Aleksandr Korshunov è accusato di essersi appropriato illegalmente di documenti della General Electric
Ieri notte a Napoli si è consumato un nuovo capitolo della saga Russiagate che questa volta rischia di compromettere sul serio i rapporti bilaterali fra Italia e la Federazione russa.
Secondo fonti di stampa un alto dirigente della Odk (controllata del conglomerato statale Rostec), società statale russa che produce motori, è stato fermato a Napoli su richiesta degli Stati Uniti, che lo accusano di «spionaggio industriale».
L’arresto del manager russo, tale Aleksandr Korshunov, non è stato preso molto bene dal Presidente Vladimir Putin che ha giudicato l’azione una “cattiva pratica”. «Spesso non vediamo basi per tali azioni ostili. Ci sono ragioni per credere che a volte siano collegate con la concorrenza».
L’episodio
Aleksandr Korshunov, 57 anni, secondo il quotidiano Vedomosti è accusato di essersi appropriato illegalmente di documenti della General Electric e di informazioni protette da proprietà intellettuale in modo da utilizzarli per il programma russo Pd-14 per lo sviluppo di un motore per i nuovi aerei civili Ms-21.
Secondo il ministero degli Esteri russo Korshunov è stato fermato il 30 agosto scorso all’aeroporto Capodichino di Napoli. Il dirigente è stato bloccato con la moglie e dopo le formalità di rito è stato condotto nel carcere napoletano di Poggioreale.
Secondo quanto scrivono l’agenzia russa Fontanka.ru e il quotidiano Moscow Times il manager russo è stato arrestato con un mandato americano. La richiesta di fermo finalizzata all’estradizione è stata formulata dallo stato americano dell’Ohio.
Al personale dell’ambasciata russa in Italia è stato concesso l’accesso consolare a Korshunov:
«Sta ricevendo tutto l’aiuto necessario e l’assistenza legale - ha detto il ministero - L’ambasciata è costantemente in contatto con la pertinente agenzia italiana, la situazione continua a essere studiata».
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