Davanti alla minaccia del blocco dei porti il Viminale corre ai ripari con una circolare, rischiando di compromettere la linea adottata dal Governo Draghi fino ad adesso.
Il Governo rischia di fare marcia indietro sull’obbligo del green pass. A pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto legge la situazione al Viminale si complica, sale la tensione a causa del braccio di ferro tra il Governo e i lavoratori portuali.
C’è il serio rischio di una “grave compromissione” dell’operatività dei porti, che si ripercuoterebbe per tutto l’apparato economico italiano. Dopo le minacce dei lavoratori portuali triestini il Viminale ha emesso una circolare che inviterebbe le autorità portuali a esortare le imprese per la somministrazione di tamponi rapidi gratuiti.
Una decisione che creerebbe uno spiacevole precedente, al punto da invalidare il lavoro svolto fino ad adesso contraddicendo la linea fin qui adottata dal Governo Draghi.
Tamponi gratis: la minaccia del blocco dei porti
È un no secco quello dei lavoratori del porto di Trieste all’obbligo di green pass, questi si dicono pronti a entrare in sciopero il 15 ottobre, bloccando lo scalo. La protesta nasce dall’idea secondo cui il green pass non sarebbe un vero strumento sanitario ma perlopiù discriminatorio. Su 950 lavoratori, infatti, il 40% al momento non possiede il certificato anti-Covid.
La protesta è stata portata avanti a gran voce dal Coordinamento Lavori Portuali Trieste (Clpt) il quale ha ribadito che se il 15 il green pass sarà obbligatorio il porto sarà bloccato. Il Coordinamento non sembrerebbe nemmeno disposto a ritrattare su questo punto, nemmeno adesso che il Viminale starebbe autorizzando il via libera ai tamponi gratis, come inizialmente chiesto. La richiesta è una sola: il ritiro dell’obbligo della certificazione.
Tamponi Gratis: la soluzione del Governo
Davanti a una situazione simile, e al rischio che per il blocco portuale ne risenta tutto l’apparato economico, il Ministero dell’Interno ha emanato una circolare, firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi, con “misure urgenti” per poter assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro con il green pass. Prendendo in considerazione la situazione dei porti, dove la presenza massiccia di lavoratori senza green pass comprometterebbe il lavoro, il Ministero ha incoraggiato le autorità portuali a sollecitare le imprese, affinché possano valutare la possibilità di mettere a disposizione del personale, senza pass, dei test molecolari antigenici gratuiti.
Inoltre il Ministero incoraggiava le imprese a sollecitare il personale a comunicare il possedimento o meno del green pass. Intanto, senza la circolare, sono diversi mesi che alcune società hanno già cominciato a pagare i tamponi ai dipendenti portuali, grazie a convenzioni con le farmacie.
Tamponi gratis: perché è una scelta rischiosa?
Questa decisione del Viminale potrebbe compromettere tutto il lavoro finora svolto. Sono molti i Ministri e deputati che si sono opposti e hanno sollevato proteste davanti a tale situazione. Il rischio è quello di creare un increscioso precedente a cui molti altri lavoratori potrebbero appellarsi. In questo modo verrebbe meno l’esigenza delle persone di vaccinarsi, invalidando e rallentando la campagna vaccinale, osteggiando i piani del Governo Draghi per raggiungere l’immunità.
Sulla questione sono intervenute diverse voci. La decisione del Gabinetto è stata giudicata dal PD “inopportuna”, come dichiarato da Andrea Romano e Davide Gariglio, membri della commissione Trasporti della Camera.
Tale raccomandazione appare del tutto contraddittoria con le indicazioni già venute dal governo nei confronti della totalità delle aziende italiane, oltre a rischiare di ingenerare grande confusione nel settore portuale. Ci auguriamo che il ministro degli Interni Lamorgese voglia correggere questo passaggio della circolare del Capo di Gabinetto.
A proposito non poteva non intervenire il leader della Lega, Matteo Salvini, che strizza un occhio a tutti i cittadini no-vax e no-green pass, chiedendo il perché di un trattamento diverso dei lavoratori del porto.
Infine arriva il no secco del Ministro del Lavoro. Andrea Orlando si è detto totalmente contrario a questa linea. Pur sostenendo la calmierazione il tampone gratuito significherebbe sostanzialmente una cosa sola: chi si è vaccinato ha sbagliato.
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