Oggi verrà pubblicato il comunicato FOMC a seguito della riunione di Gennaio della Federal Reserve. Ecco cosa aspettarsi secondo alcune primarie case d’affari.
Questa sera, alle ore 20:00 italiane, verrà resa nota la decisione della Federal Reserve in merito ai tassi di interesse con conseguente pubblicazione del comunicato FOMC. Il prossimo rialzo dei tassi USA è previsto per il mese di Marzo, quando la Fed si riunirà nuovamente per decidere se attuare la stretta sull’economia americana come programmato a Dicembre.
Le dichiarazioni del presidente della BCE, Mario Draghi, la settimana scorsa hanno lasciato intendere che l’istituto centrale europeo potrebbe agire a Marzo nel caso ve ne fosse bisogno. Gli sviluppi macroeconomici mondiali potrebbero aver spinto i mercati a pensare che la Fed rallenti la stretta sull’economia americana. Questo può essere suggerito dal rally di ieri delle Borse e dall’indebolimento del Dollaro americano. Tuttavia, molti esperti avvertono che la Federal Reserve potrebbe rivelarsi meno colomba del previsto e questo potrebbe dare uno scossone ai mercati, forse troppo fiduciosi di un rallentamento dell’aumento dei tassi di interesse USA.
La Fed terrà conto delle mosse di BCE e BoJ?
Questa sera, alle ore 20:00 italiane, verrà resa nota la decisione della Fed sui tassi di interesse. In questo senso, non ci sarà sicuramente una modifica dei tassi visto che l’istituto centrale USA ha programmato per Marzo il prossimo aumento. Tuttavia, dalla riunione di questi ultimi 2 giorni potrebbe arrivare un indizio su ciò che la Federal Reserve intenderà fare nei prossimi mesi, tenendo conto del ribasso dei prezzi del greggio, dei dati macro USA che usciranno (o che sono già usciti), delle trimestrali delle aziende statunitensi, delle mosse delle altre banche centrali e dell’andamento dei Paesi emergenti.
Le dichiarazioni del presidente della BCE, Mario Draghi, rilasciate la settimana scorsa nella consueta conferenza stampa hanno infiammato i mercati europei che ormai si aspettano una nuova mossa espansiva nel mese di Marzo. Questa settimana invece si terrà anche la riunione della Bank of Japan (BoJ) sulla quale i mercati asiatici stanno scommettendo per un nuovo stimolo in arrivo.
La Federal Reserve è probabile che terrà d’occhio le mosse delle altre banche centrali per decidere la cadenza del rialzo dei tassi di interesse. Come dichiarato però a Dicembre, l’istituto centrale USA ha come obiettivo il rilancio dell’inflazione americana, quindi è probabile che terrà più conto dei dati macro interni e dell’andamento dei prezzi del petrolio.
Le aspettative del mercato sembrano orientate ad una versione soft dello statement del FOMC di oggi visto il rally degli indici di ieri e l’indebolimento del Dollaro americano sulle altre monete. Come avvertono alcune case d’affari però, non è affatto detto che la Fed si mostri già così colomba nel comunicato di questa sera.
Comunicato FOMC: le aspettative di alcune primarie case d’affari
Gli esperti di Bank of America infatti avvertono che la Federal Reserve potrebbe mostrarsi molto meno dovish di quanto il mercato si aspetti visto lo scarso lasso di tempo intercorso tra la decisione di Dicembre e la riunione di Mercoledì.
Dello stesso avviso gli analisti di State Street i quali, basandosi sulla sessione di trading degli ultimi 14 giorni, non si aspettano grandi novità dalla riunione di Mercoledì.
Per Morgan Stanley invece è troppo presto per la Fed per “gettare la spugna” aspettandosi quindi un comunicato FOMC non proprio soft.
Anche Nomura non si aspetta un cambiamento di dialettica nelle dichiarazioni del FOMC di Mercoledì, sostenendo che è improbabile che la Fed faccia capire le intenzioni per Marzo. La casa d’affari giapponese vede comunque Giugno come il mese più probabile per un prossimo rialzo dei tassi di interesse.
Lloyds Bank ha invece sottolineato che il prossimo comunicato del FOMC sarà molto interessante perché rappresenta una prima occasione per la Fed di commentare l’andamento globale dei mercati. Tuttavia, gli esperti della Banca non si aspettano toni troppo aperti ad un rallentamento della cadenza dei rialzi dei tassi.
Gli analisti di Intesa San Paolo invece si aspettano un comunicato FOMC più attendista, nel quale l’istituto centrale americano metterà in evidenza il fatto che i dati interni e l’inflazione saranno le guide dei prossimi rialzi dei tassi di interesse.
Gli esperti di Lindsey Group sottolineano che sarà molto importante vedere se la Fed terrà informati i mercati riguardo la situazione economica globale. Gli analisti di Lindsey hanno evidenziato come in passato il FOMC abbia sempre fatto presente che il rallentamento della Cina e gli sviluppi economici internazionali siano fonte di preoccupazione. Se nel comunicato di questa sera la Fed non chiarirà cosa sta succedendo, è probabile che arriverà un nuovo aumento dei tassi e questo potrebbe scuotere nuovamente i mercati in negativo.
La casa d’affari Jeffries invece si aspetta un tono piuttosto neutrale della Federal Reserve. Gli analisti non si aspettano nessun suggerimento sul prossimo rialzo dei tassi di interesse, aspettandosi che l’istituto centrale americano non terrà particolare conto delle condizioni avverse dell’economia mondiale. Questo perché la Federal Reserve non è né la causa e né la cura dei mali del mondo.
Nonostante le case d’affari non si aspettino quindi un tono dovish del comunicato FOMC, l’opinione del mercato sul rialzo dei tassi di interesse statunitensi sembra essere mutata. Dall’analisi degli scambi sui futures fed fund, il mercato ha diminuito le aspettative per un prossimo rialzo dei tassi a Marzo al 38% dal 46,5% precedente, evidenziando quindi un aumento di sfiducia nel programma di rialzo dei tassi di interesse della Fed.
Le ultime dichiarazioni dei membri FOMC sul rialzo dei tassi USA
In effetti, anche gli stessi membri del board della FOMC hanno lasciato spazio ad una revisione del programma sui tassi USA. La settimana scorsa, il presidente della Fed di St. Louis aveva dichiarato che il crollo dei prezzi del petrolio potrebbero fare in modo di rallentare il raggiungimento del target di inflazione.
Tono da colomba anche per Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, che ha dichiarato di aspettarsi una maggiore cautela da parte del board del FOMC se si verificasse un rallentamento dell’inflazione.
Anche Eric Rosengren, presidente della Fed di Boston ha lasciato aperte le porte ad un aumento ancora più graduale dei tassi USA, specificando che una buona fetta del board FOMC è restio ad abbandonare troppo velocemente la precedente politica monetaria espansiva.
Tassi USA: focus della Fed sarà su dati macro interni, inflazione e petrolio
Sarà quindi molto importante monitorare l’andamento macroeconomico statunitense e ciò che farà il petrolio nei prossimi mesi poiché il prezzo troppo basso incide sull’inflazione non solo americana ma globale.
Gli utili trimestrali delle compagnie statunitensi forniranno anch’essi un quadro generale sullo stato dell’economia USA e saranno quindi da monitorare con grande attenzione.
Un primo focus bisognerà concentrarlo sui dati trimestrali di Apple in uscita domani, i quali daranno una proiezione sull’andamento del settore tech americano e soprattutto sulla stessa Apple vista la grande influenza dell’azienda di Cupertino sui mercati azionari americani.
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