
L’inflazione, quindi, preoccupa nel mutato scenario bellico.

Lagarde in conferenza ha spiegato che non si tratta affatto di una svolta da falco o di una accelerazione della normalizzazione della politica monetaria. La decisione del 10 marzo non è altro che la logica conseguenza di quanto deciso a dicmebre e annunciato a febbraio. Con i dati sull’inflazione rivisti al rialzo, era inevitabile.

Sull’aumento dei tassi però, c’è ancora tempo e non è stata indicata una data orientativa, ma solo mesi o settimane dopo la fine dei programmi di acquisto del debito.

Riunione BCE 10 marzo: sorpresa falco? Cosa ha detto Lagarde

La BCE ha inaspettatamente accelerato la sua riduzione degli stimoli monetari, segnalando che è più preoccupata per l’inflazione record che per una crescita economica più debole poiché l’invasione russa dell’Ucraina minaccia di spingere i prezzi ancora più in alto.

Definendo la guerra un momento di «spartiacque» per l’Europa, i funzionari della BCE si sono impegnati a rallentare l’acquisto di obbligazioni dall’inizio di maggio e hanno affermato che potrebbero interrompere il programma non appena il terzo trimestre. Hanno cercato di mitigare ciò rendendo meno automatico un successivo aumento dei tassi di interesse.

“Il Consiglio direttivo ritiene sempre più probabile che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% a medio termine”, ha detto ai giornalisti a Francoforte la presidente Christine Lagarde, che indossava un distintivo con i colori della bandiera ucraina sulla giacca. “La guerra in Ucraina rappresenta un notevole rischio al rialzo, soprattutto per i prezzi dell’energia”.

L’Eurotower ha sottolineato, tramite le parole di Lagarde, che il conflitto avrà un impatto materiale sull’attività economica e sull’inflazione attraverso l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, l’interruzione del commercio internazionale e una fiducia più debole e fino a quando questo succederà dipenderà solo dall’esito della guerra.

Il focus, quindi, è sempre lo stesso: osservazione attenta dei dati, che sono i soli a suggerire le mosse di politica monetaria, e massima flessibilità nelle scelte, con tutte le opzioni sul tavolo.

In questa cornice si inserisce anche la scelta di finire il programma di acquisto APP (Il PEPP terminerà a marzo).

“Se i dati in arrivo supportano l’aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno anche dopo la fine dei nostri acquisti netti di attività, il Consiglio direttivo concluderà gli acquisti netti nell’ambito dell’APP nel terzo trimestre: questa la premessa BCE.

Lagarde ha voluto più volte sottolineare che non si tratta di un inasprimento o di una accelerazione della politica, piuttosto il proseguimento graduale della normalizzazione.

Le proiezioni PIL e inflazione

A causa dell’aumento dei costi energetici, la BCE ha alzato le sue prospettive di inflazione per quest’anno al 5,1%, dal 3,2%. Questa previsione avrebbe dovuto scendere al 2,1% nel 2023, prima di scendere all′1,9% nel 2024, leggermente al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla banca centrale.

Sono state ridotte anche le previsioni di crescita per quest’anno al 3,7%, in calo dal 4,2%.

Riunione BCE: la diretta

15.28

Finisce la conferenza

Lagarde saluta e termina la conferenza stampa.

15.27

L’importanza dei dati e della flessibilità

Lagarde ribadisce: Ogni volta che i dati confermano che l’inflazione a medio termine è al target, verrà presa una decisione.

Vogliamo avere più opzioni possibili. Riconosciamo che c’è un’enorme incertezza.

15.20

Inflazione energetica

Solitamente i prezzi energetici non si abbassano o si stabilizzano nel breve periodo. Ad ogni modo non si notano pressioni sui salari al momento.

15.18

Inflazione nel medio-termine

Il presidente della Bce Lagarde sottolinea che i rischi al rialzo per l’inflazione possono esistere anche nel medio termine.

15.11

Lagarde chiarisce le decisioni prese

La decisione odierna è la logica conseguenza di quanto deciso a dicembre e annunciato a febbraio in base ai dati. L’inflazione è aumentata e quindi la normalizzazione prosegue, non c’è accelerazione o inasprimento delle misure.

15.05

Rialzo tassi

L’aumento dei tassi potrebbe avvenire «mesi dopo» la fine del QE o potrebbe essere «settimane dopo»
«Un po’ di tempo» potrebbe significare settimane o mesi.

15.00

De Guindos, vice presidente BCE, interviene

De Guindos, che è sempre presente alle conferenze stampa, è intervenuto dopo una domanda di un giornalista per rassicurare sulle condizioni finanziarie dell’Eurozona, non così colpite dalla guerra russa.

14.52

Normalizzazione politica

Lagarde spiega che non si sta accelerando la normalizzazione della politica monetaria, ma si sta seguendo la gradualità passo dopo passo e tutto dipenderà dai dati man man valutati.

14.51

Domande giornalisti

Lagarde inizia a rispondere alle domande dei giornalisti collegati da remoto.

14.50

Banche e Swift

Lagarde ha specificato che il divieto di alcune banche russe nel sistema Swift non ha creato difficoltà al sistema finanziario dell’area euro.

14.46

Rischi per l’economia

I rischi per le prospettive economiche sono aumentati e sono al ribasso. Gli elevati costi dell’energia potrebbero trascinare verso il basso la domanda. I rischi per le prospettive di inflazione sono inclinati al rialzo nel breve termine

14.44

Crescita 2022

L’economia dell’area dell’euro dovrebbe crescere vigorosamente nel 2022 al ritmo di prima della guerra in Ucraina.

14.42

Acquisti APP

Gli acquisti mensili secondo il programma APP sono rivisti: aprile 40 miliardi; maggio 30 miliardi e giugno 20 miliardi.

Qualsiasi adeguamento dei tassi di interesse avverrà dopo la fine dell’APP, ha specificato Lagarde.

14.41

Considerazioni sull’inflazione

Per Lagarde, le aspettative di inflazione a più lungo termine si riancoreranno all’obiettivo.

Il Consiglio ritiene sempre più probabile che l’inflazione si stabilizzi all’obiettivo del 2%. L’inflazione potrebbe essere considerevolmente più alta nel breve termine.

14.38

Inflazione in rialzo

L’inflazione è così vista:

  • 5,1% nel 2022
  • 2,1% nel 2023
  • 1,9% nel 2024

L’IPC principale è stimato: 2,6% nel 2022; 1,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024.

Tutte le previsioni sono in rialzo.

14.35

Proiezioni PIL

Previsioni PIL: 3,7% nel 2022; 2,8% in 2023 e 1,6% nel 2024.

14.33

Lagarde su invasione russa

BCE offre massimo supporto alla popolazione ucraina e appoggia le sanzioni UE. Farà tutto il possibile per garantire la stabilità. La guerra ha un impatto sui prezzi energetici e l’estensione di questi effetti dipenderà da quanto il conflitto si evolverà.

Nell’incontro di oggi la BCE ha preso in esame diversi scenari.

Lagarde indossa una spilletta con i colori ucraini.

14.30

Inizia conferenza

Lagarde ha iniziato a parlare della riunione BCE e delle decisioni prese.

14.18

Attesa per la conferenza

Tutto è pronto per la conferenza stampa di Christine Lagarde, al via alle 14.30.

13.59

Euro in rialzo

La coppia EUR/USD estende i guadagni sopra 1,1100 per la prima volta in una settimana.

13.50

Decisioni di politica monetaria

L’invasione russa dell’Ucraina è uno spartiacque per l’Europa. Il Consiglio direttivo esprime il suo pieno sostegno al popolo ucraino. Garantirà condizioni di liquidità regolari e attuerà le sanzioni decise dall’Unione Europea e dai governi europei. Il Consiglio direttivo prenderà tutte le misure necessarie per adempiere al mandato della BCE di perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria.

Programma di acquisto di asset (APP)
Sulla base della sua valutazione aggiornata e tenendo conto del contesto incerto, il Consiglio direttivo ha rivisto oggi il programma di acquisto del suo APP per i prossimi mesi. Gli acquisti netti mensili nell’ambito dell’APP ammonteranno a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno. La calibrazione degli acquisti netti per il terzo trimestre dipenderà dai dati e rifletterà la sua valutazione in evoluzione delle prospettive. Se i dati in arrivo supportano l’aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno anche dopo la fine dei nostri acquisti netti di attività, il Consiglio direttivo concluderà gli acquisti netti nell’ambito del APP nel terzo trimestre. Se le prospettive di inflazione a medio termine cambiano e se le condizioni di finanziamento diventano incoerenti con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del due per cento,

Il Consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire integralmente i pagamenti in linea capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito dell’APP per un periodo di tempo prolungato oltre la data in cui inizierà ad aumentare i tassi di interesse di riferimento della BCE e, comunque, fino a quando necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.

Tassi di interesse chiave della BCE
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito rimarranno invariati rispettivamente a 0,00%, 0,25% e -0,50%.

Eventuali adeguamenti dei tassi di interesse di riferimento della BCE avverranno qualche tempo dopo la fine degli acquisti netti del Consiglio direttivo nell’ambito del PAA e saranno graduali. Il percorso per i tassi di interesse di riferimento della BCE continuerà ad essere determinato dalle indicazioni prospettiche del Consiglio direttivo e dal suo impegno strategico a stabilizzare l’inflazione al due per cento nel medio termine. Di conseguenza, il Consiglio direttivo prevede che i tassi di interesse chiave della BCE rimarranno ai livelli attuali fino a quando non vedrà l’inflazione raggiungere il due per cento ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in modo duraturo per il resto dell’orizzonte di proiezione, e ritiene che si siano realizzati progressi l’inflazione sottostante è sufficientemente avanzata per essere coerente con la stabilizzazione dell’inflazione al 2 per cento nel medio termine.

Programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP)
Nel primo trimestre del 2022, il Consiglio direttivo sta effettuando acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP a un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente. Sospenderà gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP alla fine di marzo 2022.

Il Consiglio direttivo intende reinvestire i pagamenti principali dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del PEPP almeno fino alla fine del 2024. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito per evitare interferenze con l’appropriato orientamento di politica monetaria.

La pandemia ha dimostrato che, in condizioni di stress, la flessibilità nella progettazione e nella conduzione degli acquisti di attività ha contribuito a contrastare la ridotta trasmissione della politica monetaria e ha reso più efficaci gli sforzi del Consiglio direttivo per raggiungere il suo obiettivo. Nell’ambito del mandato del Consiglio direttivo, in condizioni di stress, la flessibilità rimarrà un elemento della politica monetaria ogniqualvolta minacce alla trasmissione della politica monetaria mettano a repentaglio il raggiungimento della stabilità dei prezzi. In particolare, in caso di rinnovata frammentazione del mercato correlata alla pandemia, i reinvestimenti del PEPP possono essere adattati in modo flessibile nel tempo, nelle classi di attività e nelle giurisdizioni in qualsiasi momento. Ciò potrebbe includere l’acquisto di obbligazioni emesse dalla Repubblica ellenica oltre al rollover dei rimborsi al fine di evitare un’interruzione degli acquisti in tale giurisdizione, che potrebbe compromettere la trasmissione della politica monetaria all’economia greca mentre si sta ancora riprendendo dalle ricadute della pandemia. Gli acquisti netti nell’ambito del PEPP potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi legati alla pandemia.

Operazioni di rifinanziamento
Il Consiglio direttivo continuerà a monitorare le condizioni di finanziamento delle banche e a garantire che la scadenza delle operazioni nell’ambito della terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO III) non ostacoli la corretta trasmissione della sua politica monetaria. Il Consiglio direttivo valuterà inoltre regolarmente in che modo le operazioni di prestito mirate contribuiscono alla sua posizione di politica monetaria. Come annunciato, si aspetta che le condizioni speciali applicabili nell’ambito dell’TLTRO III scadano nel giugno di quest’anno. Il Consiglio direttivo valuterà inoltre l’opportuna calibrazione del suo sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve in modo che la politica dei tassi di interesse negativi non limiti la capacità di intermediazione delle banche in un contesto di ampia liquidità in eccesso.

Linee di liquidità con banche centrali non dell’area dell’euro
In considerazione del contesto altamente incerto causato dall’invasione russa dell’Ucraina e del rischio di ricadute regionali che potrebbero incidere negativamente sui mercati finanziari dell’area dell’euro, il Consiglio direttivo ha deciso di prorogare fino al 15 gennaio 2023 il meccanismo repo dell’Eurosistema per le banche centrali (EUREP). EUREP continuerà pertanto a integrare i normali accordi di immissione di liquidità in euro per le banche centrali non appartenenti all’area dell’euro. Insieme, questi costituiscono un insieme completo di strutture di sostegno per far fronte a possibili esigenze di liquidità dell’euro in caso di disfunzioni del mercato al di fuori dell’area dell’euro che potrebbero influire negativamente sulla corretta trasmissione della politica monetaria della BCE. Le richieste di singole linee di liquidità in euro da parte di banche centrali non appartenenti all’area dell’euro saranno valutate dal Consiglio direttivo caso per caso.

13.45

Tassi interesse fermi

I tassi di interesse restano invariati a zero. Anche il tasso sui depositi è fermo a -050% e quello per operazioni di rifinanziamento marginale rimane a 0,25%

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