Il titolo del settore delle telecomunicazioni è stato sotto i riflettori durante questa settimana a causa dell’aggiornamento dei minimi storici. L’analisi delle posizioni nette corte pubblicate da Consob e le ultime notizie però darebbero segnali incoraggianti sul futuro delle quotazioni
In una settimana positiva per il mercato azionario italiano, le azioni di Telecom Italia sono state sotto i riflettori questa settimana a causa del loro aggiornamento dei minimi storici. Lo scorso 23 gennaio infatti, i prezzi hanno toccato un bottom a 0,433 euro, per poi recuperare più del 5% nelle successive sedute.
A questi livelli, è possibile che il titolo sia osservato con grande attenzione dagli operatori. A conferma di ciò, negli scorsi giorni è emerso come il Canada Pension Plan Investment Board (Cppib), l’Ontario Teachers Pension Plan (Otpp), Norges Bank e Blackrock stiano incrementando le loro posizioni lunghe su Telecom in vista dell’assemblea dei soci dell’ex monopolista tlc del prossimo 29 marzo (per approfondire). Oltre a questo, si deve considerare che sull’azienda attualmente non pesa nessuna posizione corta da parte di investitori internazionali superiore allo 0,5% di capitale sociale.
Pnc: sul titolo non gravano dal 19 novembre 2018
Andamento storico delle posizioni nette corte su Telecom Italia. Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Analizzando l’andamento delle pnc che hanno gravato sulla società dal 2013, si evidenzia come il 7 novembre 2017, dopo un costante incremento di posizioni ribassiste da parte dei fondi durante la prima vera discesa dei prezzi, ci sia stato il massimo storico di short aperti dai fondi.
Telecom, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
I grandi player del mercato hanno poi scaricato velocemente le posizioni, periodo durante la quale le quotazioni hanno ripreso vigore per poi avere un altro picco di ribassi al 7 settembre dello scorso anno. La linea verde sul grafico indica il momento nella quale gli operatori internazionali hanno ridotto la pressione sul capitale di Tim al di sotto dello 0,50%.
Questo ci può portare principalmente a due considerazioni, la prima delle quali relativa alle modalità di arrivo al minimo storico: si potrebbe infatti ipotizzare che questo sia stato segnato senza l’aiuto delle “mani forti”, che hanno preso profitto in momenti precedenti. Oltre a ciò, sembrerebbe conveniente valutare acquisti in questa zona in quanto i fondi non detengono posizioni ribassiste rilevanti.
Il quadro a Piazza Affari
Posizioni nette corte al 25/01/2019. Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
In generale, restano Azimut, Banco BPM e UBI Banca le più vendute dai fondi istituzionali, rispettivamente con il 10,06%, il 7,9% e il 6,83% di capitale sociale vittima degli short.
Durante questa settimana, gli hedge funds si sono liberati dell’1,64% del capitale di Ovs detenuto in ottica speculativa e di due posizioni corte in essere. Sulla società del settore della moda gravano ora 5 pnc, corrispondenti al 4,39% di capitale sociale.
Va peggio a Moncler, Digital Bros e Saras, che esordiscono nella nostra classifica con il 2,03%, l’1,01% e lo 0,74% di capitale sotto la morsa dei fondi.
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