TFA terzo ciclo: cosa comporta lo slittamento del bando? I problemi per i docenti

Chiara Ridolfi

22 Agosto 2016 - 16:00

Il bando del terzo ciclo per il TFA continua a non essere pubblicato e il costante slittamento ha portato seri problemi ai docenti. Vediamo di seguito la situazione.

TFA terzo ciclo: cosa comporta lo slittamento del bando? I problemi per i docenti

Il TFA terzo ciclo è ormai un mistero e nessuno sembra più avere notizie sull’uscita del bando. Gli annunci del Miur sembrano portare all’uscita del bando entro la fine di luglio 2016, ma per il momento non si hanno notizie di nessun tipo sulla struttura delle prove.
Sono stati resi noti i posti disponibili e alcuni criteri per l’accesso, ma nulla di ufficiale. Il Ministero dell’Istruzione continua inoltre ad avere problemi per le assunzioni e le trafile per l’abilitazione non sembrano giungere ad una conclusione.

Nei mesi passati, rispondendo alle domande di un’interrogazione parlamentare, lo staff del Governo aveva assicurato che il bando sarebbe uscito entro e non oltre la fine di luglio. I fatti però hanno smentito le dichiarazioni e hanno portato solo silenzio sula questione.
Le prove, dopo che verrà bandito il concorso, dovevano svolgersi in autunno, ma non sembra al momento possibile che ciò avvenga.

Le tempistiche per il TFA diventano sempre più lunghe e soprattutto complesse, dal momento che a creare problemi allo staff del Governo ci sono anche la chiamata diretta e il concorso scuola.
Una situazione di insicurezza che si somma con gli altri rallentamenti del Governo, che ad oggi non sembra avere la situazione sotto controllo.

Il bando per il terzo ciclo di TFA dovrà essere pubblicato al più presto, in modo da permettere ai candidati di abilitarsi ed accedere alle graduatorie. Il tutto però non sarà possibile per l’anno che sta per iniziare, ma per il 2017/2018.
I continui rinvii del percorso di abilitazione hanno comportato infatti delle gravi penalizzazioni per i candidati, che si trovano in una situazione di stallo da ormai mesi.

La domanda di tutti i futuri docenti in questo momento è una: che fine ha fatto il bando del terzo ciclo del TFA? Si svolgerà sicuramente il terzo ciclo del Tfa o verranno preferite altre strade? Vediamo insieme i possibili scenari che si aprono da settembre e cosa comporta il continuo slittamento del bando.

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TFA terzo ciclo: che fine ha fatto il bando?

La domanda che tutti gli aspiranti docenti si stanno ponendo da ormai mesi è sempre la stessa: quando esce il bando del terzo ciclo di TFA? Al momento però non si riesce a trovare una risposta a questo quesito e non sembra che il Miur sia al lavoro per pubblicare in tempi stretti l’avviso pubblico.
Inoltre non sembra essere questa una delle prerogative del Ministero, che al momento è al lavoro per cercare di risolvere problemi con una maggiore priorità.

Il bando del TFA III ciclo non risulta al momento tra i principali interessi dello staff del Governo, che è indaffarato invece a risolvere i guai derivati dalla chiamata diretta. I docenti che non hanno però l’abilitazione all’insegnamento non possono però inviare il curriculum per la chiamata diretta e sono inoltre esclusi anche dalla partecipazione ai concorsi pubblici.
Di conseguenza viene preclusa ai giovani laureati la possibilità di lavorare non solo nella scuola pubblica, ma anche in molti istituti privati che richiedono gli stessi criteri degli istituti statali.

Al momento inoltre non sono giunte neanche delle indiscrezioni al riguardo e di conseguenza non è possibile neanche fare delle previsioni sul periodo di svolgimento delle prove. Possiamo solo ipotizzare uno scenario (tra i più rosei che si prospettano al momento) nel quale il bando venga pubblicato a settembre e le prove si svolgano tra novembre e inizi dicembre.

TFA terzo ciclo: quali problemi porta lo slittamento?

Un bando pubblico una volta reso noto deve rimanere aperto per un minimo di 60 giorni e solo dopo questa data si possono stabilire le date per le prove dell’esame. Queste tempistiche portano ovviamente ad avere dei tempi di svolgimento piuttosto lunghi e i problema per i vari candidati è proprio questo.
Più passano i mesi e più i futuri docenti non sanno in che modo prepararsi per le prove, su cosa prepararsi e soprattutto dove trovare un impiego.

La situazione di stallo comporta inoltre un grave deficit per le assunzioni che anche per il prossimo anno scolastico verrà risolta con le supplenze. L’alto tasso di bocciati nel Concorso scuola comporterà infatti la non assegnazione di molti posti.
Anche per queste cattedre vacanti però i futuri docenti non potranno fare domanda, dato che verranno assunti gli insegnanti dalla II fascia e mediante chiamata diretta.

La principale conseguenza per i laureati non ancora abilitati è quindi l’esclusione dal mondo del lavoro presso gli istituti pubblici. Un fatto non trascurabile se si tiene conto di quanti pochi siano i posti disponibili in Italia e di quanti docenti cerchino lavoro.

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