La risposta durante la conferenza stampa di fine anno slittata anche questa volta all’inizio dell’anno nuovo. Meloni su ingerenza Musk nella politica europea. L’attacco a Soros.
Come era prevedibile a causa dei rapporti stretti che la legano a Elon Musk, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata tartassata oggi da continue domande sul tycoon fondatore e CEO di Tesla e SpaceX, proprietario anche di X.
Nella conferenza stampa di fine anno della premier di oggi, giovedì 9 gennaio 2025 - conferenza stampa di fine anno che è stata spostata anche stavolta all’inizio dell’anno nuovo - Meloni si è tolta più di un sassolino dalla scarpa, rispondendo a una precisa domanda sulle presunte ingerenze che Elon Musk starebbe avendo nello scacchiere politico mondiale.
“Musk pericolo per la democrazia? Segnalo che non è la prima persona nota e facoltosa che esprime le sue opinioni. Ne ho viste parecchie, spesso le esprimono contro di me, non mi ricordo che qualcuno si sia scandalizzato. Dov’è il problema?”, ha fatto notare la presidente del Consiglio, commentando il ruolo di Musk nella politica internazionale, e tirando fuori anche il nome di George Soros.
Meloni blinda Musk, attacca Soros e anche Olaf Scholz: “Ricordo quando disse votate Letta”
“Musk ha finanziato la campagna elettorale nel suo Paese, del suo candidato (Donald Trump), dove tra l’altro è abbastanza comune. Lo fa per esempio George Soros e io la considero una pericolosa ingerenza. Ma quando è accaduto mi si è parlato di filantropi”, ha fatto notare Meloni, non mancando di condire la sua risposta con un affondo di natura politica. “Il problema è che Musk è influente e ricco o che non è di sinistra?”. Un attacco è stato sferrato da Meloni anche contro il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il cui governo è tra l’altro caduto alla fine del 2024 in una Germania che si avvia alle elezioni anticipate, in calendario il prossimo 23 febbraio 2025: “Ricordo quando Scholz intervenne in quella italiana (nella politica italiana) quando disse votate Letta”, ha tagliato corto Giorgia Meloni.
Interpellata di nuovo successivamente durante la conferenza stampa sulle dichiarazioni che ha rilasciato sia su Elon Musk che su George Soros, Meloni ha citato “governi stranieri che dicevano agli italiani per chi votare, governi che dicevano che avrebbero vigilato sullo stato della politica italiana”, aggiungendo che “nessuno ha fatto una campagna antisemita su George Soros” e che comunque esiste la libertà di esprimere opinioni, a suo avviso, sul modo in cui il magnate continuerebbe a condizionare la politica globale.
Per la precisione:
“Questo fatto che si trinceri dietro la campagna antisemita, la campagna antisemita nessuno la fa, ma lo considero molto più ingerente di quanto non lo sia Musk e l’ho argomentato”.
La presidente del Consiglio ha tenuto il punto, definendo il finanziere “molto più ingerente di quanto non lo sia Elon Musk, cosa che io ho argomentato” e rimarcando di ritenere che quella di Soros sia “una ingerenza seria”.
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La frase di Meloni su quei 30.000 euro ad Acca Larentia
Notevole l’imbarazzo alla domanda relativa alla decisione della Fondazione Alleanza Nazionale di concedere 30mila euro a fondo perduto alla associazione Acca Larentia:
“Non sono cose che sono state condivise con me, ma se lo chiede a me le dico la sede di Acca Larentia è una storica sede del MSI, ho letto che l’immobile era stato messo all’asta, se lo chiede a me chiaramente sono contenta che non sia diventata un fast food, per una sede così storica e delicata”.
Meloni ha concluso la sua risposta ribadendo di non essere una “appassionata delle ingerenze e del commento sui fatti altrui, e sono contenta che non lo siate anche voi perché io l’ho visto accadere per anni senza che diceste nulla”.
Ancora: “Io non lo faccio, non l’ho mai condiviso, non mi appassiona neanche in questo caso ma da questo a dire che Musk è pericoloso è eccessivo, mi paiono pericolose altre cose che nessuno ha definito così quando c’erano ”.
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