In Lussemburgo è in programma un vertice con tutti i ministri dell’Interno dell’Unione per parlare di migranti, rimpatri e sicurezza: tutti temi cari a Matteo Salvini, che però come abitudine non si presenterà preferendo il salotto televisivo della D’Urso e i comizi in vista dei ballottaggi delle amministrative.
L’occasione era più che ghiotta per sbattere i pugni sul tavolo e difendere gli interessi dei suoi “60 milioni di figli”. In Lussemburgo infatti in questo caldo venerdì 7 giugno è in programma un delicato vertice tra tutti i ministri dell’Interno dell’Unione Europea.
Gli argomenti in discussione sono di quelli che da anni vengono ripetuti a mò di nenia da parte della Lega: dalla questione immigrazione con tanto delle misure in tema dei rimpatri, fino alla sicurezza e alla lotta al terrorismo.
La sedia di Matteo Salvini in Lussemburgo rimarrà però tristemente vuota: così come è avvenuto per tutti gli altri vertici del genere da quando è al Viminale, il ministro ha preferito il consueto tour elettorale in vista dei ballottaggi di domenica delle elezioni amministrative, trovando il tempo anche per essere ospite di Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque.
Niente vertice UE per Salvini
I grandi successi elettorali, oltre che al maggiore potere, portano anche a un aumento delle proprie responsabilità. Matteo Salvini è al governo del paese da un anno e ora alle recenti elezioni europee ha ottenuto uno straordinario 34%.
Essendo ministro dell’Interno e avendo da sempre puntato tutta la sua campagna politica sui temi della sicurezza e dell’immigrazione, gli italiani si aspettano ora da lui risposte concrete dopo le tante promesse fatte.
“Adesso cambiamo le regole dell’UE” ha affermato il leader della Lega subito dopo il successo alle europee, ma per cambiare le cose in Europa c’è bisogno che il vicepremier faccia il suo lavoro.
Un’occasione ottima sarebbe stato l’odierno vertice in Lussemburgo tra tutti i ministri dell’Interno UE, che però saranno in 27 e non in 28 come previsto nonostante l’ordine del giorno è di quelli che dovrebbero far venire l’acquolina in bocca al Carroccio.
L’Italia da sempre si lamenta di essere lasciata sola dall’Europa nella gestione dei migranti, con il vertice che poteva essere l’occasione per Salvini di portare avanti le sue proposte fatte in campagna elettorale inchiodando i partner dell’Unione alle proprie responsabilità.
Poteva essere l’occasione anche per imbastire la riforma dei rimpatri, altro cavallo di battaglia del ministro che aveva promesso di mandare a casa tutti gli irregolari presenti nel nostro paese una volta salito al potere.
Come ha fatto notare Mattia Feltri su La Stampa però Matteo Salvini ha preferito disertare il vertice, ma non c’è da stupirsi: anche in tutti gli altri incontri tra i ministri dell’Interno finora il leader della Lega non si è mai presentato.
Meglio la D’Urso e i ballottaggi per le amministrative
In effetti l’agenda di Matteo Salvini è particolarmente densa di appuntamenti in questo venerdì 7 giugno. Per prima cosa il vicepremier sarà ospite di Barbara D’Urso nel salotto di Pomeriggio Cinque.
Un appuntamento questo che con ogni probabilità ha fatto scendere in secondo piano tutti gli altri impegni, soprattutto quando c’è da andare in Lussemburgo e passare la giornata insieme a grigi euroburocrati per parlare di sicurezza e migranti.
Ma l’ospitata dalla D’Urso serve soprattutto per riempire un buco che si è venuto a creare tra un comizio politico e un altro. Domenica infatti ci saranno i ballottaggi per le amministrative, con il ministro che quest’oggi sarà nelle piazze di Romano di Lombardia, Novate Milanese, Paderno Dugnano e infine Biella.
In fondo non c’è molto da meravigliarsi: Salvini ha costruito buona parte del suo successo, oltre che sui social, anche battendo palmo a palmo ogni angolo del paese, non facendo mai mancare la sua presenza tra la gente con tanto di selfie per tutti.
Il problema però è che Matteo Salvini non è più soltanto il segretario della Lega, ma ministro e vicepremier e gli interessi nazionali dovrebbero venire prima di quelli di partito, specie quanto poi si tratta di dover affrontare temi da sempre sbandierati come priorità. Laurà, laurà e laurà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA