Nella lista di Mosca dei Paesi ostili c’è anche l’Italia, come tutte le altre nazioni che hanno imposto sanzioni contro la Russia. Cosa significa? Ecco quanto stanno per perdere gli investitori.
L’Italia fa parte dei Paesi ostili a Mosca secondo la lista ufficialmente compilata dalla Russia.
In quanto nazione che ha preso parte alle pesanti sanzioni contro il Governo di Putin in seguito all’invasione ucraina, anche il Belpaese figura tra i nemici dei russi.
Come si traduce questa valutazione di ostilità? Oltre alle conseguenze di tipo politico, diplomatico e di rapporti tra Stati, ce n’è una di tipo finanziario che riguarda gli investitori in debito russo.
Di seguito, scopriamo cosa significa che l’Italia è un Paese ostile di Mosca. E quanto stanno per perdere i creditori della Russia.
Italia Paese ostile della Russia: quali conseguenze?
Stati Uniti, membri dell’Unione Europea, Giappone, Corea del Sud, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Australia, Svizzera: questi i Paesi non amici, ostili, dichiarati da Putin.
L’Italia è compresa, considerando la sua attiva partecipazione alle pesanti sanzioni economiche contro Mosca.
Quali ripercussioni con questa dichiarazione? In un decreto annunciato sabato 5 marzo, si stabilisce che la Russia e le società russe potranno pagare i creditori esteri in rubli. La moneta è fortemente svalutata e continua a perdere valore in questi complicati giorni di guerra.
Tradotto: i bond che lo Stato o altre società private russe hanno emesso stanno perdendo di valore, lasciando gli investitori stranieri senza il compenso dovuto. Difficilmente potrà essere accettato un pagamento in rubli.
Da ricordare, infatti, che le obbligazioni societarie russe denominate in valute estere sono precipitate a livelli di profonda sofferenza negli ultimi giorni, mentre gli investitori valutavano l’impatto delle sanzioni imposte in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Il Governo di Putin ha risposto alle sanzioni riducendo drasticamente l’accesso alle valute estere, il che potrebbe limitare la capacità degli obbligazionisti di ricevere pagamenti di interessi e capitale.
Secondo il decreto di sabato sul debito detenuto dall’estero, i pagamenti saranno considerati eseguiti se effettuati in rubli al tasso ufficiale della banca centrale.
I debitori possono chiedere a una banca russa di creare un conto speciale denominato in rubli a nome di creditori stranieri, mentre i creditori locali saranno pagati tramite depositari russi. La regola si applica a importi superiori a 10 milioni di rubli ($ 81.358) al mese.
La Banca centrale russa ha anche dichiarato che i creditori stranieri provenienti da Paesi che non hanno imposto sanzioni potrebbero essere in grado di ricevere il pagamento nella valuta in cui è denominato il debito, se il debitore russo ottiene un permesso speciale per farlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA