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Seo, Sentiment , Sales-Driven Communication: l’evoluzione della comunicazione a ritmo di beat, con Paolo Ruffato Managing Director di Probeat Agency

Antonella Coppotelli

18/03/2021

La comunicazione oggi è diventata un’operazione complessa e raffinata che include competenze tecniche e analitiche. Il posizionamento di un brand passa anche e soprattutto attraverso i dati e la Seo. Ne abbiamo parlato con Paolo Ruffato, Managing Director e Founder di Probeat Agency.

Se comunicare è l’atto più naturale e spontaneo di noi umani, tale attitudine oggi come oggi ha bisogno di dotarsi di ulteriori competenze e tecnicismi se lo facciamo per mestiere in qualità di ufficio stampa e PR. Non c’è scampo a tale evoluzione, abbiamo quotidianamente la responsabilità di parlare in nome e per conto di un cliente non solo de visu ma anche e soprattutto attraverso la rete e le piattaforme social di cui è necessario conoscere meccanismi e DNA per arrivare al cuore e alla testa del nostro target portandolo a fare acquisti.

La comunicazione, croce e delizia delle varie organizzazioni aziendali e da sempre poco “compresa” nei suoi valori intangibili, conosce oggi una nuova primavera perché concorre come non mai a diventare fonte di reddito e di conoscenza per chi ne sa fare buon uso. In che modo? Cambiando approccio, parlando la medesima lingua dei propri interlocutori senza perdere l’identità di chi parla forte di un’infrastruttura tecnica che sa quali corde toccare o quali parole magiche dire: SEO, Sentiment e Sales-Driven Communication.

Tre parole chiave che fanno la differenza a che il 2020 ha imposto di capire e rendere reali in un processo di digitalizzazione assolutamente necessaria per restare sul mercato e creare anche nuovi modelli di business. Ecco, quindi, che alle tradizionali attività legate alla awareness, tradotto spesso in storytelling di vario genere, si affiancano la SEO, il Sentiment e la Sales-Driven Communication, termini, forse, più ascrivibili a smanettoni e nerd ma che oggi diventano gli asset imprescindibili per comunicare, posizionare e vendere.

Questa è stata la chiave di volta adottata da Probeat Agency, storica agenzia di comunicazione e PR di Milano con focus principale su moda e lifestyle, fondata da Paolo Ruffato ed Emanuela Schiavone che già nella mission “We communicate the NEW” non lascia scampo a equivoci sul proprio modus operandi. Ne è stato un esempio, infatti, il lancio del primo showroom virtuale in ambito PR, lanciato lo scorso novembre 2020, ponendosi come pionieri e apripista in un’attività storicamente gestita in presenza: una piattaforma innovativa a disposizione degli addetti ai lavori per facilitare e gestire le richieste dei capi di campionario necessari a shooting e creazione di contenuti web.

La tecnologia e l’innovazione hanno incontrato la creatività in un settore, quello del Tessile, Moda e Accessori, che - stando alle stime di Confindustria Moda - nel terzo trimestre del 2020 ha registrato una perdita di fatturato del 27,5%, configurandosi come il peggiore comparto nella media nazionale.

L’innovazione e la tecnica, quindi alla base del nuovo modo di fare comunicazione e PR. Ne abbiamo parlato con Paolo Ruffato che oltre a essere founder di Probeat Agency ne è anche il Managing Director. Un passato artistico da breaker in una delle crew italiane più famose, Fightin’ Soul, e un presente da imprenditore di successo che non hai mai dimenticato gli insegnamenti e i sacrifici della danza e che ha dentro sempre il Beat.

Paolo Ruffato

Dalla break dance alla costruzione di un polo imprenditoriale in ambito PR: qual è stato l’insegnamento più grande della street art che porti sempre con te?

L’insegnamento che ho appreso dall’arte, dalla danza e da tutto quello che è stata la cultura hip hop italiana è proprio la ricerca di uno stile unico. Cosa vuol dire? Quando sei un ballerino o un artista puoi imparare, con la pratica e diversi anni d’impegno, la tecnica. Quindi ad esempio io che facevo il ballerino di street dance, di break dance in particolare, mi allenavo per imparare dei movimenti, ma poi questo non bastava. Dovevo avere uno stile unico, il mio flow, una firma in tutto quello che facevo. Non dovevo essere solo un esecutore di un movimento, ma quel movimento doveva diventare mio. Questa è la grande lezione che ho portato nella mia agenzia. Dico a tutti i miei dipendenti e collaboratori che dobbiamo essere unici e riconoscibili, dobbiamo avere una mission che ci qualifica e rende unici nel panorama delle agenzie di comunicazione. Non dobbiamo essere come tutti gli altri, dobbiamo essere qualcosa per qualcuno e non niente per tutti. Questa è una delle frasi che più ripeto tutti i giorni, anche quando faccio i miei seminari.

Tutto può diventare business? Cosa consigli ai giovani manager di oggi?

Consiglio ai giovani la formazione permanente. Avere successo, dico sempre io, è quasi facile. Mantenerlo è molto difficile, perché c’è una prerogativa fondamentale bisogna rimanere giovani di testa per sempre. È quello che io ho chiamato «forever young business». Proprio parlando di formazione per i giovani, ho inaugurato qualche settimana fa un progetto su Instagram, sulla mia pagina personale, @paoloruffatoprobeat, dove insegno a giovani di 20 anni, che non hanno 20 anni di esperienza, molti trucchi manageriali. Trucchi che ho imparato perché ho studiato, non solo letto, quasi 200 libri di marketing e comunicazione. Quindi metto a disposizione dei ragazzi, dei giovani manager, ma anche dei manager che hanno molta esperienza che si sono un po’ persi nel mondo del digital, i miei pensieri, e i pensieri di alcune delle menti più brillanti del mondo. Lo potete trovare online è un corso gratuito sulla mia pagina @paoloruffatoprobeat.

Paolo Ruffato

Questo è un po’ un favore che voglio restituire, lo spiego anche nel video introduttivo che ho fatto per lanciare il corso «forever young business». Vent’anni fa chiesi ad un imprenditore quale doveva essere l’unico segreto, il più grande consiglio che mi poteva dare, per avere successo e per far sì che fosse duraturo e solido. Lui mi disse «Paolo, devi rimanere per sempre giovane», appunto, forever young. Adesso questo corso è il mio modo di restituire questo favore, che insomma mi ha guidato come un faro nel mare.

Cos’è Probeat Agency oggi e come sarà domani?

Probeat Agency oggi, e anche domani, è la massima espressione della sua mission e del suo payoff. Noi di Probeat Agency diciamo «We communicate the NEW». Vogliamo comunicare costantemente il nuovo, quindi ci poniamo come degli esploratori, sempre a caccia per i propri clienti delle nuove soluzioni di comunicazione. Non ci fermeremo mai a quelli che possono essere i dettami o le mode del momento, ma andremo a esplorare l’undergound, nuove soluzioni e tecniche.

Probeat

Oggi Probeat Agency è un’agenzia di comunicazione costantemente on the move, come dico io, in movimento. Perché la comunicazione è in movimento. Per i nostri clienti, se vogliamo essere in grado di esprimere valore dobbiamo ricercare sempre il nuovo. Dico sempre che non possiamo lavorare con tutte le aziende o per le aziende che sono conservative o che sono classiche, perché non ci sarebbe una sincronizzazione dei nostri valori. Dato che comunichiamo il nuovo e lo vogliamo sempre comunicare abbiamo bisogno di aziende come noi. Ci deve essere un match tra di noi quindi quando dico «communicate the NEW» è perché noi vogliamo essere la massima espressione in comunicazione di quelle aziende che ricercano il nuovo e che vogliono essere sempre al passo con i tempi, anzi, un passo avanti.

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