Countdown MPS-Day, OPS su Mediobanca blindata anche da asse Banco BPM-Anima. Ma oggi sell sulle azioni

Laura Naka Antonelli

16 Aprile 2025 - 10:07

Focus sulle azioni delle banche italiane interessate dalle partite di risiko aperte a Piazza Affari. MPS Day alle porte, Lovaglio incassa sostegno Banco BPM-Anima

Countdown MPS-Day, OPS su Mediobanca blindata anche da asse Banco BPM-Anima. Ma oggi sell sulle azioni

MPS-Monte dei Paschi di Siena incassa anche il sostegno degli azionisti Banco BPM e Anima Holding alla proposta di varare un aumento di capitale a servizio dell’OPS lanciata su Mediobanca.

Domani, giovedì 17 aprile 2025, il grande giorno di MPS, con l’assemblea degli azionisti del Monte che si riunirà per votare, nella parte straordinaria, sulla proposta formulata dal CDA capitanato dal CEO Luigi Lovaglio. Proposta che è già forte del sostegno di altri azionisti di rilievo, come di PIMCO e della società di gestione del risparmio globale Algebris, guidata da Davide Serra. Quest’ultimo, di recente, si è messo in evidenza per essere sbottato contro il proxy advisor ISS, che ha consigliato chiaramente agli azionisti di MPS di votare contro l’aumento di capitale funzionale all’offerta pubblica di scambio su Mediobanca.

In una seduta in cui a Piazza Affari domina il segno meno, con l’indice Ftse Mib che arretra dell’1% circa, le azioni delle banche italiane sono oggi sotto pressione.

MPS perde più dell’1,5%, mentre il titolo del Banco arretra di più dell’1%. Vendite anche su UniCredit, Intesa SanPaolo, BPER, Mediobanca e Banca Popolare di Sondrio, che segnano cali superiori a un punto percentuale.

MPS, proposta aumento di capitale incassa il sì di Banco BPM e Anima

Tornando alle novità che riguardano MPS, ora anche Banco BPM e Anima hanno deciso di fare quadrato attorno a Monte dei Paschi di Siena, che si è lanciato alla conquista di Piazzetta Cuccia, sulla scia del piano ambizioso lanciato dai principali soci: il MEF-Tesoro, Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio.

Per questi tre maggiori azionisti di MPS, il successo dell’OPS su Mediobanca sarebbe - secondo diversi e ripetuti rumor circolati dal giorno del grande annuncio dell’operazione - 24 gennaio 2025 - strumentale per avere più voce in capitolo nel campione italiano delle assicurazioni Generali, di cui Mediobanca è maggiore azionista.

Sarebbe proprio il Leone di Trieste il grande target, e per un motivo ben preciso, che rifletterebbe il piano del governo Meloni: quello di blindare il risparmio degli italiani presente nelle sue casse, assicurandosi che venga convogliato soprattutto a supporto degli asset made in Italy, meglio ancora se nei Titoli di Stato italiani, BTP & Co.

A tal proposito, da cerchiare in rosso è l’altra data clou del prossimo 24 aprile, quando a riunirsi sarà l’assemblea degli azionisti di Assicurazioni Generali, allo scopo di rinnovare il CDA guidato dal CEO Philippe Donnet: CDA inviso da tempo a Francesco Gaetano Caltagirone e a Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, entrambi tra i principali azionisti di MPS, Mediobanca e la stessa Generali.

Proprio per la riuscita del piano che punta a Generali, stando alle ultime indiscrezioni circolate a Piazza Affari l’imprenditore romano Caltagirone sarebbe salito ulteriormente nel capitale di MPS-Monte dei Paschi di Siena.

Obiettivo, nel breve termine: rendere più probabile il via libera dell’assemblea degli azionisti della banca senese alla proposta di aumentare il capitale sociale a servizio dell’OPS su Mediobanca, pietra miliare da centrare per conquistare Piazzetta Cuccia.

E anche Milleri (EssilorLuxottica) blinda le nozze tra MPS e Mediobanca

Ora, l’asse Caltagirone-Del Vecchio-MEF conta anche sull’appoggio di Banco BPM, azionista di MPS con una quota del 5% (messo a sua volta nel mirino da UniCredit) che, stando a quanto reso noto da un portavoce, si esprimerà a favore della proposta di attribuzione della delega al CDA del Monte all’aumento di capitale.

A pronunciare il grande sì anche Anima, società di risparmio gestito su cui tra l’altro il maggiore azionista Banco BPM ha appena completato l’OPA, anch’essa favorevole all’OPS promossa da Siena per fagocitare Mediobanca.

Mediobanca preda a dir poco recalcitrante, che ha risposto alle mire del Monte dei Paschi di Siena subito e sempre, nelle settimane e nei mesi successivi a quell’annuncio che ha scioccato Piazza Affari, con un grande no, ribadito di recente dal CEO Alberto Nagel che, a fronte dello slogan “Size Matters”, ergo “la dimensione conta”, sbandierato dall’amministratore delegato della banca senese Luigi Lovaglio, ha ripresentato a Piazza Affari il fattore tassi di interesse destinati a essere più bassi con la BCE di Christine Lagarde, come uno dei grandi motivi della sua strenua opposizione ad accettare la proposta di nozze avanzata da Siena.

Ma anche Anima avrebbe detto, dunque, sì, alla proposta dell’aumento di capitale di MPS a servizio dell’OPS: a riportare le indiscrezioni fonti vicine alla SGR, azionista del Monte con una quota pari al 4%.

Occhio intanto alle parole che sono state proferite da Francesco Milleri, AD di EssilorLuxottica, di cui la holding della famiglia Del Vecchio Delfin - prima azionista di Mediobanca con il 19,81% è maggiore azionista con una partecipazione superiore al 32% -.

In una intervista a Il Foglio pubblicata nella giornata di ieri, Milleri ha blindato le nozze tra il Monte e Mediobanca: “Guardiamo con interesse a operazioni come MPS-Mediobanca: non solo come un’operazione di mercato, ma come un passo per rendere più competitivo il settore finanziario del nostro paese ”. Ma il no di Mediobanca, per ora, rimane netto.

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