Con Roberto Fico sempre più in contrasto con la deriva salviniana del governo e Nicola Zingaretti lanciato verso il congresso del PD, si potrebbero aprire scenari nuovi per il centrosinistra.
Quello che è l’attuale panorama politico nazionale a breve potrebbe essere stravolto.
Il “governo del cambiamento” in questi primi mesi sta assomigliando sempre più a un ponte verso altri scenari politici, dove partiti ed esponenti di peso potrebbero dividersi per poi ricollocarsi in nuovi schieramenti.
Ecco dunque che negli ultimi tempi molto si parla di un fronte sovranista a destra e di un nuovo partito di Matteo Renzi che possa raccogliere tutti i “responsabili”. E il centrosinistra? Ridimensionato nei sondaggi, potrebbe trovare in questo rimescolamento due nuovi leader: Roberto Fico e Nicola Zingaretti.
Verso tre nuovi poli
Da quando Silvio Berlusconi è sceso in campo fondando Forza Italia lo schema della politica italiana per anni è stato molto semplice: centrodestra contro centrosinistra, con i due poli che si sono negli anni alternati al governo.
L’irrompere sulla scena del Movimento 5 Stelle ha invece fatto saltare gli equilibri, tanto che in sostanza in occasione delle ultime due elezioni politiche (2013 e 2018) dalle urne non è uscito nessun vincitore rendendo così necessarie le intese post voto.
Una maggioranza di governo quella attuale senza dubbio anomala, come in fondo era quella PD-Forza Italia dell’esecutivo Letta, ma che stando ai sondaggi al momento sembrerebbe contare sul sostegno del 60% degli italiani.
Se il presente parrebbe essere definito il futuro invece appare molto più incerto. Bisogna sempre considerare infatti che, quando si tornerà a votare alle prossime politiche in teoria nel 2023 a meno di elezioni anticipate, l’attuale classe dirigente del Movimento 5 Stelle non si potrà candidare per un terzo mandato a meno di un mutamento del regolamento interno.
Con il solo Alessandro Di Battista arruolabile riuscirebbero i grillini a reggere questo rinnovamento quasi totale? Il sentore è che anche il Movimento 5 Stelle potrebbe clamorosamente scindersi, con una parte pronta a seguire Matteo Salvini e l’altra a guardare a sinistra.
Con un Matteo Renzi sempre più insofferente nei confronti del Partito Democratico, dove al momento il favorito al congresso sembrerebbe essere il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, si potrebbe verificare questo rimodulamento in tre poli.
A destra i sovranisti guidati da Matteo Salvini assieme a Fratelli d’Italia, parte di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle. Al centro i renziani e moderati vari mentre il centrosinistra si potrebbe ricompattare con la guida di Zingaretti, accogliendo anche gli “ortodossi” pentastellati che seguono Roberto Fico.
Zingaretti e Fico
Nicola Zingaretti nel Lazio è stato capace di tenere compatto il centrosinistra, riuscendo a essere rieletto alle ultime regionali del 4 marzo proprio mentre il Partito Democratico incassava il peggior risultato della sua storia.
Da mesi il governatore ha annunciato la sua volontà di correre per la carica di nuovo segretario del PD, unica candidatura al momento ufficiosa e che troverebbe l’appoggio dell’ala più a sinistra del partito.
Al congresso quindi potrebbe avvenire un clamoroso ribaltone, con i renziani che a quel punto potrebbero fare armi e bagagli dando vita a quel nuovo soggetto politico a cui Matteo Renzi, secondo diversi rumors, starebbe lavorando da tempo.
Senza l’ex premier a bordo Zingaretti potrebbe riuscire a ricucire lo strappo con gli scissionisti, anche perché il progetto di Liberi e Uguali non sembrerebbe riuscire a decollare come ha dimostrato il voto delle politiche.
Ci potrebbe essere però anche una new entry in questo centrosinistra senza Renzi e i suoi: Roberto Fico assieme alla frangia più a sinistra di un Movimento 5 Stelle verso il quale Zingaretti è sempre stato aperto al dialogo.
Del resto il Presidente della Camera negli ultimi tempi spesso si è schierato apertamente contro le prese di posizione di Matteo Salvini, unico nell’universo pentastellato a opporsi pubblicamente.
Un possibile nuovo corso quindi per il centrosinistra in uno scenario politico in continua evoluzione: di grossi cambiamenti ce ne potrebbero essere diversi, con molto in quest’ottica che potrebbe dipendere da quello che sarà l’esito delle elezioni europee che si terranno a maggio.
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