Prosegue la politica cinese di tenere sotto controllo le grandi società tecnologiche e a farne le spese in borsa sono le azioni di Tencent e NetEase
La stretta delle autorità di regolamentazione cinese colpisce le società di videogiochi Tencent e NetEase, protagoniste di forti crolli sulla borsa di Hong Kong.
Le azioni di Tencent, società tecnologica che si occupa anche di mass media e telefonia, chiudono con un calo superiore all’8%, perdendo così tutti i guadagni arrivati da inizio settimana.
Ancora più pesante il crollo del portale web NetEase, le cui azioni hanno chiuso con un ’sonoro’ -11%, a 133,90 dollari di Hong Kong.
Le due società convocate dalle autorità cinesi
I vertici dei due colossi asiatici sono stati convocati dalle autorità di regolamentazione di Peschino, dopo l’annuncio della stretta sulle regole che riguardano i tempi da dedicare ai videogiochi online concessi ai minori.
Il regolamento annunciato il mese scorso, infatti, vieta ai minori di 18 anni di giocare online per più di tre ore a settimana e solo in orari e giorni specifici.
Le autorità cinesi, inoltre, richiedono alle società di controllare meglio i loro prodotti, compreso il divieto di proporre contenuti ’illegali’ come la pornografia.
In quest’ottica, la General Administration of Press and Publication cinese ha intimato a Tencent e NetEase di “affrontare seriamente” qualsiasi violazione delle nuove regole.
Le due società hanno dichiarato immediatamente che la collaborazione con le autorità non si ferma e da Tencent hanno affermato di credere in un gioco sano e di prendere molto sul serio la salute fisica e mentale dei minori. A tale scopo, la società ha ribadito di lavorare per rispettare la conformità delle loro attività alle regole relative alla dipendenza da giochi giovanili e ai loro contenuti.
Apertura anche da NetEase, la quale ha annunciato la sua intenzione di adeguarsi alle regole, continuando i loro sforzi per fornire giochi di maggiore qualità in un ambiente sano per i minori.
Realtà virtuale nel mirino
Le autorità cinesi hanno puntato contro anche il ’Metaverso’, lo spazio condiviso basato su tecnologie di realtà virtuale. Il Securities Times, quotidiano finanziario cinese di proprietà statale, scriveva che investire non è un gioco virtuale e gli investitori che comprano azioni cinesi sperando di trarre profitto dal Metaverso probabilmente “finiranno in lacrime”.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, il commento è arrivato dopo che la Borsa di Shenzhen aveva inviato una lettera alla società di internet Zhejiang Jinke Culture Industry Co, sollecitando a dimostrare la sua affermazione di avere a disposizione una base di clienti sufficienti per lo sviluppo del Metaverso.
A quel punto, la sollecitazione del giornale statale ha spinto le vendite sulle società tecnologiche quali Wondershare Technology e GuangZhou Wahlap Technology, entrambe in flessione di oltre il 10%, mentre Goertek ha ceduto oltre l’8% e Avit è crollata del 13%.
Nel mirino anche il settore dell’educazione
La ’lotta’ al mondo tecnologico da parte di Pechino non si è fermata a Tencent e NetEase, ma prosegue anche verso altri settori che utilizzano il mondo online.
Il governo ha introdotto anche un divieto per le scuole private di fornire lezioni in linea o in siti non registrati. Il divieto ha colpito le azioni di società operanti nel settore scolastico come New Oriental Education & Technology e Koolearn Technology, entrambe ieri in calo del 6%.
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