Programmi elettorali influenzati e contributi privati elargiti ai candidati: così George Soros si è interessato alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo?
Che George Soros fosse vicino e in piena sintonia con Emma Bonino non è di certo un mistero o una novità, ma i possibili intrecci con il Movimento 5 Stelle sarebbero di certo se dimostrati un fattore molto rilevante.
Sotto accusa infatti ci sarebbe il paragrafo riguardante l’immigrazione, tematica che sta molto a cuore all’investitore ungherese, del programma elettorale del Movimento 5 Stelle che sarebbe stato in qualche modo influenzato dalla Open Society Foundations di Soros.
George Soros ed Emma Bonino
Durante la campagna elettorale che ci ha portato al voto del 4 marzo, più di una voce proveniente soprattutto dagli ambienti del Centrodestra si era levata nel denunciare come potesse essere il miliardario George Soros a finanziarie la lista +Europa e, in particolare, la sua leader Emma Bonino.
I rapporti tra i due comunque sono consolidati e ben noti da tempo. La Bonino fa parte del board della Open Society Foundations (una potente rete di fondazioni creata da Soros) e, nell’ottobre del 2011, fu tra i firmatari assieme a Massimo D’Alema della famosa lettera che il magnate indirizzò a Bruxelles mettendola in guardia dalle possibili soluzioni nazionalistiche alla crisi economica che stava divampando in quel periodo.
Nell’ottobre del 2015 è stato poi l’ottuagenario uomo d’affari in persona a consegnare alla Bonino, in una cerimonia a New York, il premio Fred Cuny Award for the Prevention of Deadly Conflict organizzato dal Crisis Group di cui è membro onorario.
Lo scorso febbraio poi, in piena campagna elettorale, mentre il magnate ungherese veniva attaccato da Vladimir Putin e Viktor Orban, con un post su Twitter la leader di +Europa aveva ribadito la sua piena sintonia con George Soros.
#Soros benefattore o complottista? Domanda forse è se è finanziere o filantropo. Entrambi. Non solo lo difendo, ma se uno viene giudicato dai suoi nemici -Putin o Orban- credo sia chiaro chi sia. Abbiamo sintonie che si sono incontrate in campagne comuni.@Piu_Europa #RadioRadio
— Emma Bonino (@emmabonino) 15 febbraio 2018
Tornando alle elezioni, senza dubbio la Bonino ha effettuato una massiccia campagna di propaganda soprattutto cartellonistica e pubblicitaria. Visto che +Europa è una forza politica di recente formazione, secondo Libero la lista non è riuscita ad accedere a quel che resta del finanziamento pubblico ai partiti e neanche all’assegnazione del 2 per mille.
Che sia stato Soros allora a finanziare la campagna elettorale? Da +Europa fanno sapere che sono arrivate donazioni da parte di privati soprattutto esteri. Aspettando che come tutti gli altri partiti venga fatto il rendiconto, questa ipotesi quindi è verosimile ma ancora tutta da dimostrare.
Il programma immigrazione dei 5 Stelle
Ad avanzare l’ipotesi di una influenza di George Soros nella realizzazione del paragrafo riguardante l’immigrazione del programma elettorale dei 5 Stelle è Il Primato Nazionale, rivista e quotidiano che si definisce sovranista e molto vicino agli ambienti della destra italiana.
La posizione dell’investitore ungherese sul tema immigrazione è da sempre all’insegna dell’accoglienza. Come avrebbe allora in qualche modo inciso sul programma di un partito che negli ultimi tempi è stato percepito come ostile verso i migranti?
Secondo Il Primato Nazionale quello del Movimento 5 Stelle è una opposizione sul tema solo di facciata. Guardando oltre il titolo del paragrafo “Immigrazione: Obiettivo sbarchi zero – L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, le varie proposte sarebbero molto meno dure di quanto ci si potrebbe aspettare.
Nel dettaglio il secondo punto del programma elettorale (Il ricollocamento dei richiedenti asilo), il terzo (Commissioni territoriali) e il quarto (Cooperazione internazionale), sarebbero stati redatti da persone in qualche modo collegate alla galassia delle fondazioni di Soros.
L’avvocato Maurizio Veglio (punto 2) e il collega Guido Savio (punto 3) sono membri dell’associazione ASGI fondata e finanziata da Open Society Foundations. La giornalista Nancy Porsia (punto 4) lo scorso gennaio invece ha vinto una sovvenzione lavorativa elargita da Journalismfund, un’organizzazione che sarebbe finanziata sempre dalla OSF.
QUI IL PROGRAMMA M5S SULL’IMMIGRAZIONE
Secondo Il Primato Nazionale questi punti sarebbero tutti in favore dei migranti, ipotizzando che questo sia dovuto in qualche modo all’azione di Soros. In teoria le posizioni dei 5 Stelle sull’immigrazione sono sempre state le stesse.
La denuncia fatta da Di Maio contro le Ong era per fare luce su alcuni possibili comportamenti illeciti da parte di queste, mentre ora l’attenzione si è più spostata sul fare chiarezza su chi nel nostro paese sta facendo soldi sulla pelle dei migranti.
Né Di Maio né tantomeno qualsiasi altro esponente del Movimento ha mai parlato di respingimenti o cose del genere, ma soltanto di migliorare il sistema di accoglienza e velocizzare i tempi per il riconoscimento o meno dello status di rifugiato.
Senza dubbio i punti di contatto tra gli attivisti che hanno redatto il paragrafo sull’immigrazione (che è stato poi votato e approvato dagli attivisti su Rousseau) e la Open Society Foundations ci sono, ma in fondo la linea programmatica sul tema da parte dei grillini è sempre stata la medesima.
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