Serie A, mancano gli steward negli stadi. La soluzione? Volontari e pensionati

Alessandro Cipolla

26 Agosto 2021 - 15:55

Alcuni stadi di Serie A sarebbero a rischio chiusura per lo scarso numero di steward disponibili: la colpa sarebbe del RdC e della dad, mentre la soluzione è il ricorso a volontari e pensionati.

Serie A, mancano gli steward negli stadi. La soluzione? Volontari e pensionati

Gli stadi della Serie A come le sagre o le feste di paese, con volontari o ex forze dell’ordine ora in pensione a controllare il green pass, da inizio agosto indispensabile per poter accedere agli impianti.

Può sembrare una ironia invece è la proposta lanciata da Ferruccio Taroni, presidente dell’Associazione nazionale delegati alla sicurezza che ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Repubblica.

La problematica è uscita fuori nelle ultime ore: secondo Taroni se fosse stata rispettata alla lettera la normativa, alcune partite della prima giornata della Serie A non si sarebbero potute disputare a causa del numero insufficiente di steward in servizio.

Continuando così si rischia davvero di chiudere gli stadi, di tornare alle porte chiuse come lo scorso anno - è l’allarme lanciato dal presidente dell’Associazione nazionale delegati alla sicurezza - Dobbiamo scongiurarlo; stiamo suggerendo quindi ai delegati della gestione degli eventi, durante i Comitati per l’ordine pubblico, di usare persone diverse, quindi non steward, per il controllo del green pass e anche della temperature”.

La soluzione così per Taroni sarebbe che “le società di calcio dovrebbero dotarsi di volontari, come uomini delle forze dell’ordine in pensione; già succede durante feste di paese, o sagre che richiedono il green pass”.

Serie A: mancano gli steward

La grande novità del campionato di Serie A appena iniziato è stata la riapertura degli stadi, che da inizio agosto possono riprendere ad accogliere i tifosi fino al massimo del 50% della loro capienza.

Nonostante l’afflusso dimezzato, c’è da considerare poi che nel corso della prima giornata di Serie A il 40% dei biglietti è rimasto invenduto, per Ferruccio Taroni in alcuni stadi non ci sarebbero stati un numero sufficiente di steward.

Nell’articolo di La Repubblica si legge che “gli steward negli stadi non ci sono perché in precedenza venivano reclutati soprattutto fra gli studenti universitari e adesso con la didattica a distanza ci sono tantissimi fuori sede che sono tornati nelle loro città”.

Inoltre un’altra motivazione sarebbe che “molti giovani hanno fatto la scelta del Reddito di Cittadinanza e gli steward devono fare un corso e non possono essere pagati in nero”. Ecco perché Taroni propone di cumulare fino a un certo importo la paga con il RdC.

Ma quanto guadagna uno steward? Stando a un approfondimento della redazione Lavoro di Money.it, si tratta di un lavoro a chiamata con la tassazione, da quando sono stati eliminati i voucher, che è tutta a carico del lavoratore.

Lo stipendio di uno steward non è fisso perché dipende dalla società di calcio per la quale siete impiegati: ad esempio per il Torino si arriva a poco più di 25€ netti a servizio, mentre per la Juventus sono circa 37€ al giorno (per 5 ore di lavoro). Considerando quindi che in media si è impegnati dalle 20 alle 30 partite l’anno, il compenso complessivo per l’intera stagione calcistica può arrivare a un massimo di 900€. [...] Il problema sta negli stipendi: da quando sono stati eliminati i voucher la tassazione è tutta a carico dello steward e degli 800 o 850€ di guadagno al netto delle tasse la retribuzione arriva a 600€. Non solo su alcuni campi di calcio della serie C si stima che la retribuzione oraria scenda a 4€ e 50 all’ora.

Di recente il Sole 24 Ore ha parlato di un autentico pressing da parte delle società di Serie A per una riapertura degli stadi, sempre soltanto per chi ha il green pass, fino al 100% della capienza.

Chi vi scrive domenica scorsa si è trovato per una mezz’ora buona nel pieno di una calca incredibile, da far rizzare i capelli a Burioni o Crisanti, per poter superare il controllo del green pass all’accesso della Curva Nord dello stadio Olimpico.

Invece di premere per una riapertura totale degli impianti e pensare di trovare volontari e pensionati per controllare il green pass, le società visto che hanno avuto mesi di tempo per prepararsi avrebbero potuto organizzarsi meglio magari destinando qualche soldino in più agli steward e qualche altro in meno ai lauti stipendi dei calciatori e agli altrettanti esosi compensi ai procuratori.

Almeno nel calcio miliardario dove un terzo portiere prende 200.000 euro l’anno, il doppio di un deputato, si potrebbe poi lasciare stare la polemica sul Reddito di Cittadinanza: chi pensa che un lavoratore lo preferisca a un lavoro, è pregato di provare a vivere per un periodo con un massimo di 500 euro di buoni spesa da poter spendere al mese, probabilmente cambierebbe subito idea.

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