Le scuole superiori sono chiuse in Italia con la didattica a distanza al 100 per cento in alcune zone. Chiusura anche per gli studenti più piccoli.
Le scuole superiori tornano a essere chiuse in alcune regioni e lo restano in altre. In molte zone d’Italia per i ragazzi delle scuole superiori è tornata già dall’8 febbraio la didattica a distanza, quella che abbiamo imparato a conoscere come Dad, al 100 per cento, dopo il tentativo di rientrare un po’ ovunque in presenza al 50 per cento nel mese di gennaio.
Le scuole superiori sono in Dad al 100 per cento non in tutte le regioni, me nelle zone rosse locali previste. Alcuni presidenti di Regione poi hanno deciso di tornare a chiudere le scuole superiori, e non solo, per permettere agli insegnanti di vaccinarsi in sicurezza.
Ha preso il via infatti il piano di vaccinazioni contro il Covid per gli insegnanti. Anche la regione Calabria aveva assicurato la chiusura delle scuole superiori da oggi per il vaccino per gli insegnanti, ma la data è slittata poiché a essere rinviato è anche l’inizio delle somministrazioni.
Ricordiamo che l’ultimo Dpcm del governo ancora in vigore ha previsto la Dad alle superiori al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento, ma solo nelle zone gialle e arancioni.
Le scuole superiori sono chiuse infatti, con Dad al 100 per cento, nelle zone rosse.
Le scuole superiori sono chiuse: ecco dove
Le scuole superiori sono chiuse e tornano in Dad nelle regioni in cui alcune zone locali sono state decretate come rosse.
- in Alto Adige, nella Provincia autonoma di Bolzano, la didattica a distanza al 100 per cento alle superiori fino al 28 febbraio, come anche per gli altri ordini e gradi secondo un’ordinanza locale. Per i comuni di Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria le scuole sono chiuse fino al 7 marzo;
- in Umbria le scuole superiori sono chiuse con la Dad al 100 per cento nella provincia di Perugia e a San Venanzo della Provincia di Terni;
- in Abruzzo tutte le scuole superiori sono chiuse e in Dad al 100 per cento a Pescara, come anche nella provincia di Chieti. A Pescara tutte le scuole sono chiuse fino al 28 febbraio;
- in Molise sono in zona rossa 33 comuni quali Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna, Ururi, Bonefro, Lupara, Montelongo, Morrone del Sannio e Provvidenti. Le scuole sono chiuse fino al 7 marzo. Tutte le scuole sono chiuse a Campobasso per ordinanza del sindaco fino al 28 febbraio.
- in Piemonte le scuole sono chiuse in presenza, non solo le superiori, ma tutte, nella Valle Vigezzo. Rosso il comune di Re nel Verbano-Cusio-Ossola;
- in Lombardia sono rossi i comuni di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù e tutti gli studenti sono in didattica a distanza anche se frequentano isituti in altri comuni;
- altre zone rosse si trovano in Lazio, in provincia di Roma: Colleferro e Carpinet e Roccagorga, in provincia di Latina;
- zona rossa anche Bono in provincia di Sassari.
Le scuole superiori sono chiuse in zona rossa e lo stesso riguarda lo ricordiamo anche le classi seconde e terze delle scuole medie come previsto dal Dpcm in vigore.
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Scuole chiuse in Puglia
Non solo le scuole superiori, ma tutte le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse in Puglia fino al 5 marzo. L’ordinanza emanata dal presidente della Regione Michele Emiliano ha l’obiettivo di consentire che il vaccino contro il Covid per gli insegnanti venga somministrato in sicurezza. La motivazione principale starebbe in verità nel timore per la circolazione della variante inglese anche tra gli studenti:
“La variante inglese del coronavirus così come le altre varianti che man mano si stanno registrando in Italia, rappresentano un nuovo elemento di pericolosità per la salute pubblica, come ci dicono gli esperti, perché si trasmettono molto più velocemente. Con la nuova ordinanza sulla scuola cerchiamo di trovare un punto di equilibrio tra i due diritti costituzionali alla salute e all’istruzione”.
Ha dichiarato il presidente della Regione.
Slitta invece la chiusura delle scuole per due settimane annunciata dal presidente della Calabria Nino Spirlì per vaccinare gli insegnanti. La vaccinazione per docenti e non docenti di scuola e università dovrebbe prendere il via il prossimo 10 marzo.
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