Dopo il massacro delle ultime sessioni, le azioni delle banche italiane quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari scattano al rialzo. Due figurano tra le migliori: perché?
In una sessione in cui dominano i buy su Piazza Affari, si mettono in evidenza di nuovo le azioni delle banche italiane, alcune di esse tra le migliori dell’indice Ftse Mib.
Quali sono i motivi che stanno spingendo le quotazioni del settore bancario made in Italy?
Basta dare una occhiata alle azioni che svettano in cima al listino benchmark della borsa di Milano, per capire che, dopo essere finita dietro le quinte per diverse sedute, a Piazza Affari si riaccende la febbre per il risiko bancario.
Risiko bancario torna protagonista a Piazza Affari. Nuovi rumor e grande novità per MPS
D’altronde, i rumor e le novità non mancano: nel fine settimana, il Corriere della Sera ha riportato alcune indiscrezioni, secondo le quali, in vista dell’MPS Day in calendario giovedì 17 aprile 2025, giorno in cui gli azionisti del Monte dei Paschi di Siena decideranno se votare a favore dell’aumento di capitale a servizio dell’OPS su Mediobanca proposto dal CDA della banca senese, l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone avrebbe fatto shopping di altre azioni dell’istituto.
E già questi rumor hanno inevitabilmente riacceso l’interesse per il dossier MPS-Mediobanca. Non per niente, Mediobanca scatta sul Ftse Mib di Piazza Affari di oltre il 4%, a fronte delle azioni di MPS-Monte dei Paschi di Siena che avanzano di quasi il 3%.
MPS e Mediobanca salgono anche per un altro motivo: è arrivata la grande notizia relativa alla decisione del governo Meloni di dare la sua benedizione all’OPS promossa da Rocca Salimbeni su Piazzetta Cuccia: non che ci fossero grandi dubbi, visto che tra gli azionisti del Monte dei Paschi di Siena che hanno dato il loro consenso all’offerta di scambio lanciata su Mediobanca si è messo in evidenza il primo socio, che rimane tuttora il Tesoro, per motivi a quanto pare ben precisi, ovvero per puntare al vero oggetto del desiderio chiamato Assicurazioni Generali.
È stato lo stesso Monte di Stato ad annunciare con una nota diramata nella giornata di oggi che la presidenza del Consiglio, su proposta del ministero dell’Economia, ha deciso di non esercitare i poteri speciali del Golden Power sull’OPS lanciata su Mediobanca.
“Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (“Banca MPS” o “BMPS”) informa che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il non esercizio dei poteri speciali ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012 n. 21, convertito nella Legge 11 maggio 2012, n. 56 con riferimento all’offerta pubblica di scambio di BMPS sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Società per Azioni”.
Nessuna grande sorpresa: ma certo l’ufficializzazione della benedizione data dal governo Meloni all’OPS del Monte porta gli investitori a puntare sulla riuscita dell’operazione, nonostante i no continui di Mediobanca all’offerta.
Azioni banche italiane, forti buy anche sull’altra grande preda
Una pioggia di buy si riversa anche sulle azioni dell’altra preda dell’altra partita di risiko aperta a Piazza Affari: quella con cui UniCredit, banca guidata dal CEO Andrea Orcel, si è lanciata alla conquista di Banco BPM: una operazione di M&A, quest’ultima, che presenta anch’essa diverse incognite, in attesa dell’ultima parola che arriverà dal Ronaldo dei banchieri, come ha lasciato intendere giorni fa lo amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti.
Anche le azioni di questo target di M&A spiccano tra quelle in pole position sul Ftse Mib di Piazza Affari, volando di oltre il 4%, beneficiando dell’effetto contagio che è stato scatenato dal riaccendersi dell’interesse sul risiko bancario.
Banco BPM è impegnata tra l’altro anche nell’altra partita che, invece che nelle vesti di preda (di UniCredit), la vede indossare i panni della predatrice: quella dell’OPA lanciata sulla società di risparmio gestito Anima: OPA che si è tra l’altro conclusa con successo, vedendo il Banco conquistare l’89,949% del capitale sociale, a un soffio dalla soglia del 90% che avrebbe fatto scattare l’obbligo di acquistare altre azioni Anima in circolazione.
Banco BPM ha commentato l’esito dell’OPA su Anima, sottolineando di riservarsi “di valutare in futuro ogni possibile iniziativa relativa alla residua quota di Anima ”, considerando ovviamente “l’attuale pendenza dell’offerta pubblica di scambio promossa da Unicredit”.
Dal canto suo, Piazza Affari si chiede cosa accadrà ad Anima Holding in Borsa, dal momento che non si sono avverate le condizioni per il suo delisting da Piazza Affari.
Non è però solo il risiko il fattore che sta facendo da market mover per le azioni delle banche italiane quotate a Piazza Affari, in un contesto in cui allo stesso tempo non mancano avvertimenti, vista la fase di volatilità record che sta vivendo l’azionario globale.
Il rally dopo il massacro. E a premiare le banche italiane è anche il regalo di S&P all’Italia di Meloni
C’è un’altra spiegazione molto semplice, legata alla decisione degli operatori di mercato di riposizionarsi su un settore decisamente traumatizzato da quelle vendite che hanno affossato l’azionario mondiale, a seguito dell’annuncio dei dazi di Trump, arrivato lo scorso 2 aprile 2025.
Più volte i titoli delle banche italiane sono finiti al tappeto, affondati da violenti smobilizzi.
Infine, a blindare il settore, è ovviamente anche la decisione dell’agenzia di rating S&P Global, ufficializzata venerdì scorso, di premiare l’Italia con un upgrade del rating sul debito pubblico.
La promozione dei BTP è un elemento a favore delle banche italiane, che continuano a essere esposte ai Titoli di Stato italiano, nell’ambito di quel fenomeno che si chiama doom loop.
Se vengono premiati i BTP, sostanzialmente vengono premiate anche le banche italiane, che hanno in pancia fette di debito pubblico italiano.
Passano così in secondo piano le preoccupazioni che avevano messo KO, la scorsa settimana, le azioni delle banche italiane, e che ovviamente hanno a che fare anche e soprattutto con le prossime mosse sui tassi di interesse che saranno annunciate dalla BCE di Christine Lagarde. Mosse, tra l’altro, dietro l’angolo.
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