Scoperto un nuovo pianeta incredibilmente simile alla Terra. Si tratta di Kepler-1649c e presenta condizioni tali da poter ospitare forme viventi.
È stato scoperto un nuovo pianeta incredibilmente simile alla Terra per temperatura superficiale, dimensioni e quantità di calore che riceve dalla sua stella. Si tratta di Kepler-1649c, scoperto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas grazie ai dati raccolti tra il 2009 al 2018 dal telescopio NASA Kepler.
Nello specifico Kepler-1649c è un esopianeta, ovvero un corpo celeste non appartenente al Sistema Solare. Secondo i primi dati emerge che questo nuovo oggetto celeste, per la sua vicinanza ideale alla stella attorno a cui orbita, potrebbe presentare condizioni tali da poter ospitare acqua liquida e forme viventi.
Com’è Kepler-1649c, il pianeta gemello della Terra
Era rimasto nascosto tra i dati raccolti dal telescopio NASA Kepler, ormai fermo dal 2018. Un pianeta a 300 anni luce da noi, potenzialmente abitabile. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista scientifica The Astrophysical Journal Letters da un gruppo di scienziati dell’Università del Texas, ad Austin.
Kepler-1649c è ad oggi il corpo celeste scoperto più simile alla Terra per dimensioni e temperatura superficiale. L’esopianeta è di natura rocciosa e si presenta 1,06 volte più grande della Terra. Esso riceve dalla propria stella madre, una nana rossa, circa il 75% della quantità di luce che il nostro pianeta riceve dal Sole. Questo dato suggerisce che il suo clima superficiale potrebbe essere mite e simile a quello terrestre.
Kepler-1649c infatti orbita all’interno di una porzione di spazio definita “zona abitabile”, ovvero né troppo vicino né troppo lontano dalla sua stella, tale da poter permettere la presenza di acqua allo stato liquido ed essere favorevole allo sviluppo di forme viventi.
Kepler-1649c può davvero ospitare la vita?
“Si tratta di un mondo intrigante, forse straordinariamente simile alla Terra” ha dichiarato Thomas Zurbuchen, amministratore associato della direzione della missione scientifica della NASA.
Eppure secondo i ricercatori c’è ancora tanto da scoprire su Kepler-1649c, compresi dati più dettagliati sull’atmosfera dell’esopianeta, che potrebbe influenzarne la temperatura superficiale. Un altro elemento da tener presente inoltre sono le tempeste stellari emesse solitamente dalle nane rosse che potrebbero rappresentare un pericolo per lo sviluppo di forme di vita sul pianeta. “Insomma la strada per comprendere a fondo questo lontano corpo celeste è ancora lunga. Speriamo di ottenere più elementi possibili” ha concluso Zurbuchen.
Questa nuova scoperta va ad aggiungersi a quella di altri pianeti considerati simili alla Terra. L’esopianeta TRAPPIST-1f e Teegarden c, pare siano ancora più simili al nostro pianeta per le loro dimensioni. Altri invece sono accomunati in termini di temperatura, come TRAPPIST-1d e TOI 700d. Ma a oggi nessun altro esopianeta è considerato più vicino alla Terra per entrambi questi valori.
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