La Santanché fa chiarezza: “Nessun pignoramento da parte di MPS”. Ma presto la Bioera, società da lei presieduta, dovrà restituire il finanziamento ricevuto.
Anche Daniela Santanché - dopo Gianluca Vacchi - in questi giorni ha subito il pignoramento di un immobile, ma come specificato dalla stessa deputata di Forza Italia non c’è alcun collegamento con la società da lei presieduta: la Bioera.
La Santanché si è difesa specificando che il pignoramento ha riguardato un “immobile oggetto di ipoteca da parti di terzi, di cui risulta proprietaria pro quota per ragioni ereditarie”. Nessun legame quindi tra la Bioera - azienda al vertice degli affari della Santanché - e il pignoramento.
Nella nota pubblicata dalla deputata di Forza Italia viene poi specificato che la Bioera non ha subito pignoramenti da Monte dei Paschi di Siena, istituto di credito per cui nel capitale è appena subentrato lo Stato come socio di controllo.
Secondo i ben informati la situazione finanziaria della Bioera non è delle migliori, come confermato tra l’altro dall’ultimo bilancio dell’azienda; tra i debiti si segnala un prestito non ancora restituito a Monte dei Paschi di Siena, sul quale però la Santanché ha voluto fare chiarezza.
Come dichiarato dalla Santanché, infatti, le azioni della Bioera in mano a Monte dei Paschi non sono state pignorate (come riportato da “alcuni organi di stampa”) bensì sono state date come pegno per il raggiungimento di un accordo per una linea di credito pari a 6 milioni di euro. Di questi la Bioera deve ancora restituire 1,27 milioni di euro e probabilmente dovrà farlo in fretta visto che il bilancio - in negativo da diverso tempo - potrebbe far cadere l’accordo con MPS.
Cos’è la Bioera, società della Santanché che deve soldi a Mps
Come specificato nella nota pubblicata dalla Santanché, la Bioera è a capo di un gruppo di aziende che si occupano della produzione e della distribuzione di “prodotti biologici, di cosmesi naturale e di prodotti alimentari tradizionali”. La Bioera è presieduta dalla stessa Santanchè, ma è il suo ex compagno, Giovanni Canio Mazzaro (padre di suo figlio) ad occuparsi della gestione della società quotata in borsa.
È stato Mazzaro a riportare in borsa Bioera, dopo il crac del gruppo Mariella Burani; ad oggi la maggioranza delle azioni - 50,2% - sono in mano a Biofood Italia (mentre il resto sono in mano al mercato), colei che ha negoziato la linea di credito di 6 milioni di euro con Monte dei Paschi.
La linea di credito è stata garantita da un pegno su azioni, con un piano di rimborso in scadenza nel 2021; sia le azioni di Bioera detenute da Biofood, che quelle di quest’ultima di proprietà di CLM di Mazzato, quindi, sono in mano a Monte Dei Paschi come pegno per il finanziamento concesso.
Nonostante la scadenza del 2021 sia ancora lontana, la Santanché potrebbe essere costretta a restituire il debito con MPS prima dei tempi prestabiliti. Il bilancio della Bioera non è in positivo da diverso tempo e per questo non sussistono più le condizioni - “i covenant” - pattuiti dall’istituto di credito al momento della negoziazione.
Perché la Santanché deve saldare il debito con MPS
I covenant sono delle condizioni solitamente legate ai risultati poste dagli istituti di credito per non far scattare il rimborso anticipato dei finanziamenti emessi; nel 2015 però la Bioera non ha rispettato le condizioni fissate all’atto di negoziazione, con la “conseguente riclassificazione tra le passività finanziarie correnti anche delle quote di finanziamento esigibili secondo il piano di ammortamento originario oltre il 31 dicembre 2017 (422 mila euro)”.
La politica dell’istituto di credito prevede che nel caso in cui due esercizi consecutivi non rispettino i covenant, allora la società ha l’obbligo di procedere con il rimborso anticipato.
Ad oggi il finanziamento residuo ammonta a 1,27 milioni di euro e considerando che il bilancio di Bioera nel 2016 è stato chiuso con un passivo di 2,74 milioni presto la deputata di Forza Italia potrebbe essere costretta a restituire a MPS le somme ricevute.
La Bioera è in difficoltà: gli arabi salveranno la Santanché
Come abbiamo anticipato la Bioera è solamente il vertice di una serie di aziende specializzate nella vendita e nella distribuzione di prodotti naturali e biologici. Ad esempio, tra le controllate da Bioera ci sono la Ki Group - quotata a Piazza Affari - la Visibilia Srl e la Visibilia Editore di cui la giornalista, ed ex amica della Santanché, Paola Ferrari (a capo della Alevi Srl) detiene il 7% delle azioni.
Nonostante questo universo di controllate la Bioera versa in una situazione finanziaria difficoltosa; nel 2016 il bilancio ha chiuso con una perdita netta di 2,74 milioni di euro, a fronte di ricavi pari a 54,42 milioni. In soccorso della Santanché presto potrebbero arrivare gli arabi della società di investimento Bracknor, con sede a Dubai.
Il prossimo 4 settembre, infatti, l’assemblea straordinaria degli azionisti di Bioera voterà sull’emissione di un prestito obbligazionario convertibile in azioni e sull’aumento di capitale per un importo complessivo massimo di 3 milioni di euro.
Sarà proprio la Bracknor a sottoscrivere la totalità dei titoli emessi, dando a Bioera le risorse necessarie per rafforzare la struttura operativa e amministrativa aziendale. Risorse che in parte potrebbero essere utilizzate per saldare il debito con MPS, con la Santanché che però dovrebbe defilarsi visto il subentro degli investitori arabi.
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