Allo stipendio degli insegnanti dovrebbero essere aggiunti 14mila euro ogni anno di lavoro nero che non viene però pagato. I docenti lavorano più delle 18 ore settimanali stabilite da contratto per attività extra non retribuite.
C’è l’altra metà dello stipendio degli insegnanti che si traduce in 14mila euro di lavoro nero che però non sono pagati ogni anno. Un totale di 1.643 ore annue di lavoro, quasi la metà extra, che non rientrano in busta paga.
Quante volte si è sentito dire che gli insegnanti lavorano poco, solo 18 ore settimanali e che hanno ferie per 3 mesi l’anno? Quante volte è capitato di imbattersi in un insegnante e rinfacciargli i 15 giorni di ferie a Natale e vacanze di Pasqua per un’intera settimana?
Una ricerca commissionata dalla Giunta provinciale dell’Alto Adige ha in realtà calcolato che gli insegnanti lavorano molto di più di quanto scritto sul contratto, un lavoro nero che non viene pagato, silenzioso fatto di compiti a casa da correggere e lezioni da preparare.
A questo punto una domanda sorge spontanea: è giusto chiedere quell’aumento di stipendio per gli insegnanti, cavallo di battaglia dei sindacati nell’ambito del rinnovo del contratto di categoria?
Solo qualche giorno fa la ministra Azzolina ha parlato di 100 euro in più nella busta paga degli insegnanti tra aumento e taglio del cuneo fiscale. Ma se il lavoro nero di un insegnante vale 14mila euro, il Miur non sarà poco generoso?
Stipendio insegnanti: 14mila euro annui di lavoro nero non pagato
Lo stipendio degli insegnanti è sempre oggetto di dibattito, ma solo oggi viene alla luce un dato che riguarda un lavoro nero fatto di 1.643 ore, la metà non pagate e che valgono in realtà 14mila euro annui.
Chi lavora 40 ore a settimana - spesso anche per uno stipendio che va al di sotto dei 2.000 euro lordi che un docente può guadagnare tra i 9 e 14 anni di servizio - e spesso senza un regolare contratto potrebbe risentirsi confrontandosi con le 18 ore settimanali in cattedra.
Ma la questione è molto più complessa e l’indagine cui stiamo facendo riferimento lo dimostra. La ricerca commissionata dalla Giunta provinciale dell’Alto Adige mette in evidenza chiaramente come gli insegnanti lavorino in realtà molto di più e che quindi lo stipendio è inadeguato.
C’è un lavoro sommerso, un lavoro che potremmo definire in nero, che non viene pagato ma che varrebbe 14mila euro annui, un’altra buona metà di quello che già viene corrisposto.
In particolare si è calcolato che gli insegnanti lavorano 1.643 ore all’anno effettive, vale a dire 36 ore settimanali, 18 in più, per 45 settimane; una buona metà di lavoro per la scuola e i ragazzi che si svolge anche fuori dall’aula.
Lo studio ha preso in esame 5.200 docenti della provincia e ha calcolato che:
- gli insegnanti lavorano 1.660 ore in un anno;
- i supplenti 1.580 ore in un anno;
- il maggiore lavoro in nero è quello dei docenti delle scuole superiori con 1.667 ore totali all’anno;
- quelli delle medie sono a 1.630 ore.
Una distinzione è fatta anche tra uomini e donne: i primi lavorano in totale 1.648 ore e le seconde 1.639 ore dal momento che hanno molti più impegni relativi alla casa e alla famiglia.
Secondo questi calcoli gli insegnanti quindi lavorano 18 ore settimanali in più per 45 settimane annue in più di lavoro nero non retribuito che, calcolando che un’ora di lavoro dovrebbe essere pagata 17 euro e 50, si traduce in 14mila euro di lavoro extra effettivo non considerato e senza diritti.
Qual è il lavoro nero degli insegnanti che vale 14mila euro
Fare l’insegnante non è di certo facile e se si considera, alla luce della ricerca che stiamo analizzando, il lavoro nero non pagato che vale ben 14mila euro, ci si rende conto che il maggior rispetto per il loro ruolo e lo stipendio più alto che questi chiedono sono del tutto comprensibili. Ma qual è questo lavoro nero, di quali mansioni si compone?
Fare l’insegnante non è semplicemente entrare in classe, fare la propria lezione e tornare a casa, ma vi sono una serie di incombenze che vanno affrontate anche fuori dall’aula tra compiti da correggere, lezioni da preparare, formazione continua, consigli di classe.
Non solo, bisogna ricordare anche il carico emotivo di un lavoro come quello dell’insegnante che ha a cuore non solo l’istruzione, ma la crescita e la vita stessa dei propri alunni, un aspetto questo che di certo non è quantificabile. Il lavoro nero non previsto dallo stipendio degli insegnanti consiste in:
- preparazione lezioni;
- correzione compiti sebbene riguardino solo alcune materie;
- stesura di programmazioni di materia di inzio e fine anno
- stesura Pei e Pdf;
- compilazione registri;
- coordinamento (retribuito, ma sempre meno);
- organizzazione/partecipazione a uscite didattiche e viaggi d’istruzione;
- progetti;
- formazione;
- preparazione ambienti di lavoro;
- colloqui con i genitori (che spesso tengono oltre i tempi stabiliti);
- riunioni varie (anche queste spesso vanno oltre i tempi stabiliti);
- prove Invalsi;
- burocrazia;
- BES;
- strumenti informatici;
A questo punto torna la solita domanda: e le vacanze? Quelle di Natale e Pasqua sono certo garantite e retribuite, ma gli insegnanti spesso devono correggere i compiti, specie a ridosso del quadrimestre. Per la correzione dei compiti si è calcolato che gli insegnanti impiegano 50 ore quindi 800 euro che dovrebbero essere aggiunti allo stipendio.
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