Nasce un polo spaziale italiano da 500 addetti: cloud orbitale e AI per l’osservazione terrestre
D-Orbit, azienda leader nella logistica spaziale, ha completato l’acquisizione del 100% di Planetek, realtà pugliese specializzata in tecnologie geospaziali, dando vita a un gruppo integrato con 45 milioni di euro di fatturato aggregato e 500 dipendenti.
L’annuncio, formalizzato alla presenza del ministro delle Imprese Adolfo Urso al MIMIT, segna un passo decisivo per l’industria spaziale nazionale, proiettando il nuovo soggetto tra i protagonisti globali dell’elaborazione dati in orbita.
L’operazione non prevede fusioni societarie ma punta a moltiplicare le sinergie tecnologiche, combinando le piattaforme orbitali di D-Orbit con i software di analisi geospaziale di Planetek.
D-Orbit e Planetek insieme per accelerare lo sviluppo dell’industria spaziale
L’integrazione risponde a una logica di complementarietà: D-Orbit, con sedi in Italia, Portogallo, Usa, Regno Unito e Oman, porta nel gruppo la sua piattaforma ION, un sistema di trasporto e gestione dati in orbita paragonabile a un “cloud spaziale”; Planetek, attiva dal 1994 con progetti per ESA, NASA e istituzioni internazionali, contribuisce con algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi di immagini satellitari, utilizzati in settori come l’agricoltura di precisione e il monitoraggio climatico.
La collaborazione è già attiva su progetti innovativi come AI-eXpress, che unisce AI e blockchain per elaborare dati direttamente sui satelliti, riducendo i tempi di trasferimento a Terra.
Vogliamo rivoluzionare il concetto di edge computing portandolo nello spazio.
Lo ha spiegato Luca Rossettini, AD di D-Orbit, sottolineando come l’acquisizione accelererà lo sviluppo di servizi per clienti istituzionali e privati.
Dati economici e prospettive di quotazione per il nuovo gruppo
Come visto, il nuovo gruppo unisce due realtà in forte crescita: il fatturato di D-Orbit ha raggiunto 28 milioni nel 2024 (+40% su base annua), mentre il fatturato di Planetek ha registrato 17 milioni di ricavi, trainato dalla domanda di soluzioni per l’osservazione terrestre.
L’operazione è stata strutturata tramite un aumento di capitale riservato, senza passaggi di liquidità diretti.
Rossettini conferma l’obiettivo di quotazione su Nasdaq ed Euronext ma frena gli entusiasmi:
Non è un passaggio imminente, stiamo valutando le condizioni di mercato.
Intanto, il gruppo può contare su un portafoglio ordini pluriennale di oltre 100 milioni, con contratti in essere per missioni ESA e collaborazioni con operatori satellitari globali.
Impatto sul mercato SpaceTech e scenari futuri
Con 500 addetti distribuiti tra Italia, Grecia (dove Planetek ha uno spin-off) e altri Paesi, il polo spaziale italiano si candida a competere con player come Airbus e Thales Alenia Space nel settore dell’in-orbit servicing, mercato valutato 4,3 miliardi di dollari entro il 2030.
La sfida principale sarà capitalizzare le sinergie tecnologiche, come sottolineato da Giovanni Sylos Labini, CEO di Planetek:
L’integrazione tra i nostri sistemi di navigazione autonoma e i loro algoritmi di machine learning permetterà di offrire servizi unici nel monitoraggio delle infrastrutture critiche.
Tra i progetti in cantiere spicca lo sviluppo di costellazioni satellitari dedicate, con primi lanci previsti entro il 2026.
Un modello ibrido per vincere la sfida globale
Il gruppo adotterà un modello operativo ibrido: D-Orbit manterrà il focus sulla logistica spaziale (deploy di satelliti e servizi di end-of-life), mentre Planetek continuerà a sviluppare software per l’elaborazione dati.
L’integrazione avverrà principalmente a livello di R&D, con investimenti previsti di 15 milioni nei prossimi 3 anni per potenziare i data center orbitali.
L’operazione riflette la crescente attenzione degli investitori per lo spazio come settore strategico: D-Orbit ha già raccolto 110 milioni da fondi come Seraphim Space e CDP Venture Capital, mentre Planetek era supportata da investitori tra cui Vertis SGR.
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