Standard & Poor’s vuole il Quatitative Easing. Ecco le parole del capo economista Six
Standard & Poor’s ne è sicura: servono delle misure non convenzionali e servono adesso. La BCE deve dare un segnale forte ai mercati, deve far vedere di essere pronta a tutto per salvare l’economia dell’Eurozona. I Tltro e il piano ABS non bastano più. Se non si vuole rimanere in uno stato di stagnazione a lungo termine, c’è bisogno di agire. Ma non nel 2015, bensì entro la fine dell’anno. Un colpo di coda volto a cambiare il destino del vecchio continente. Nonostante i contrasti interni alla banca centrale e le preoccupazioni sul Quantitative Easing, Mario Draghi deve andare avanti per la sua strada.
«La Banca centrale europea dovrebbe introdurre delle misure non convenzionali entro la fine del 2014».
Queste le parole di Jean-Michel Six, capo economista Emea di Standard & Poor’s. Nel corso di un convegno sulle utilities, Six ha affermato che gli interventi Tltro:
Lo ha affermato
«potrebbero farci pensare che la Bce non e’ ancora pronta per misure genuinamente non convenzionali»,
I Tltro sono infatti:
«l’ultimo tentativo di Mario Draghi di convincere gli scettici, i tedeschi, che le misure convenzionali non funzionano»
.
Ma la seconda tornata esplicita chiaramente che all’Eurozona «servono misure non convenzionali», che favoriscano la ripresa dell’economia. Insomma, anche se non lo dice a chiare lettere, il riferimento al quantitative easing sembra assolutamente palese.
Inoltre, secondo l’economista:
«nella zona euro non abbiamo bisogno di un aumento dei tassi»
A detta di Six, quello che deve fare l’Europa a 18 è isolarsi dagli Stati Uniti, poiché essi si trovano in un periodo storico diverso.
Cosa farà Mario Draghi?
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