Lo spoiler di Canberra e Praga per la Bce. Mentre a Pechino tira aria di lockdown

Mauro Bottarelli

28 Ottobre 2021 - 09:26

Il rendimento del bond a 2 anni australiano esplode al rifiuto della Banca centrale di acquistarlo, mentre in Repubblica Ceca è già inversione sui tassi. E in Cina è guerra fra contagi e inflazione

Lo spoiler di Canberra e Praga per la Bce. Mentre a Pechino tira aria di lockdown

Se il buongiorno si vede dal mattino, Christine Lagarde deve aver preso un paio di pastiglie per il mal di testa per colazione. Nel giorno in cui la Bce è chiamata a dare un’indicazione ai mercati rispetto alla traiettoria di politica monetaria che accompagnerà l’eurozona da qui alla scadenza del programma di acquisto (Pepp) il prossimo 31 marzo, dall’altra parte del mondo è arrivato il primo, chiaro segnale di tantrum in atto sui rendimenti.

Un tantrum che, esattamente come nel 2013, ha anche un nome: taper. Se all’epoca fu la decisione di Ben Bernanke di ritirare anzitempo il programma di stimolo a scatenare l’inferno sui mercati emergenti, oggi è stata l’Australia a mostrare al mondo quali conseguenze potrebbero palesarsi da qui a poche settimane, se davvero la Fed decidesse di far seguito alle sue promesse di scale back degli acquisti. Questi due grafici

Trend di rendimento del bond australiano a 2 anni Trend di rendimento del bond australiano a 2 anni Fonte: Bloomberg
Movimento a 1 giorno del rendimento a 2 anni del debito australiano Movimento a 1 giorno del rendimento a 2 anni del debito australiano Fonte: Bloomberg

parlano chiaro: il rendimento del titolo a 2 anni di Canberra è letteralmente esploso, raddoppiando nell’arco letterale di pochi minuti, dopo che la Banca centrale (RBA) si è rifiutato di acquistarlo, di fatto telegrafando al mercato la sua scelta di porre fine al Qe.

Una doccia fredda. Non fosse altro perché le minute della riunione del 6 ottobre avevano appena rassicurato tutti, stante la ferrea volontà di non ritoccare i tassi al rialzo prima che l’economia avesse inviato chiari e strutturali segnali di ripresa sostenibile dal Covid. Il secondo grafico mette la situazione in prospettiva: quanto appena sostanziatosi dall’altra parte del mondo ha rappresentato non solo l’aumento intraday sul titolo a 2 anni maggiore dal crollo Lehman ma un vero e proprio shock sui livelli di VaR (i valori di iscrizione a bilancio di un asset, i quali se variano eccessivamente possono provocare perdite che nel caso di Lehman Brothers superarono la stessa capitalizzazione dell’azienda), poiché a essere stata pensionata con quella decisione della RBA è stata la stessa politica di controllo della curva dei rendimenti, la barriera allo 0,1% fino ad allora strenuamente difesa.

A questo punto, il rischio principale è che il mercato debba non solo mettere in conto un cambio drastico di guidance che veda Canberra in rampa di lancia per seguire l’esempio canadese e alzare i tassi anzitempo ma anche un drastico re-price della parte più a breve scadenza della curva dei rendimenti. Di fatto, mentre le minute dell’ultimo board parlavano di ripresa dell’economia, il palcoscenico sembra in realtà addobbato per un’inversione sulla curva che anticipi un probabile quanto imminente ingresso in recessione. E questo altro grafico

Andamento della curva dei tassi 2-10 anni del debito della Repubblica Ceca Andamento della curva dei tassi 2-10 anni del debito della Repubblica Ceca Fonte: Bloomberg

mostra come molto più vicino a Francoforte di quanto non sia Canberra, qualcosa del genere sia appena accaduto: la Repubblica Ceca ha infatti vissuto la prima inversione sulla curva 2-10 anni, palese bandiera rossa a segnalare un rischio non più minimizzabile di contrazione, la quale va oltretutto a inserirsi temporalmente nel pieno di un’esplosione di contagi da Covid nell’Europa dell’Est.

E al riguardo, queste due immagini finali

Mappa dei nuovi contagi da Covid in Cina Mappa dei nuovi contagi da Covid in Cina Fonte: Bloomberg/National Health Commission
Comparazione annuale dei prezzi all'ingrosso degli ortaggi in Cina Comparazione annuale dei prezzi all’ingrosso degli ortaggi in Cina Fonte: Bloomberg

sembrano ampliare il quadro delle criticità, fornendo al tempo stesso una scappatoia e un amplificatore di rischio: Pechino sta infatti registrando il numero massimo di nuovi contagi da otto mesi a questa parte, mentre oltre 10.000 turisti sono in quarantena in una località della Mongolia e molte aree della provincia di Gansu stanno già sperimentando lockdown mirati delle principali attività turistiche e commerciali. Ma è la capitale a preoccupare, poiché i 20 nuovi infettati fanno diretto riferimento a una coppia di docenti universitari in pensione di Shanghai in visita.

Tutte le persone con cui sono entrate in contatto risultano infette e ora il timore è quello di un’esplosione di focolai, visto l’enorme numero di turisti giunti per visitare la città nel pieno della mutazione di colori dell’autunno. E con il Plenum del Partito comunista in programma il 7 e 8 novembre, il timore è che le autorità utilizzeranno la mano pesante in tema di prevenzione e precauzione. E come mostra il secondo grafico, la tentazione di limitare la circolazione potrebbe essere rafforzata dai livelli raggiunti dall’inflazione in una delle categorie merceologiche di maggiore diffusione: gli ortaggi, visto che i soli spinaci hanno segnato un +157% da inizio anno.

La dieta dei poveri e di chi si può concedere la carne di maiale e di pollo solo una volta o due alla settimana, ora è a rischio di erosione del potere d’acquisto. Quindi, potenzialmente foriera di proteste, proprio mentre l’allarme Evergrande appare appena rientrato. Il Covid potrebbe ancora una volta operare da paradossale tampone di una falla sempre più grande. Ma lo shock sul VaR innescato da Australia e Repubblica Ceca deve far riflettere: presto il rischio di contagio potrebbe riguardare bond per qualche trilione di controvalore e non solo il coronavirus. E non esiste vaccino contro il taper, se non la continuazione del Qe e la sua archiviazione. Per questo, molto probabilmente Christine Lagarde avrà avuto un brusco risveglio stamattina.

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