La Regione Lazio ha deciso di rendere obbligatorio il tampone molecolare o antigenico per tutti i cittadini over 65.
La Regione Lazio renderà obbligatorio il tampone per tutte le persone over 65. La decisione è stata presa per fronteggiare l’aumento dei contagi nella regione e a Roma, soprattutto in vista di un possibile picco previsto dagli esperti dello Spallanzani a metà novembre in concomitanza con l’inizio dei casi influenzali stagionali. È previsto che gli anziani, tra le categorie di cittadini più a rischio, si sottopongano al test almeno una volta al mese.
Tamponi obbligatori nel Lazio
La Regione Lazio ha intenzione di sottoporre al tampone, molecolare o antigenico, tutti i cittadini anziani e quelli che corrono maggiori rischi, come i disabili e i pazienti cronici in assistenza domiciliare. In totale saranno circa 30.000 le persone coinvolte, di cui la maggior parte over 65. Il progetto prenderà vita già a partire da questa settimana all’interno delle strutture convenzionate che offrono cure a domicilio.
Entro la fine di novembre inoltre la Regione ha intenzione di potenziare il provvedimento, effettuando i tamponi domiciliari a tutti i soggetti sopra i 65 anni. Ad occuparsi della somministrazione dei test sono già state designate diverse figure tra cui i medici di base e USCAR, oltre che e squadre sanitarie operative della Regione.
L’intervento della Regione ha poi come obiettivo quello di rafforzare l’assistenza domiciliare con l’attuazione di un piano che prevede anche di garantire, oltre ai test di rilevazione della positività alla Covid, anche ecografie, screening e terapie di mantenimento per i malati cronici. Lo stesso assessore alla Sanità ha affermato che “tutto questo è necessario per garantire una sorveglianza e prevenire situazioni di positività all’interno di un contesto di maggior fragilità. Le Asl potranno inoltre richiedere ai soggetti erogatori accreditati di ampliare gli accessi a domicilio a ulteriori assistiti Covid-1”.
La situazione epidemica nel Lazio
Il Lazio è stato catalogato come regione Gialla dal Governo. La situazione epidemica quindi, seppur preoccupante, non raggiunge i livelli di altre Regioni, nelle quali si sono rese necessarie delle misure molto più rigide rispetto al resto del Paese. In generale nel Lazio continua a crescere il numero dei tamponi effettuati, così come anche il numero delle persone positive, mentre è calato il numero dei guariti.
Delle notizie incoraggianti arrivano però dal rapporto tra persone positive e numero di tamponi effettuati, che raggiunge il 9%, così come l’indice Rt, in calo, che si attesta a 1,29. Durante la seconda ondata è scesa anche l’età media dei contagiati nel Lazio che si aggira attorno ai 48 anni, mentre il maggior numero dei decessi è stato registrato nella fascia degli over70.
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