Gli ultimi accadimenti potrebbero permettere al giudizio assegnato a Telecom Italia di tornare nella categoria “investment grade”. A dirlo sono gli analisti di S&P Global Ratings.
Le ultime indicazioni arrivate dalla governance di Telecom Italia potrebbero permettere, riporta una nota emessa da S&P Global Ratings, un incremento del giudizio.
Al momento la valutazione assegnata a TIM da parte di S&P è “BB+/B” con giudizio “stabile”.
L’outlook stabile, riporta la nota dell’agenzia, è legato all’attesa di una riduzione della leva sotto le quattro volte nel 2020 “grazie all’assunto di una forte e sostenibile ripresa del flusso di cassa operativo sopra i 2 miliardi di euro nel 2020, con circa 1,7 miliardi annui destinati alla riduzione del debito”.
Telecom Italia: S&P, leva stimata in riduzione
Causa nuovi competitor sul mercato domestico (Iliad) e l’adozione dei nuovi standard (International Financial Reporting Standard) la leva, stima S&P, dovrebbe toccare un picco a 4,2 volte nell’anno corrente.
Nel 2019, il fatturato è stimato in rosso del 2,6% e l’Ebitda dovrebbe far segnare un incremento del 3,8% a 7,9 miliardi di euro.
Dall’anno prossimo, è atteso un tasso di riduzione della leva di 0,3 volte all’anno “grazie alle minori spese in conto capitale, alla stabilizzazione delle operazioni domestiche, al contributo positivo in arrivo dal Brasile e al miglioramento dell’efficienza”.
Telecom Italia: S&P, ecco perché rating potrebbe salire
Il giudizio su Telecom Italia, che attualmente si attesta al primo livello “non investment grade”, potrebbe aumentare nel caso in cui l’agenzia dovesse attendersi una riduzione sostenibile della leva sotto le 3,5 volte e un aumento del rapporto tra FFO (Funds From Operations, Fondi da operazioni) e debito verso il 25% e di quello tra flussi di cassa e debito sopra il 10%.
Inoltre, in vista di un upgrade, sono richiesti “ulteriori progressi nel rafforzamento della governance a livello di board, come un come un chiarimento sulle priorità strategiche nel lungo termine, dei piani sugli asset e delle politiche finanziarie e nei confronti degli azionisti”.
Telecom Italia: S&P, da management segnali di distensione
Dopo cinque Amministratori delegati in sette anni ed incertezze sulle priorità strategiche, “nell’ultimo anno abbiamo rilevato segnali di distensione e miglioramento delle relazioni a livello del board”.
Se la società riuscirà a costruire un “track record di costruttiva collaborazione a supporto della stabilità di lungo termine delle priorità del board e del management, potremmo nuovamente considerare un rating investment grade, se giustificato anche da un migliore profilo di rischio finanziario”.
Nella prima seduta della settimana le azioni Telecom Italia, che negli ultimi tre mesi segnano un saldo positivo di 3 punti percentuali (+8,8% rispetto ad ottobre 2018), hanno terminato gli scambi in perfetta parità a 0,533 euro.
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