Tassi di interesse negativi? Potrebbero funzionare - Ex presidente Fed

C. G.

15 Settembre 2016 - 09:15

I tassi di interesse negativi potrebbero non essere da sottovalutare secondo quanto affermato dall’ex numero uno della Fed. Ecco perché.

Tassi di interesse negativi? Potrebbero funzionare - Ex presidente Fed

I tassi di interesse negativi potrebbero funzionare e dare un nuovo impulso all’economia secondo quanto affermato dall’ex presidente della Fed, Ben Bernanke.

Secondo Bernanke i politici di tutto il mondo dovrebbero pensare seriamente alle conseguenze che tassi di interesse negativi potrebbero avere. Forse, secondo quanto affermato da Bernanke, i tassi di interesse negativi potrebbero avere degli effetti non così devastanti come molti si aspettano.

L’uomo che ha guidato la banca centrale degli Stati Uniti prima di Janet Yellen non crede che i suoi ex colleghi della Fed dovrebbero percorrere un tipo di politica economica ultra-aggressiva. Di tutte le opzioni che la Fed ha per stimolare l’economia, i tassi di interesse negativi potrebbero non essere una scelta così drammatica, secondo quanto affermato da Bernanke in un post sul suo blog di questa settimana.

Ma cosa spinge l’ex numero uno della Fed a parlare in questo modo dei tassi di interesse negativi? Avevamo già parlato di come tassi negativi potrebbero essere positivi, ma osserviamo più da vicino quali potrebbero essere le potenzialità di questa manovra finanziaria secondo l’ex capo della Fed.

Tassi di interesse negativi: le discussioni della Fed

I funzionari della Fed hanno discusso l’idea di tassi di interesse negativi, anche se la Yellen ha affermato che non vi sono piani per l’attuazione della politica in questione, almeno per il momento.

Sulla scia della crisi finanziaria, la Fed ha mantenuto il suo target sui tassi di interesse prossimo allo zero, per più di sette anni. L’effetto più notevole generato dai tassi di interesse prossimi allo zero è stato un boom nel mercato azionario, ma contemporaneamente si è verificato il peggior recupero della storia dalla Grande Depressione.

Le discussioni circa i tassi di interesse negativi sono venute a galla nel contesto di ciò che la Fed potrebbe fare nel caso di un’altra crisi economica. L’attuale target sui tassi di appena 0,25-0,50% lascia la Fed con poco spazio di manovra. Più di recente alcuni funzionari della Fed - in particolare John Williams, capo della filiale di San Francisco - hanno partorito l’idea di innalzare l’obiettivo di inflazione al di sopra del livello del 2% attuale. In teoria la mossa darebbe la Fed maggiore margine di manovra prima di dover alzare i tassi di interesse e prima di abbassare il tasso di interesse reale, o il livello dei tassi nominali rispetto all’inflazione.

Tassi di interesse negativi: le potenzialità secondo Bernanke

Ma come ha parlato l’ex numero uno della Fed in merito ai tassi di interesse negativi?

“I tassi di interesse negativi sono facili da implementare. Al contrario, mentre la Fed potrebbe annunciare in qualsiasi momento che sta alzando il suo obiettivo di inflazione, l’annuncio stesso non aumenterebbe la capacità della Fed di abbassare il tasso di interesse reale a meno di una modifica consequenziale delle aspettative sull’inflazione”,

ha affermato l’ex capo della Fed.

“Dal punto di vista politico invece, il fatto che i tassi di interesse negativi sarebbero solo temporanei e distribuiti esclusivamente in condizioni economiche fortemente avverse sarebbe un vantaggio. Un periodo di tassi di interesse negativi sarebbe probabilmente tollerato dai politici, se adeguatamente motivato e spiegato”, ha affermato Bernanke.

Insomma, secondo quanto affermato dall’ex numero uno della Fed, potrebbe essere del tutto prematuro definire i tassi di interesse negativi come il male peggiore per l’economia mondiale.

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