La sterlina tocca i minimi di 31 anni contro il dollaro USA, prosegue la paura per gli effetti della Brexit.
La sterlina tocca nuovi minimi di 31 anni contro il dollaro USA, un’altra delle conseguenze della vittoria della Brexit al referendum nel Regno Unito dello scorso 23 giugno.
I mercati continuano a sfidare l’incertezza generata dalla prossima uscita del Regno Unito dall’Unione Europa, vittima principale: la sterlina. La valuta inglese tocca dei livelli che non si vedevano dal 1985, anche se nello stesso anno la quotazione GBP/USD crollò fino a 1,05.
Sterlina ai minimi di 31 anni
La valuta inglese è scesa a quota $1.28 nella sessione di mercoledì, sotto di 4 centesimi di dollaro rispetto ai minimi toccati poco dopo l’annuncio dei risultati del referendum. Per gli stessi motivi ma con reazione opposta, lo yen prosegue in rialzo contro le valute principali nel Forex grazie alla sua qualità di bene rifugio.
La sterlina è torna a scendere, appesantita dalla prova sempre più certa che la Brexit infliggerà colpi su colpo all’economia inglese.
La M&G Investments ha sospeso un fondo immobiliare da 4,4 miliardi di sterline nella giornata di martedì, sulla scia di Aviva Investors e Standard Life Investments, colpiti da una raffica di richieste di rimborso dei clienti. Aumenta l’eco dell’ultima crisi finanziaria, cresce la preoccupazione che l’incapacità di controllare le scosse di assestamento post referendum spingerà il Paese in una recessione.
«Si può fare ben poco per bloccare la discesa della sterlina nel breve termine»,
ha dichiarato Peter Dragicevich della Commonwealth Bank of Australia con sede a Londra.
La sterlina è in discesa dello 0,7 per cento a 1,2931$ al momento, dopo aver raggiunto quota 1,2798$, il livello più basso dal 1985. Lo yen invece è in salita dello 0,7 per cento contro il dollaro a 100.99, dopo essere riuscito a scavalcare quota 100.58, i massimi del 24 giugno. L’euro è in ribasso dello 0,1 per cento a $1.1065.
Sterlina: le previsioni degli analisti - Bloomberg
La sterlina è stato tra i grandi vinti della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea; quasi tutti gli analisti hanno rivisto le proprie previsioni sulla valuta inglese al ribasso dopo il referendum. Su 43 analisti da Bloomberg circa le proprie previsioni sulla sterlina, tutti tranne 5 intervistati credono che la sterlina concluderà l’anno al di sotto o pari a $1,30, i più ribassisti prevedono un crollo a $1,16.
Nonostante una valuta più debole sia una manna per gli esportatori, che a loro volta possano attutire alcuni degli effetti della Brexit sull’economia inglese, la continua discesa della sterlina è un chiaro segno di perdita di fiducia generale nei confronti del Regno Unito.
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