MPS, Caltagirone lo ha fatto ancora. Giorno X per OPS su Mediobanca è qui

Laura Naka Antonelli

13/04/2025

Nuove manovre di Caltagirone, in attesa del giorno X per MPS e per l’OPS lanciata su Mediobanca.

MPS, Caltagirone lo ha fatto ancora. Giorno X per OPS su Mediobanca è qui

MPS Day: ormai ci siamo. La data da cerchiare in rosso che aggiungerà un altro tassello al puzzle dell’OPS lanciata da Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca (con il vero target da centrare, secondo diversi rumor, chiamato Assicurazioni Generali), è vicina.

Il D-Day per l’offerta pubblica di scambio lanciata su Piazzetta Cuccia è giovedì prossimo, 17 aprile 2025: giorno clou per i mercati, visto che quello sarà anche il giorno in cui il Consiglio direttivo della BCE di Christine Lagarde si riunirà per decidere se tagliare i tassi di interesse dell’area euro per la settima volta dal giugno del 2024, o se lasciarli invariati.

Sulla questione, il mercato ha già emesso il verdetto.

MPS verso il grande giorno, rumor su nuova mossa di Caltagirone

Quel giorno a riunirsi saranno, oltre agli esponenti della Banca centrale europea, anche gli azionisti di MPS, nell’assemblea straordinaria che è stata convocata dal CDA guidato dall’AD Luigi Lovaglio per votare sulla proposta della banca di varare un aumento di capitale a servizio dell’OPS lanciata alla fine di gennaio 2025 su Mediobanca. OPS che ha scioccato subito Piazza Affari, e che è stata rifiutata più volte dalla preda, che si è fatta sentire anche qualche giorno fa, per voce del CEO Alberto Nagel.

Nuove indiscrezioni su manovre in corso per la conquista di Piazzetta Cuccia sono arrivate ieri con la pubblicazione di un articolo de Il Corriere della Sera, che ha parlato del rafforzamento della presenza di Caltagirone nel capitale del Monte dei Paschi di Siena.

Così nell’articolo:

“Il gruppo Caltagirone ha arrotondato ancora la sua quota. Il gruppo romano si sarebbe portato dall’8% a una quota almeno pari a quella di Delfin che ha in portafoglio il 9,78% dell’istituto di Siena. Caltagirone ha quindi aggiunto poco meno del 2% alla partecipazione annunciata a fine febbraio. Si rafforza così la compagine degli azionisti intenzionata a esprimersi a favore dell’aumento di capitale al servizio dell’offerta pubblica di scambio su Mediobanca, annunciata dall’istituto guidato dal ceo Luigi Lovaglio e presieduto da Nicola Maion”.

MPS e l’aumento di capitale a servizio dell’OPS su Mediobanca, le decisioni dei fondi

Della mossa di Caltagirone si è appreso dopo la diffusione di altre notizie, nei giorni scorsi, che hanno rivelato come si muoveranno alcuni tra gli azionisti più importanti del Monte di Stato.

Dalle indiscrezioni di Bloomberg, è emerso per esempio che PIMCO, che deterrebbe una partecipazione pari a circa l’1,5% di MPS, voterà a favore dell’aumento di capitale a servizio dell’OPS di MPS su Mediobanca, blindando così la mossa lanciata dal CDA dell’istituto senese.

No invece alla proposta del CDA da parte del fondo pensione canadese con circa 700 miliardi di dollari di asset in gestione CPP Investments, stando a quanto è emerso dallo stesso sito internet dell’azionista made in Canada, che detiene una quota del capitale di MPS pari allo 0,7%.

Un no, nei giorni precedenti, è arrivato anche dai fondi americani New York City Comptroller, SBA Florida e Calvert.

Caltagirone si sarebbe intanto mosso di nuovo nel capitale di MPS-Monte dei Paschi di Siena, in cui ha fatto il suo grande ingresso alla metà di novembre del 2024 quando, in occasione del terzo atto di privatizzazione della banca senese da parte de Tesoro-MEF, ha fatto shopping di azioni della banca, insieme a Banco BPM, Anima, e alla holding della famiglia Del Vecchio, Delfin.

Le manovre di Caltagirone nel capitale di MPS-Monte dei Paschi di Siena

In quell’ occasione, Caltagirone, così come Delfin, ha acquistato una quota di MPS pari al 3,5%: è stato solo l’inizio della scalata firmata dall’imprenditore romano, con una manovra che, tra l’altro, è stata comunicata pochi giorni prima dell’annuncio che ha fatto saltare in aria il piano originario del governo Meloni incentrato sul Monte dei Paschi di Siena: quello di dar vita a un terzo polo bancario, sostenendo una operazione di M&A, inizialmente concepita, tra Banco BPM e MPS.

Tutto è andato a monte quando, pochi giorni dopo, il 25 novembre 2024, UniCredit ha annunciato di avere lanciato una OPS proprio sul Banco.

Da lì, è stata tutta una carrellata di annunci e rumor vari, che hanno ridisegnato il destino del sistema bancario italiano, mettendo tra l’altro continuamente in discussione lo scenario di turno.

Subito si è iniziato a parlare di un piano contro il banchiere CEO di UniCredit, Andrea Orcel a cui avrebbero ragionato subito sia Caltagirone che la famiglia Del Vecchio, quest’ultima tornata in breve tempo a salire ulteriormente nel Monte.

Mediobanca? Vero target dell’asse Caltagirone-Del Vecchio-MEF sarebbe Assicurazioni Generali

Il piano si è fatto più chiaro con il lancio dell’OPS da parte di MPS su Mediobanca, il 24 gennaio 2025.

Un mese dopo, alla fine di febbraio, la nuova seconda grande manovra lanciata da Caltagirone, per salire ulteriormente nel capitale del Monte.

Obiettivo dell’imprenditore romano: mettere di nuovo i bastoni tra le ruote a Mediobanca, con un attacco finalizzato non solo alla conquista di Piazzetta Cuccia, ma a centrare l’obiettivo ultimo di Generali (di cui Mediobanca è prima azionista): magari - secondo le indiscrezioni - forte del sostegno della holding della famiglia Del Vecchio e del primo tuttora grande azionista di MPS, ovvero del Tesoro, quest’ultimo interessato al Leone di Trieste per un motivo ben preciso. Un azzardo di natura politica, che non è sfuggito in particolare all’ex presidente del Consiglio e senatore a vita Mario Monti.

Quale sia la verità, Caltagirone, a quanto pare, non ha alcuna intenzione di mollare la presa su MPS e dunque anche su Mediobanca e Generali.

Di qui, come è emerso dai rumor de Il Corriere della Sera, la nuova mossa per salire a ridosso del 10% del Monte dei Paschi, per aumentare la probabilità che, nell’assemblea straordinaria del prossimo 17 aprile, ormai alle porte, dalla platea degli azionisti arrivi forte il sì all’aumento di capitale deciso da Lovaglio a servizio dell’OPS su Mediobanca.

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