Ferrari è la prima azienda nel nostro Paese a ottenere la certificazione Equal Salary, dal momento che offre, per la stessa posizione lavorativa, uno stipendio uguale a uomini e donne.
Ferrari è la prima azienda in Italia a ottenere la certificazione Equal Salary per la parità di stipendio tra uomini e donne che svolgono stesse mansioni. Nel nostro Paese è la prima azienda che riesce a raggiungere questo obiettivo, che dovrebbe essere invece lo standard in ogni posto di lavoro.
La casa di Maranello ha commentato la notizia dicendo:
Il riconoscimento testimonia l’impegno un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze, che sostenga allo stesso tempo lo sviluppo professionale di ciascuno.
La certificazione viene rilasciata dalla fondazione svizzera Equal Salary dopo un’analisi durata ben otto mesi e svolta dalla Pwc. L’ad dell’azienda, Louis Camilleri, ha espresso grande soddisfazione per la notizia e ha aggiunto:
La parità retributiva e di opportunità non riguarda solo un principio di equità. È un pilastro fondamentale per attrarre, trattenere e sviluppare i migliori talenti e stimolare così l’innovazione e la nostra crescita nel lungo periodo.
Un bel segnale che però risulta un’eccezione rispetto a ciò che succede nel nostro Paese. In Italia infatti, secondo gli ultimi dati di Eurostat, le donne percepiscono uno stipendio del 5,5% inferiore rispetto agli uomini su paga oraria. Cresce poi il gap se si analizza il dato dello stipendio lordo mensile che, in base agli ultimi dati, vede un divario del 23,7%, dovuto principalmente al maggiore uso del part-time da parte delle lavoratrici.
Per comprendere meglio la situazione è bene dare uno sguardo al Global Gender Gap Report 2020 che vede il l’Italia al 76°posto nel mondo per la parità di retribuzione. In questo indice è ben visibile come non solo le donne percepiscano in media stipendi inferiori a quelli degli uomini, ma svolgano anche molte più ore di lavoro non pagate (contando l’impegno domestico).
Sono infatti le donne che lavorano di più in casa, che si occupano dei figli e delle esigenze della famiglia, elemento che porta spesso le lavoratrici a preferire il part-time e a non ricoprire incarichi di supervisione e gestione.
A darci un quadro chiaro della situazione è il report di Eurostat che ci mostra i motivi per cui le donne percepiscono in media stipendi inferiori. Gli uomini ricevono infatti molte più promozioni e questa tendenza raggiunge il maggiore divario nelle posizioni da dirigente, dove solo il 6% dei posti è ricoperto da una donna.
Sulla differenza salariale incide anche il lavoro domestico svolto dalle donne che vede un impegno casalingo medio di 22 ore a settimana, contro le 9 degli uomini. Questo impegno porta molte lavoratrici a richiedere un part-time, a cui fanno ricorso 1 donna su 3, mentre gli uomini sono invece 1 ogni 10.
Altre spiegazioni della differenza di salario che percepiscono lavoratori e lavoratrici è da attribuire a lunghi periodi di assenza dal mercato del lavoro, segregazione nell’istruzione e nel mercato del lavoro, ma anche dal persistere di discriminazione retributiva, seppur vietata.
Proprio per questa situazione la notizia della certificazione di Ferrari crea un così grande interesse, essendo la prima azienda del nostro Paese che riesce a conseguire questo traguardo.
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