Arriva il sì alla pensione di reversibilità dal Tribunale di Foggia per le coppie gay non riconosciute come tali prima dell’entrata in vigore della Legge Cirinnà. L’INPS condannata a pagamento retroattivo delle somme dovute.
Arriva il sì alla pensione di reversibilità per le coppie gay: il Tribunale di Foggia ha condannato l’INPS al pagamento delle mensilità in modo retroattivo alla compagna di una donna morta prima del 2016, anno in cui è entrata in vigore la Legge Cirinnà.
La legge n.76 del 2016, che prende il nome dalla senatrice che l’ha fortemente voluta, ha riconosciuto le unioni civili tra persone dello stesso sesso alle quali sono garantiti gli stessi diritti delle coppie eterosessuali.
La legge Cirinnà ha poi esteso alle unioni civili il diritto alla pensione di reversibilità nel caso di morte di uno dei due elementi della coppia.
Anche l’INPS si era adeguata in tal senso alla norma. Il Tribunale di Foggia con una sentenza ha riconosciuto la pensione di reversibilità alla compagna di una donna morta nel 2011 quindi prima dell’entrata in vigore della legge sulle unioni civili.
Pensione di reversibilità per coppie gay: la sentenza di Foggia
Il Tribunale di Foggia ha riconosciuto la pensione di reversibilità per una donna la cui compagna è deceduta nel 2011. Nonostante l’istituto sia ormai per legge garantito anche alle coppie gay, alla donna in questione per 9 anni non è stata versata la pensione della compagna deceduta perché antecedente alla legge Cirinnà che ne garantisce il diritto.
L’INPS è stata così condannata dal tribunale al pagamento retroattivo della pensione, quindi per le mensilità non corrisposte, alla donna in questione.
Una storia d’amore tra le due donne durata anni che si è conclusa tragicamente con la morte di una di esse. Da oggi la superstite, grazie alla sentenza di Foggia, ha diritto al risarcimento di quanto le spettava.
Quello del pagamento della pensione reversibilità è un diritto fondamentale che per le coppie eterosessuali è garantito dal 1939. Un regio decreto del 14 aprile di quell’anno stabiliva il riconoscimento della pensione del marito deceduto per le donne che non avessero un proprio reddito.
Da oggi, con questa sentenza, anche per le coppie gay unite, ma non riconosciute dalla legge prima del 2016 come tali, è garantita la pensione di reversibilità.
Pensione reversibilità coppie gay retroattiva: il precedente
La sentenza del Tribunale di Foggia che ha condannato l’Inps al pagamento della pensione di reversibilità in modo retroattivo alla superstite di una coppia gay arriva quasi due anni dopo una sentenza che ha creato un precedente.
Il Tribunale del capoluogo di provincia pugliese ha inserito tra le motivazioni quelle addotte nel 2018 dalla Corte d’Appello di Milano (sentenza del 26.07.2018, n. 1005), che si è espressa su un caso simile a favore di una coppia di uomini.
Anche in quel caso si trattava di due persone unite da un amore durato oltre 40 anni stroncato dalla malattia e successiva scoparsa di uno dei due. La coppia non era riconosciuta come tale perché la morte era avvenuta nel 2015 prima dell’entrata in vigore della Legge Cirinnà.
Anche in quel caso il Tribunale aveva condannato la cassa di previdenza degli architetti al pagamento delle quote di reversibilità non riconosciute fino alla sentenza che è sopraggiunta nel 2018.
Le coppie gay ancora non possono accedere all’istituto del matrimonio, ma sono riconosciuti loro, grazie alla legge n.76/2016, gran parte dei diritti e doveri previsti dallo stesso e quindi anche la pensione di reversibilità.
Prima del 2016 la legge non permetteva alle coppie gay di formalizzare la propria unione. Queste sentenze colmano un pesante gap normativo del passato.
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