Stipendi Pa, nuovi tetti per i dirigenti. Ecco le possibili novità

Stefania Manservigi

20 Ottobre 2016 - 09:41

Stipendi Pa, il Governo sta per approvare un decreto con nuovi tetti per i manager. Ecco tutte le novità.

Stipendi Pa, nuovi tetti per i dirigenti. Ecco le possibili novità

Stipendi Pa, il Governo sta per chiudere un decreto che fissa nuovi tetti massimi per gli stipendi dei dirigenti delle società a controllo pubblico.
Sono queste le ultime indiscrezioni che sono trapelate nella serata di ieri, e che riguardano la riforma della Pa che sta prendendo sempre più forma negli ultimi giorni.
Il provvedimento sulle partecipate ha fissato al 23 ottobre la scadenza per dividere le società fino a 5 fasce con altrettanti limiti ai compensi, che non possono in ogni caso essere superiori ai 240mila euro l’anno. Aumentando le fasce, che oggi sono 3, la conseguenza dovrebbe essere quella di scendere con gli stipendi sotto l’ultimo gradino che attualmente è pari a 120mila euro.
Con la riforma, quindi, la fascia più bassa relativa agli stipendi dei dirigenti della Pa dovrebbe finire sotto i 100mila euro.
Vediamo tutte le novità che dovrebbero riguardare gli stipendi Pa e, in particolare, i dirigenti.

Stipendi Pa, tetti massimi per dirigenti: le nuove regole
Le nuove regole che riguarderanno gli stipendi della Pa e, in particolare, gli stipendi dei dirigenti, verranno raccolte in un decreto del Ministero dell’Economia, sentita la conferenza unificata e previo parere delle commissioni parlamentari.
Per il testo, quindi, ci vorrà ancora un po’ di tempo. L’oggetto è il

«trattamento economico annuo onnicomprensivo da corrispondere agli amministratori, ai titolari e componenti degli organi di controllo, ai dirigenti e ai dipendenti».

Come già anticipato in precedenza, infatti, le fasce in cui sono divise le società attualmente sono tre e vengono determinate in base a criteri come il valore della produzione, gli investimenti e il numero dei dipendenti. A ognuna di queste fasce corrisponde un diverso tetto di stipendio massimo; il più alto risulta essere di 240 mila euro annui, mentre il più basso di 120 mila euro, pari al 50% dell’ammontare massimo. Con l’aumento delle fasce, ipotizzando la previsione di un limite al 40%, il tetto massimo scenderebbe a 96mila euro.

Stipendi Pa, tetti massimi per dirigenti: calcolo della parte variabile
Qualche tempo aveva fatto discutere il rapporto Aran che aveva evidenziato la differenza di stipendi all’interno della Pa.

Per approfondire l’argomento leggi anche: Stipendi Pa: ecco chi guadagna di più

Il Mef, con il decreto in discussione, dovrà anche stabilire

«i criteri di determinazione della parte variabile della remunerazione, commisurata ai risultati di bilancio raggiunti dalla società nel corso dell’esercizio precedente».

Inoltre si specifica che

«in caso di risultati negativi attribuibili alla responsabilità dell’amministratore, la parte variabile non può essere corrisposta».

Le nuove regole non si applicheranno comunque alle società quotate.

Stipendi Pa, nuovi decreti in vista
Il decreto che ridefinisce gli stipendi nella Pa e, in particolare, i tetti massimi degli stipendi percepiti dai dirigenti delle società pubbliche, non è l’unico decreto in cantiere riguardante la Pubblica Amministrazione. Secondo fonti vicine al Governo si starebbe infatti lavorando anche ad altri due decreti attuativi del Testo Unico sulle partecipate pubbliche: il decreto per la gestione di eventuali esuberi attraverso la mobilità e quello con i criteri per cui si può optare per un consiglio di amministrazione al posto dell’amministratore unico (che è la regola generale).
Per entrambi, in ogni caso, c’è tempo fino a marzo.

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